Correva
l’anno 1781, un periodo particolare per l’Italia, che presto si affrettava ad un nuovo ciclo di vita.
Anche per quanto riguarda i racconti e le storie per bambini.
All’indomani
dell’Unità, il bel paese sosteneva un periodo di cambiamento, di
stabilizzazione. Fu questo il momento in cui venne anche alla luce per la prima
volta, il burattino più conosciuto al mondo, “Pinocchio”. Fu creato da papà Carlo Lorenzini, in arte Collodi.
Lo scrittore diede forma e volto ad una delle figure più interessanti di tutti
i tempi. Amato sia da grandi che da piccini e studiato da sempre per via delle
sue enormi peculiarità.
Pinocchio
viene alla luce
Per
la prima volta, il 7
luglio di quello stesso anno, lo
scrittore, Lorenzini, che ai quei tempi stava iniziando a farsi voce grazie ai
suoi particolari racconti, propose al pubblico una storia nuova. Il
protagonista era appunto Pinocchio. Un burattino di legno tutto particolare,
creato dalle mani di mastro Geppetto. Pinocchio era capace di sognare e di
avere tutti i sentimenti, le paure e la vitalità di un bambino vero.
In
quella calda estate, il racconto venne inviato per la prima volta alla
redazione del Giornale per i bambini. Si trattava di un supplemento,
diretto da Ferdinando Martini, che usciva ogni giovedì sul quotidiano
fiorentino “Fanfulla”. Il titolo del primo racconto era ‘La
storia d’un burattino”.
Sin
dalla sua comparsa, il testo destò grande interesse. Un pubblico vasto, che col
passare del tempo, cominciò ad appassionarsi alle storie di questo piccolo dal
cuore di legno.
Il
primo libro
Nel
1883, venne stampato il libro intitolato “Le
avventure di Pinocchio”, all’interno
dei locali della editrice Felice Paggi, che grazie a questo volume, ebbe nel tempo grande
risalto e fama.
Enrico
Mazzanti, invece venne incaricato di creare, sempre per il primo testo, le
illustrazioni. A oggi si stima, che il lavoro di Collodi venne tradotto in ben
240 lingue. Un fenomeno mondiale, una scalata al
successo che l’allora squattrinato Collodi non poteva minimamente immaginare.
Dalla
carta al cinema, fino alla riproduzione del film di Roberto Benigni
Nel
corso degli anni, il racconto ebbe così tanto clamore che persino la Walt Disney decise
di realizzare un film di animazione dedicato alla storia di Pinocchio nel 1940.
Un successo grande, quasi quanto la prima uscita del racconto
di Collodi, la ebbe però soprattutto il film realizzato dall’attore
italiano Roberto Benigni nel 2002.
Il capolavoro cinematografico presenta delle differenze dal testo. Una
sorta di rivisitazione che non è dispiaciuta affatto al pubblico, anzi che l’ha
apprezzata e non poco.
Costato circa 45 milioni di
euro, pare sia stato, fino ad oggi, il film più costoso nella storia
del cinema italiano. La sua rivisitazione non ha disturbato nessuno anzi,
ha creato un nuovo modo di interpretare il celebre Pinocchio. L’attore, recitò
proprio nei panni della famosa marionetta, in questo caso interpretata da un
adulto, mentre nel testo di Collodi si trattava di un bambino. Tante piccole ma
sottili differenze come questa, che hanno dato al racconto una nuova impronta,
che ha destato interesse e apprezzamenti.
Pinocchio è un classico che
non passa mai di moda. Un pezzo unico realizzato con grande maestria che merita
di essere visto, letto e riletto sempre.
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