Etichette

lunedì 20 novembre 2023

Lo Sapevate Che: Inizia il processo di Norimberga: L'ultimo atto ufficiale – la resa del Giappone (2 settembre 1945) – che aveva posto fine alla Seconda guerra mondiale era stato scritto due mesi e mezzo prima, ma il mondo intero chiedeva giustizia per tutti gli orrori commessi nei confronti del popolo ebraico, di altre etnie (Rom, Sinti, Polacchi, Slavi) e degli omosessuali.



Non si poteva lasciare impunita la ferocia del nazismo e, al contempo, occorreva segnare una linea di demarcazione nella politica internazionale tra il recente passato e gli scenari futuri, creando efficaci strumenti di prevenzione e contrasto a qualsiasi tentativo di sterminio e pulizia etnica. Questa vergognosa pagina di storia non avrebbe dovuto ripetersi.

Da queste premesse ideologiche nacque l'esigenza di istituire un tribunale internazionale, il cui atto di nascita fu sancito nell'incontro di Londra dell'8 agosto 1945 tra Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica. I "tre grandi" sottoscrissero uno statuto cui successivamente aderirono 19 paesi di tutti i continenti.

Fu scelta come sede Norimberga innanzitutto per ragioni pratiche, perché era l'unico centro abitato della Germania risparmiato in parte dai bombardamenti, e che, pertanto, potesse offrire strutture agibili e adatte ad ospitare quel tipo di evento. Non meno importanti le motivazioni simboliche, dato che nella seconda città della Baviera si erano tenuti i riti ufficiali del regime hitleriano e sempre qui erano state emanate le leggi discriminatorie verso gli ebrei e le razze “inferiori”.

Si arrivò così al 20 novembre 1945, giorno di apertura del processo di Norimberga che metteva alla sbarra ventidue tra i più alti gerarchi nazisti, come Hermann Göring, il numero due della Germania nazista e ideatore della Gestapo (la potente polizia segreta del regime); Joachim von Ribbentrop, ministro degli esteri e ideatore dell'omonimo patto con l'URSS per spartirsi l'Europa centro-orientale; Julius Streicher, insegnante elementare, autore della spietata propaganda antiebraica.

Mancano all'appello figure di rilievo come Goebbels ed Himmler, che preferirono suicidarsi emulando il Führer, e tutti quelli che fuggirono in Argentina accolti dal regime peronista. Quattro i capi d'accusa contestati agli imputati e tra questi per la prima volta nella storia si parla di «crimini contro l’umanità»; gli altri tre sono «complotto»«crimini contro la pace»«crimini di guerra».

Dichiaratisi «non colpevoli», disconoscendo l'autorità del tribunale, gli imputati vennero sottoposti, nel corso del processo, a esami psichiatrici e psicologici (i risultati sono stati resi noti negli ultimi anni) atti a indagarne la personalità e rispondere all'unanime quesito sull'incompatibilità tra il loro essere individui "sani di mente" e l’efferatezza dei crimini commessi.
Meno di un anno dopo, il 1° ottobre 1946, si arrivò al verdetto: 12 condanne a morte, tre ergastoli, due pene a 20 anni di carcere, una pena a 15 anni, una a 10 e 2 assoluzioni.

Criticato da numerosi giuristi e osservatori che contestavano il fatto che fosse organizzato dai vincitori del conflitto, il processo di Norimberga segnò una svolta politica e culturale, introducendo nel lessico comune, oltre che giuridico, termini come "crimini di guerra", "diritti umani", genocidio (neologismo coniato nel 1933 dallo studioso polacco Raphael Lemkin, che unisce il greco genos, "razza o etnia", con il latino cidium, "uccidere").

In questo contesto si delineò il moderno diritto internazionale, alla base di importanti istituzioni come l'Organizzazione delle Nazioni Unite e il Tribunale Internazionale dell’Aia, quest'ultimo chiamato poi a giudicare i crimini commessi nell'ex Jugoslavia (1993) e in Ruanda (1994).

http://www.mondi.it/almanacco/voce/6065

Nessun commento:

Posta un commento