Mia figlia Valentina
Nato a Milano il 15 luglio 1933 Guido Crepax inizia a
lavorare nel campo dell'illustrazione e della grafica mentre frequenta la
facoltà di architettura, realizzando manifesti pubblicitari e copertine di
libri e di dischi (tra cui quelli dedicati a Gerry Mulligan, Charlie Parker o Louis Armstrong).
Firma il primo grande successo nel 1957 con i disegni della campagna
pubblicitaria della benzina Shell premiati con la Palma d'Oro.
Nel 1963 si riavvicina al mondo del suo primo amore,
il fumetto,
e qualche anno più tardi dà vita all'indiscutibile protagonista delle sue
storie, l'ormai celebre Valentina, comparsa per la prima volta nel numero 3 di
Linus, la mitica rivista fondata e diretta da Giovanni Gandini.
Valentina, a dire il vero, nasce dapprima come
personaggio di contorno di Philip Rembrandt, alias Neutron, critico d'arte e
investigatore dilettante, fidanzato appunto con Valentina Rosselli, fotografa
dall'inconfondibile caschetto nero; solo che il carisma di quest'ultima
surclassa quello del protagonista tanto che già a partire dalla terza puntata
lo scalza.
Un personaggio dalle forti venature erotiche,
Valentina, che ha segnato uno stile preciso, non solo in senso fumettistico,
ma proprio in senso antropologico, quasi al modo di una pop-star o di un
personaggio famoso. Solo che Valentina è di carta e bisogna pur dire che gli
innumerevoli tentativi di donarle una consistenza corporea, attraverso film e
incarnazioni di vario genere, non sembrano molto riusciti.
Valentina, pur se ispirata dall'attrice del cinema
muto Louise Brooks, è un essere indecifrabile, sfuggente, un qualcosa che
appartiene alla mente e a una tipologia astratta di donna; per questo motivo
qualunque sforzo per identificarla in una donna reale è destinato a fallire.
Allo stesso tempo, non è raro sentir definire una ragazza con determinate
caratteristiche come "una Valentina". Valentina, infine, è l'unico
personaggio del fumetto con
una sua carta d'identità. Nasce, infatti, il 25 dicembre 1942 in via De Amicis 42
a Milano ed esce ufficialmente di scena nel 1995 a 53 anni nell'ultima tavola
della storia 'Al diavolo Valentina!'.
Autore assai prolifico, Crepax ha in seguito dato vita
effimera a numerose altre eroine (Belinda, Bianca, Anita...), e realizzato
anche sofisticate versioni a fumetti di
alcuni classici della letteratura erotica quali Emmanuelle, Justine e Histoire
d'O. Nel 1977 realizza un libro di
avventure a colori: "L'uomo di Pskov" a cui segue l'anno dopo
"L'uomo di Harlem".
Il suo ultimo libro 'In Arte...Valentina' è stato
pubblicato nel 2001 da Lizard Edizioni.
Le storie a fumetti di
Crepax sono state pubblicate all'estero e in particolare Francia, Spagna,
Germania, Giappone, Stati Uniti, Finlandia, Grecia e Brasile.
Da tempo malato, Guido Crepax è scomparso il 31 luglio
2003 a Milano all'età di 70 anni.
Della sua opera si sono occupati semiologi del calibro
di Roland Barthes parlando
dei fumetti come
della "Grande Metafora della vita".
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