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giovedì 11 febbraio 2016

Lo Sapevate Che: Verdi dolci alghe...



Presto potrebbe finire in un cantuccio il controverso olio di palma, messo in ombra dall’astro nascente delle microalghe. Le grandi multinazionali si stanno dando da fare, sperimentando una nuova ricetta per biscotti e merendine confezionate, che al posto dell’olio di palma impieghi quello estratto dalle piante marine. “In futuro il plancton diventerà un ospite fisso nella nostra dieta. Il potenziale alimentare è altissimo”, conferma Angelo Fontana, ricercatore dell’Istituto di chimica biomolecolare di Pozzuoli (Napoli) e responsabile scientifico del progetto Sibafeq, che l’ente sta portando avanti con l’impegno,pilota in Italia, del colosso piemontese Ferrero. Il fitoplancton marino è già usato per produrre biocarburanti, ma è solo l’inizio spiega il ricercatore. “Le alghe sono composte per metà da proteine, il resto sono acidi grassi “buoni”, omega3, oli vegetali, zuccheri solubili e carboidrati. Dalla farmaceutica alla cosmesi, le applicazioni sono già molte, ma il campo che più si svilupperà sarà quello alimentare. Stiamo lavorando al perfezionamento di farine che potrebbero  sostituire parte degli ingredienti che oggi ingeriamo con sostanze ricavate dalle microalghe, ricche di antiossidanti e coloranti vegetali”. Poco distante dal polo scientifico di Palomonte, in provincia di Salerno, c’è lo stabilimento Ferrero di Sant’Angelo dei Lombardi, dove è già stato installato un prototipo di impianto che raggiunge i 20mila litri di coltura ed è destinato alla sperimentazione e produzione in campo delle microalghe. Il passaggio alla ricetta nuova per i dolci che mangiamo, giurano gli esperti, sarà velocissimo.
Gloria Riva – News – Il Venerdì di Repubblica -  6 febbraio 2016 -

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