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mercoledì 10 febbraio 2016

Lo Sapevate Che: E' lunga la serie delle rivoluzioni mancate per fortuna ci hanno salvato le donne



Quelli della generazione dei cinquantenni, la mia, erano partiti con grandi speranze di cambiare il mondo e la quasi certezza di assistere nella vita ad almeno tre o quattro grandi rivoluzioni. Non ne abbiamo azzeccata nessuna. Quella che sembrava ai miei occhi di ventenne la facile previsione di poter ridurre le ingiustizie fra poveri e ricchi, all’interno delle nazioni e fra i Paesi, si è rivelata un’utopia folle. In questi trent’anni abbiamo alla più gigantesca ridistribuzione di ricchezza, dal basso verso l’alto, della storia del capitalismo. Altrettanto illusoria era l’idea di una rivoluzione verde per cui la tecnologia ci avrebbe condotto per mano verso l’alto, della storia del capitalismo. Altrettanto illusoria era l’idea di una rivoluzione verde per cui la tecnologia ci avrebbe condotto per mano verso un pianeta più pulito e vivibile, riducendo l’inquinamento industriale, sostituendo petrolio e carbone con energia pulita. Ci penso ogni tanto, mentre sono intrappolato nel soffocante traffico romano, ascoltando per radio i catastrofici scenari sul riscaldamento  del pianeta e le timide contromisure dei vertici internazionali. Lascio giudicare al lettore anche quanto si sia realizzata l’ipotesi di una rivoluzione laica, con la scomparsa delle religioni come fattore di divisione, odio e guerra nel mondo. Questa per la verità era la visione dei più ottimisti, personalmente non vi ho mai creduto molto. In compenso ero un fervente europeista, convinto di vedersi realizzare nell’arco di un paio di generazioni, gli Stati Uniti d’Europa sognati da Altiero Spinelli. E’ andata bene, no? Fra tutte queste magnifiche sorti e progressive andate in fumo, una sola rivoluzione si è davvero compiuta, nel ruolo della donna. Fra mille resistenze e persecuzioni, alla fine la condizione di vita e di lavoro, le opportunità di scelta e la libertà delle nostre compagne, sorelle, figlie non sono comparabili con quella di madri e nonne. Qui possiamo dire alle nuove generazioni di aver consegnato un mondo migliore di come lo avevamo trovato. Per questo le notizie di violenze e offese, come le vili aggressioni dei branchi di Colonia, le discriminazioni sessiste che si compiono ovunque e non solo nei Paesi islamici, ci indignano più di altre cattive nuove dal mondo. Per questo le battute di un qualche aspirante Trump nostrano e la misoginia grave o sottilmente nostalgica che trasuda da tanto cinema italiano perfino quello  d’autore, ci disgustano più dell’altra volgarità quotidiana, cui ormai siamo rassegnati. Perché almeno un concetto civile, uno solo ma importante,  nella testa dura dei nostri contemporanei pareva fosse entrato per sempre. Almeno una conquista sembra acquisita. Per il resto, auguri a chi verrà dopo.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 5 Febbraio 2016 -

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