Lo studio è scarnamente arredato e diviso in due
piccole gradinate per il pubblico, poste alle spalle di due file di poltrone in
cui si accomodano gli ospiti. Al centro un piccolo spazio in cui caracolla da
un lato all'altro il presentatore, supportato da un grande schermo dove
scorrono servizi, dati e sondaggi. Il ritmo è incalzante e all'ospite di turno,
specie se politico, non viene dato molto tempo per rispondere alle domande e
dilungarsi in spot elettorali.
I primi ospiti sono: Alessandro Barberis
(direttore generale della Fiat), Maurizio Sacconi (sottosegretario del
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Rocco Buttiglione (Ministro
per il Coordinamento delle Politiche dell'Unione Europea), Piero Fassino
(segretario dei Democratici di Sinistra), Claudio Sabattini (segretario
generale della Fiom) e Tito Boeri (docente universitario ed economista).
Chiusura affidata ai sondaggi IPSOS, rappresentata dal suo amministratore
delegato Nando Pagnoncelli.
La prima puntata, dedicata alla crisi
dell'industria automobilistica, viene seguita da un milione e mezzo di persone.
Un risultato positivo che in prossimità del Natale subirà un’accelerazione
inattesa, triplicando lo share dell’esordio. Da qui inizierà il successo della
trasmissione promossa dal direttore di rete Paolo Ruffini e
ideata da Floris e Annamaria Catricalà, destinata a diventare il talk show
politico più seguito della televisione italiana.
Come sottolineerà più volte il conduttore, il
segreto è nella semplicità della scenografia che dà risalto ai contenuti:
niente luci particolari e le poltrone degli ospiti sono fatte di materiali
riciclati, molto meno comode di quelle utilizzate tradizionalmente nei talk.
Dal 2004 si rivelerà vincente la scelta di far aprire il programma con una
copertina realizzata da un comico popolare: inizierà Paolo Hendel, seguito da
Gene Gnocchi e Fabio De Luigi fino a Maurizio Crozza, che rimarrà
per diversi anni.
Due gli aspetti identitari del programma che lo
rendono subito familiare agli italiani: il titolo, Ballarò, che
riprende l’omonimo e celebre mercato di Palermo, traducendo l’immagine di un
luogo aperto dove si scambiano idee; la sigla, affidata al brano Jeux
d'enfance, legato al famoso spettacolo del Cirque du Soleil.
Dall'autunno del 2014, conseguentemente al
passaggio di Floris a La7, la conduzione del programma sarà
affidata a Massimo Giannini, ex vicedirettore del quotidiano la
Repubblica.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/12066
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