Negli anni dell’Ottocento è invece Camillo
Borghese ad ingrandire ulteriormente la zona. A partire dagli
anni venti Camillo affida i lavori di armonizzazione
delle nuove proprietà all’architetto Luigi Canina che
diede alla Villa un nuovo assetto formale, con numerose piccole fabbriche di
ispirazione eclettica e neoclassica.
Per il Metropolitan Today di oggi, ripercorriamo la
storia di questo straordinario gioiello della Capitale, dalla sua formazione
fino al 12 Luglio del 1903, appunto, data
in cui finalmente tutta la cittadinanza ha potuto ammirare la sua magnificenza.
Villa Borghese, “villa di delizie”
Il nucleo originario
del parco nel 1580 apparteneva già alla famiglia Borghese. Grazie all’impegno del cardinale Scipione Borghese (nipote di Papa Paolo V) si è avuto un primo ampliamento dell’area
in seguito ad una serie di acquisizioni. L’obiettivo, infatti, era quello di
realizzare una vera e propria “villa di delizie”, e
il giardino più imponente della storia di Roma.
Il nome della villa deriva dalla prima residenza del Cardinal Scipione
Borghese, il “Casino
Nobile”, fatto edificare all’inizio del Seicento su
progetto di Flaminio
Ponzio e di Giovanni
Vasanzio e trasformato nel Novecento in
museo. Una delle più prestigiose raccolte di opere d’arte dal XVI al XVIII secolo,
con capolavori di artisti quali Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Bernini e Canova.
Dopo il primo intervento di ristrutturazione e ampliamento
operato per volontà del cardinale, a partire dal 1766 è il
principe Marcantonio
IV Borghese a prendere l’iniziativa di abbellire
ulteriormente il parco. Il principe intraprende consistenti lavori di
trasformazione che interessarono i principali edifici, in particolare il Casino nobile ed
il Casino dei Giuochi d’acqua (attuale Aranciera), ed
in modo sostanziale il parco. L’intervento di maggiore rilievo fu la
realizzazione del Giardino
del Lago.
La peculiarità
di Villa Borghese sta proprio in quanto accadde nei
primi anni del’900. A differenza delle altre
imponenti ville patrizie della capitale, tutte lottizzate con i rispettivi
edifici gradualmente demoliti, nel 1901 l’ampio
terreno fu acquistato dallo Stato italiano, che
due anni dopo lo cedette ufficialmente al Comune di Roma. Ecco perché Il 12 luglio del 1903 la Villa viene per la prima
volta aperta al pubblico. Nell’atto di cessione lo Stato mantiene la proprietà del Casino nobile e della ricca collezione artistica
contenuta, per trasformarlo in un museo pubblico.
È tra le ville romane più ricca di testimonianze artistiche e
paesaggistiche. Al suo interno ci sono edifici, sculture, monumenti e fontane,
opera di illustri artisti dell’arte barocca, neoclassica ed eclettica. Il tutto
è contornato da alberi secolari, laghetti, giardini all’italiana e grandi spazi
liberi. Comprende una gran quantità di specie sempreverdi, pini domestici con
esemplari bicentenari, abeti e cedri.
Villa
Borghese, per la sua
incredibile concentrazione di musei e istituti culturali, è definita, a ben
vedere, “Parco
dei Musei”. Spesso ritratta da artisti famosi, ispiratrice di manifestazioni
artistiche e pagine di letteratura, mantiene totalmente intatta, ancora oggi,
lo splendore e la magnificenza di un tempo. Lascia ancora senza parole.
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