La donna, allora trentenne, stava riposando nella
sua abitazione di Sylacauga (in Alabama), quando d’un tratto sentì un pesante
tonfo sul tetto e immediatamente dopo un forte dolore al fianco, sul quale si
era aperta una profonda ferita. A provocarla era stato un meteorite di
solfuro (dal peso di 4 kg e lungo 7 cm), che dopo aver sfondato il
tetto, era rimbalzato sulla radio colpendo violentemente il fianco della
malcapitata.
Oltre allo spavento e a una ferita dolorosa ma non permanente, ad Elizabeth
l'accaduto portò soprattutto notorietà attraverso i giornali dell’epoca e le
riviste scientifiche che si occuparono del suo caso.
Nonostante le notizie di precedenti simili – tra cui il caso di un frate
milanese rimasto ucciso, riportato da un manoscritto del Seicento – venne
salutato come il primo caso accertato di persona colpita da un oggetto
extraterrestre, e da quel momento il meteorite venne ricordato come meteorite
Sylacauga o meteorite Hodges.
La straordinarietà dell’evento sta nelle stime ufficiali degli studiosi,
secondo cui una volta su 1 miliardo può accadere che un corpo celeste possa
cadere su un centro abitato. Se è vero infatti che ogni anno entrano
nell'atmosfera terrestre fra i 10mila e i 100mila materiali cosmici, tuttavia
la maggior parte si polverizza nell'attraversare l'atmosfera, mentre una
piccola parte raggiunge la superficie terrestre.
Considerando poi che quest'ultima è ricoperta di acqua per il 70%, si comprende
perché le probabilità siano alquanto ridotte. Più frequenti i casi di caduta in
zone desertiche, dove spesso sono stati individuati crateri di diverse
dimensioni.
Un caso simile a quello di Sylacauga in Italia fu accertato a Torino, nel
maggio del 1988, quando un meteorite cadde a pochi passi da alcuni operai di
una fabbrica.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/11078
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