Nel mondo della ragione
Arthur Schopenhauer nasce a Danzica il
22 febbraio 1788 da Heinrich Floris, banchiere, e Johanna Henriette Trosiener,
scrittrice. Alla morte del padre avvenuta nel 1805 si stabilisce a Weimar con
la madre. Viaggia in Francia, Inghilterra, studia a Göttingen con Schulze e a
Berlino con Fichte.
Nel 1811 si era trasferito a Berlino per
frequentare i corsi di filosofia. Persona dell'ingegno molteplice, sempre
interessato ai più diversi aspetti del sapere umano - dalla matematica alla chimica,
dal magnetismo all'anatomia fino alla fisiologia - consegue la laurea a Jena
con una tesi "Sulla quadruplice radice del principio di ragion
sufficiente".
Pubblica nel 1818 la sua opera più
importante, "Il mondo come volontà e rappresentazione", che ha però
scarsissimo successo.
Ottiene la libera docenza nel 1820 ma
Schopenhauer è il filosofo antiaccademico per eccellenza. Le sue lezioni sono
seguite da pochi fedelissimi e talvolta l'aula rimane deserta: c'è l'astro
di Hegel che
oscura tutto e tutti. Da qui derivano il rancore e le velenose critiche per
quello che Schopenhauer definisce "grande ciarlatano".
Preferisce allora viaggiare sulle orme
di Goethe, a Roma e Napoli. Il successo gli arriderà solo a
partire dal 1845.
La vera affermazione di questo pensatore
si avrà dal 1851, con la pubblicazione del volume "Parerga e
paralipomena", inizialmente pensato come un completamento della
trattazione più complessa de "Il mondo come volontà e
rappresentazione", ma che verrà accolto come un'opera a sé stante, uno
scritto forse più facile per stile e approccio e che, come rovescio della
medaglia, avrà quello di far conoscere al grande pubblico anche le opere
precedenti di Schopenhauer.
In pieno accordo con le linee di
pensiero della sua filosofia, manifesta un sempre più acuto disagio nei
confronti dei contatti umani e uno scarso interesse per le vicende politiche
dell'epoca (come i moti rivoluzionari del 1848). I tardi riconoscimenti di
critica e pubblico attenuano in qualche modo i tratti intransigenti del carattere
di Schopenhauer: negli ultimi anni della sua esistenza questo gli procura una
ristretta ma anche fedelissima cerchia di devoti "apostoli"
(così li definiva), tra i quali v'è il compositore Richard Wagner. Tra gli altri che saranno influenzati dal pensiero
del tedesco vi sono Kierkegaard, Nietzsche, Spengler, Bergson,
Jaspers, Heidegger,
Horkeimer, Mann e Freud.
Arthur Schopenhauer muore a cuasa di una
pleurite il 21 settembre 1860 a Francoforte.
Opere: - Sulla quadruplice radice del
principio di ragione sufficiente, 1813 - Sulla vista e i colori, 1816 - Il
mondo come volontà e rappresentazione, 1818/1819 (secondo volume, 1844) - Sul
volere nella natura, 1836 - Sulla libertà del volere umano, 1839 - Sul
fondamento della morale, 1840 - Parerga e paralipomena, 1851
Pubblicate postume: - L'arte di ottenere
Ragione -L'arte di invecchiare
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