Musa inquieta
Marta Vacondio, meglio nota
come Marta Marzotto, nasce a Reggio Emilia il 24 febbraio del 1931.
Stilista italiana affermata, animatrice culturale, opinionista televisiva, è
anche apprezzata costumista e disegnatrice di gioielli, occupazione intrapresa
negli ultimi anni della sua carriera artistica.
Se la sua vita dalla gioventù in poi è caratterizzata
dal lusso, dall'arte e dai salotti (uno, celebre, nato proprio nella sua
abitazione di Roma), non lo stesso si può dire delle sue origini. Marta
Marzotto è una ragazzina di paese, figlia di un manovale delle Ferrovie dello
Stato addetto al controllo dei binari, e di una operaia in una filanda, che ha
svolto anche lavori da sarta e da mondina.
Da bambina abita a Mortara, in Lomellina, con la sua
famiglia. Per andare a scuola e poi per lavorare deve prendere la cosiddetta
"littorina", in terza classe. Uno dei suoi primi lavori è quello
della mondina, come sua madre. Entra nel mondo della moda dal basso, per così
dire, lavorando giovanissima come apprendista sarta nella sartoria delle
sorelle Aguzzi di Milano.
Eppure sin dall'età di quindici anni è corteggiata da
stilisti e piccole case di moda per indossare abiti nelle sfilate, data la sua
altezza e, soprattutto, la sua bellezza. I primi approcci come mannequin
arrivano proprio nella sartoria delle Aguzzi.
Proprio in questi anni, a suo dire, incontra "il
principe azzurro", il Conte Umberto Marzotto, uno degli eredi dell'omonima
e celebre azienda di Valdagno, specializzata nel tessile. È l'uomo dei sogni,
nobile, automobilista celebre per alcuni record da strada, raffinato e
acculturato, oltre che versato nella moda, ambito nel quale i due si
incontrano. La corteggia alla sua maniera, insegnandole tutto, portandola con
sé in due viaggi che restano per sempre impressi nella memoria dell'allora
giovanissima Marta: il primo a Cortina, il secondo sul Nilo.
La futura stilista sposa il Conte Marzotto il 18
dicembre del 1954, a Milano. Il matrimonio, stando alla carta, dura fino al
1986, anno della morte dell'amante più importante di Marta Marzotto, il
pittore Renato Guttuso.
Tuttavia il matrimonio con il Conte, soprattutto nei primi anni, si rivela
intenso e felice, per poi perdersi qualche decennio più tardi.
Nel 1955 infatti Marta regala al marito la loro prima
figlia, Paola, che nasce a Portogruaro. Due anni dopo è la volta di Annalisa
(poi morta nel 1989 a soli 32 anni a causa della fibrosi cistica). A completare
l'opera, manifesto di un'unione da principio molto solida, sono gli altri tre
figli, che arrivano nel 1960, nel 1963 e nel 1966: Vittorio Emanuele, Maria
Diamante e Matteo.
Proprio nel 1960 però Marta Marzotto conosce Renato Guttuso,
il celebre pittore. I due si incontrano per caso nell'abitazione di Rolly
Marchi, la curatrice delle mostre e delle opere dell'artista, ad una cena. A
dire della Marzotto, sarebbe stato un suo quadro ad unire i due, e a colpirla
soprattutto. La giovane e bella Marta si innamora prima dell'opera, e poi, solo
alcuni anni dopo, anche del suo autore.
La casa dove si incontra con Guttuso è
in piazza di Spagna, a Roma, messa a disposizione dal gallerista del pittore,
Romeo Toninelli. Dalla fine degli anni '60 diventa la figura femminile
dominante dell'opera del grande pittore, il quale, nonostante la sua unione con
la moglie Mimise, rimane affascinato dalla bellezza della giovane Marta. Guttuso la
rappresenta in molte opere, come ad esempio nella serie delle Cartoline, che
raccoglie un insieme di 37 disegni e tecniche miste.
Nel 1973 Marta Marzotto si stabilisce a Roma, dove
tiene un salotto, sede di letterati, uomini dell'alta moda, gente stravagante e
artisti. Ma anche luogo di alleanze politiche e non solo, in cui si celebrano
happening che fanno molto discutere, con uomini di spicco della cultura e della
società romana ed italiana in genere. In un'occasione è protagonista del
salotto anche il celebre inventore della pop-art, l'americano Andy Warhol.
Tre anni dopo la stilista emiliana conosce quello che
ha definito il suo "terzo uomo", con cui ha avuto la relazione più
breve e, forse, meno felice. Nella casa di Eugenio Scalfari,
il giorno in cui nasce il fortunato quotidiano La Repubblica,
il 14 luglio del 1976 la Marzotto conosce Lucio Magri, parlamentare di
sinistra, giornalista e polemista in genere.
Per oltre un decennio vive questa relazione tormentata
con Magri, alternandola a quella con Guttuso,
a cui resta molto legata. Alla morte del pittore pertanto, nel 1986, è legata
anche la fine del suo matrimonio con Umberto Marzotto, tramite divorzio. Marta
conserva il cognome con il quale è ormai nota, soprattutto nei salotti
televisivi, nei quali si rende sempre più protagonista come abile opinionista e
intrattenitrice.
Tutto il patrimonio artistico ed economico di Guttuso passa
al figlio adottivo Fabio Carapezza Guttuso. Proprio quest'ultimo, anni dopo,
apre un contenzioso legale con la Marzotto, la quale il 21 marzo del 2006 viene
condannata, in primo grado, dal Tribunale di Varese a otto mesi di carcere con
la condizionale, oltre ad 800 euro di multa, in quanto ritenuta colpevole di
aver riprodotto nel 2000, senza averne titolo, alcune opere di proprietà del
pittore, comprese diverse serigrafie.
Soltanto cinque anni dopo, ricorsa in appello, quella
che per il grande artista era semplicemente "Martina" ottiene dalla
Corte d'Appello di Milano il ribaltamento della condanna, perché il fatto non
costituisce reato.
La stilista romana d'adozione, negli ultimi anni
sceglie di vivere a Milano. È autrice di due libri: "Il successo
dell'eccesso" e "Finestra su Piazza di Spagna".
Marta
Marzotto muore a Milano all'età di 85 anni il 29 luglio 2016, presso la clinica
La Madonnina dove era ricoverata.
https://biografieonline.it/biografia-marta-marzotto
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