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giovedì 9 agosto 2012

Lo Sapevate Che: Quando Il Futuro E'......


Quando Il Futuro è’ Legato
Ai Granelli Di Sabbia

Le Dune sono preziose perché ospitano animali e vegetali rari e impediscono al mare di penetrare nelle falde acquifere.
Ecco come hanno deciso di proteggerle in Toscana e in Puglia.

Si snodano per trenta chilometri lungo il litorale pisano, nel Parco di San Rossore, tra Migliarino e Massaciuccoli, su su fino a Torre del Lago.
E sono guardate a vista: perché loro, le dune, insieme alle zone umide, sono uno degli habitat naturali più devastati d’Europa. Il codice rosso scatta proprio in questi giorni di solleone, quando i bagnanti prendono d’assalto le spiagge, calpestando e distruggendo, spesso inconsapevolmente, animali e piante. Che, a volte, vivono solo qui. “Quello della provincia di Pisa è uno dei dieci sistemi dunali più importanti d’Italia” spiega Carlo Galletti, ambientalista consigliere del Parco. “Si è formato grazie ai detriti trascinati dai fiumi Arno e Serchio, che nei secoli hanno fatto da ostacolo alla sabbia trasportata dal vento: hanno dato così origine a un ecosistema particolarissimo, vero deposito di biodiversità. In queste aree nidificano infatti il fratino, l’occhione e la beccaccia di mare, tutte specie a forte rarefazione”. Ma il valore delle dune non è solo naturalistico: è anche geologico, perché questi rilievi impediscono al mare di penetrare in profondità, e di salinizzare le falde acquifere. E importante è anche l’effetto barriera, grazie al quale i venti carichi di salsedine non riescono a raggiungere le pinete e i campi coltivati dell’interno. A tutela di un habitat tanto versatile il Parco di San Rossore ha messo a punto strategie ad hoc. “ A Marina di Vecchiano” spiega Galletti “sono stati allestiti dei percorsi di attraversamento in legno che canalizzano i flussi di persone, impedendo il continuo calpestio della sabbia. La segnaletica illustra come comportarsi…la gente capisce e raggiunge la battigia solo da lì”.
Un ottimo connubio tra fruizione delle spiagge e tutela della costa c’è anche nell’Area marina protetta di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi:qui in dieci anni, unico esempio virtuoso in tutta la Puglia, tre chilometri di dune sono stati completamente ripristinati grazie anche a interventi di ingegneria naturalistica che hanno permesso il reimpianto di piante pioniere (come la gramigna delle spiagge i gigli di mare o le euforbie), in grado di trattenere la sabbia e rimodellare le dune. Racconta Alessandro Ciccolella, direttore della riserva: “Fino al 2000 le auto parcheggiavano fin sotto la Torre, attraversando l’arsenile. Oggi i lidi si raggiungono con un trenino. Perché la duna è il vero polmone della spiaggia, una specie di cassaforte che cede sabbia nei periodi in cui il mare ne trasporta minor quantità.
E siccome se non c’è spiaggia non possono sorgere stabilimenti, le dune assumono anche un nuovo valore: commerciale…”
Rossella Cerulli – Venerdì di Repubblica -  20-7-12

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