E’perfettamente chiaro che il mondo non finirà, perlomeno a breve. C’è un sacco di gente che lo aiuterà
a riprendersi, non di dico a cambiare, ma a procedere con minori incertezze.
Per noi però esiste da sempre una posizione privilegiata nella visione
generale. Se la storia infatti serve a quacosa, noi abbiamo visto tutto e
niente potrebbe ormai sorprenderci. Il nostro posto al cinematografo globale in
fondo è quasi quello del critico, che racconta una realtà al di sopra dei fatti
e delle inquadrature per trarne auspici su quello che verrà e sulla direzione
del mutamento. Le cui infinite possibilità ci sono ben presenti, tanto che
cerchiamo di usarle tutte quante giorno per giorno, arricchendole e svilendoci
a beneficio dell’umanità intera. Cavie della ricerca, il nostro sacrificio sarà
riconosciuto quando poi tutto comincerà a cambiare davvero.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il Venerdì di Repubblica – 8
aprile 2016
Nessun commento:
Posta un commento