Dici canapa e subito pensi alla
marijuana. Ma non è sempre così. Per questo, mentre in Parlamento si riparla
della legalizzazione della cannabis, la canapa torna a nuova vita. Questa pianta,
infatti, può essere usata in molti modi: dai combustibili, agli abiti, ai
cosmetici e, almeno in Italia, soprattutto nel cibo. Grazie ai suoi semi ricchi
di proteine, vitamine, Sali minerali, fibre e grassi buoni per l’organismo come
Omega 3 e 6. Eppure solo da pochi anni la sua produzione è stata riscoperta nel
nostro Paese. Fino agli anni 60, infatti, la coltivazione era diffusa in
Romagna e nella provincia di Lucca. Poi, nel 1975, la produzione fu abbandonata
dopo l’inasprimento del divieto di coltivazione della canapa indiana Cannabis indica e la stretta sulla
canapa tessile. Ma oggi le qualità di questa pianta sembrano essere state
riscoperte da produttori e consumatori, che si incontreranno dal 19 al 21
febbraio prossimo a Canapa Mundi, la Fiera internazionale della canapa
organizzata dall’associazione della canapa organizzata dall’associazione
culturale Tuanis al Palacavicchi di Roma. Un evento in cui sarà il comparto
alimentare a farla da padrone, visto che occuperà ben l’80 per cento dei due mila
metri quadrati dedicati complessivamente all’hemp industry. “In Italia, la coltivazione della canapa per la
produzione di semi a scopo alimentare è consentita solamente dal 2011 e sono
sempre di più le aziende agricole che hanno iniziato a coltivare terreni a
questo scopo”, spiega il presidente di Tuanis Silvio Saraceni. Secondo le stime
di IKhemp, un’azienda barese specializzata nella ricerca sulla cannabis
industriale e terapeutica che negli scorsi anni ha ripreso la coltivazione di
una vecchia varietà italiana denominata Eletta Campana, lo scorso anno nel
nostro paese si contavano circa 1000 ettari di terreno coltivati a canapa,
destinati a diventare 2.500 nel 2016: o nulla rispetto ai 90 mila ettari del
1940, quando l’Italia era il secondo produttore mondiale dopo la Russia. “Tanto
se si pensa che si tratta di una coltivazione praticamente scomparsa e per
troppo tempo demonizzata”, sottolinea il presidente di IKhemp, Pietro Paolo
Crocetta. “Ogni giorno nascono piccole e piccolissime imprese, impegnate quasi
esclusivamente nel settore alimentare. Ma il giro di affari del comparto in
Italia si aggira ancora intorno ai cinque milioni di euro”. L’unico neo sono i
prezzi. Nelle erboristerie i prodotti legati alla canapa costano. Anche se
l’aumento della produzione potrebbe abbassarli.
Antonella Patete – Economia – Il Venerdì di Repubblica – 22
gennaio 2016 -
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