Nato a Parigi, la sua attività di critico prima e
di regista poi si è indirizzata all'innovazione del linguaggio, intercettando
il retroterra ideologico e culturale del Sessantotto. Una
rivoluzione formale condotta attraverso film come "Questa è la mia
vita" (1962) e "Il disprezzo" (1963), oltre alla già citata
"opera prima", ed attori simbolo come Jean-Paul Belmondo e
Anna Karina.
Tra i riconoscimenti più prestigiosi, il Leone
d'oro alla carriera nel 1982 e l'Oscar alla carriera nel 2011. Con il ricorso
al suicidio assistito è morto il 13 settembre 2022 nella sua dimora a Rolle in
Svizzera.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/3438001
Nessun commento:
Posta un commento