Formatosi nel teatro e con il cinema muto degli
anni Venti, s'impose sulla scena come attore grazie alla commedia Gli
uomini, che mascalzoni... del 1932, ricordata anche per la
canzone "Parlami d'amore Mariù", portata al successo dallo
stesso De Sica.
Quando negli anni Quaranta decise di mettersi dietro la cinepresa, non ci fu
storia. Nel 1946 e nel 1948 sfornò i primi due di una lunga serie di
capolavori, rispettivamente Sciuscià e Ladri di
biciclette, premiati entrambi con l'Oscar come "miglior film
straniero". Nel 1960 fece entrare Sophia Loren nel mito
dei grandi di Hollywood con La Ciociara, che oltre all'Oscar come
"migliore attrice protagonista" portò a casa i riconoscimenti più
prestigiosi, dalla Palma d'oro a Cannes al David di Donatello.
L'ambita "statuetta" finì di nuovo tra le sue mani nel 1965 con Ieri,
oggi, domani (con la coppia d'oro Mastroianni-Loren) e cinque anni
dopo con Il giardino dei Finzi-Contini (tratto dall'omonimo
romanzo di Giorgio Bassani).
Innamorato della lingua e della tradizione musicale partenopea, ne fu
profondamente influenzato in molte pellicole, tra cui L'oro di Napoli e Matrimonio
all'Italiana. La vita privata, e di riflesso quell'artistica, fu segnata
dalla smodata passione per il gioco, che lo portò a dilapidare parte del
proprio patrimonio.
Si spense in Francia (Neuilly-sur-Seine) il 13 novembre 1974 e le spoglie
vennero tumulate nel cimitero monumentale del Verano a Roma.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1068001
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