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lunedì 20 agosto 2012

Lo Sapevate che: In Ricordo Di Lucio Dalla


Caro Lucio, Ti Canto
Così Ti Ricordiamo Un Po’.
Il Tuo Amico Ron

A cinque mesi dalla scomparsa di Dalla, Rosalino Cellamare porta al Ravello Festival un Recital dedicato al cantautore, con cui ha scritto brani memorabili come Piazza Grande.

La piccola valigia dei ricordi di Ron – lui la chiama così – è pronta a partire, direzione Ravello Festival.
Rosalino Cellamare ha scelto il palcoscenico di Villa Rufolo per rendere omaggio a Lucio Dalla. Chiuso nel suo studio di Garlasco, dove sta completando il suo nuovo album, in uscita a ottobre, Ron sta mettendo a punto gli ultimi dettagli di Accordi & Ricordi, il recital che presenterà il 12 agosto, accompagnato da Giovanna Famulari al violoncello e da Fabio Gangi al pianoforte.
“Non sarà una serata triste” dice. “Somiglierà più alla performance di una funeral band americana. Ogni volta che parlo di Lucio, quando sono su un palco, ho la sensazione che sia ancora tra noi, con la sua grande ironia. Lui era fantastico, un uomo con una capacità unica di dare leggerezza alla vita. Mi piace ricordarlo con tenerezza e allegria”.
Difficile è stato decidere, in un canzoniere pressoché sterminato, quali brani interpretare. La scelta è caduta anche su canzoni meno note, come Chissà se lo sai o Sabato animale (“Lucio amava questa canzone piena di solitudine”), ma passando per Il Gigante e la bambina, Piazza Grande, I ragazzi italiani e Anima. “La scaletta è ancora da definire” continua Ron. “Intanto ho invitato sul palco due artisti molto amati da Lucio: Lina Sastri e Mimmo Paladino. Lina leggerà alcuni brani tratti dal libro di Lucio Bella Lavita. (Rizzoli, pp. 98, euro 9, ndr). E mi ha chiesto di interpretare 4 marzo 1943 come avrei potuto dirle di no? Di Paladino, invece, ci sarà sul palco un “dormiente”, scultura dipinta di blu”.
Il rapporto di Ron con Dalla è stato lungo e intenso: quasi impossibile riassumere quarant’anni di amicizia e collaborazione. “L’ho incontrato la prima volta alla Rca, dopo che aveva interpretato Bisogna saper perdere. Io ero giovanissimo e inesperto, lui un cantante cult alla ricerca del grande successo. Ci siamo compresi immediatamente. A lui piaceva scrivere subito la musica come a me. Avevamo lo stesso vezzo: usare inizialmente l’inglese per accompagnarci. Ra. Nel giro di un anno avevamo già collaborato per Il gigante e la bambina e Piazza Grande. Poi, nel ‘/9, lui e De Gregori mi chiamarono ad arrangiare il tour Banana Republic. La nostra collaborazione non è mai terminata. Mi telefonava ogni volta che scriveva una melodia, di giorno e di notte, Mi richiamava anche tre volte per ripetermi: “Ma l’hai capita bene?” Le sue canzoni sono scolpite nella pietra. Difficile che il tempo le porti via”.
Alfredo D’Agnese – Venerdì di Repubblica – 10-8-12

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