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martedì 2 febbraio 2016

Lo Sapevate Che: Non solo marijuana: l'economia della canapa ha effetti stupefacenti...



Dici canapa e subito pensi alla marijuana. Ma non è sempre così. Per questo, mentre in Parlamento si riparla della legalizzazione della cannabis, la canapa torna a nuova vita. Questa pianta, infatti, può essere usata in molti modi: dai combustibili, agli abiti, ai cosmetici e, almeno in Italia, soprattutto nel cibo. Grazie ai suoi semi ricchi di proteine, vitamine, Sali minerali, fibre e grassi buoni per l’organismo come Omega 3 e 6. Eppure solo da pochi anni la sua produzione è stata riscoperta nel nostro Paese. Fino agli anni 60, infatti, la coltivazione era diffusa in Romagna e nella provincia di Lucca. Poi, nel 1975, la produzione fu abbandonata dopo l’inasprimento del divieto di coltivazione della canapa indiana Cannabis indica e la stretta sulla canapa tessile. Ma oggi le qualità di questa pianta sembrano essere state riscoperte da produttori e consumatori, che si incontreranno dal 19 al 21 febbraio prossimo a Canapa Mundi, la Fiera internazionale della canapa organizzata dall’associazione della canapa organizzata dall’associazione culturale Tuanis al Palacavicchi di Roma. Un evento in cui sarà il comparto alimentare a farla da padrone, visto che occuperà ben l’80 per cento dei due mila metri quadrati dedicati complessivamente all’hemp industry. “In Italia, la coltivazione della canapa per la produzione di semi a scopo alimentare è consentita solamente dal 2011 e sono sempre di più le aziende agricole che hanno iniziato a coltivare terreni a questo scopo”, spiega il presidente di Tuanis Silvio Saraceni. Secondo le stime di IKhemp, un’azienda barese specializzata nella ricerca sulla cannabis industriale e terapeutica che negli scorsi anni ha ripreso la coltivazione di una vecchia varietà italiana denominata Eletta Campana, lo scorso anno nel nostro paese si contavano circa 1000 ettari di terreno coltivati a canapa, destinati a diventare 2.500 nel 2016: o nulla rispetto ai 90 mila ettari del 1940, quando l’Italia era il secondo produttore mondiale dopo la Russia. “Tanto se si pensa che si tratta di una coltivazione praticamente scomparsa e per troppo tempo demonizzata”, sottolinea il presidente di IKhemp, Pietro Paolo Crocetta. “Ogni giorno nascono piccole e piccolissime imprese, impegnate quasi esclusivamente nel settore alimentare. Ma il giro di affari del comparto in Italia si aggira ancora intorno ai cinque milioni di euro”. L’unico neo sono i prezzi. Nelle erboristerie i prodotti legati alla canapa costano. Anche se l’aumento della produzione potrebbe abbassarli.
Antonella Patete – Economia – Il Venerdì di Repubblica – 22 gennaio 2016 -

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