Direzioni culturali
Riccardo Muti nasce a Napoli il giorno 28 luglio 1941.
Il padre, di origini molfettesi, lo aiuta nella sua strada musicale
iscrivendolo ai corsi di pianoforte dell maestro Vincenzo Vitale; Muti consegue
il diploma con lode nel Conservatorio di San Pietro a Majella.
Prosegue gli studi al Conservatorio "Giuseppe Verdi"
di Milano, sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue
il diploma in Composizione e Direzione d'orchestra.
Le prime attenzioni del pubblico e della critica
arrivano nel 1967, quando la giuria del prestigioso Concorso
"Cantelli" di Milano assegna all'unanimità il primo posto a Riccardo
Muti.
Nel 1968 è nominato Direttore Principale del Maggio
Musicale Fiorentino; mantiene a lungo questo incarico, fino al 1980.
Riceve da Herbert
von Karajan nel 1971, un invito per salire sul podio del
Festival di Salisburgo: Muti inaugura in questa occasione una felice abitudine
che lo porterà negli anni partecipare regolarmente a questa manifestazione
austriaca (nel 2001 festeggia i trent'anni di sodalizio).
Gli anni Settanta vedono Riccardo Muti alla testa
della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto
Klemperer; tra il 1980 e il 1992 è Direttore Musicale della Philadelphia
Orchestra, prendendo il testimone da Eugène Ormandy. Dal gennaio 2010 è Music
Director della Chicago Symphony Orchestra.
Dal 1986 al 2005 Muti è direttore musicale del Teatro
alla Scala di Milano: prendono così forma dall'Italia alcuni progetti che
trovano fortuna in ambito nazionale e internazionale: tra questi ci sono la
proposta della trilogia Mozart-Da
Ponte e la tetralogia wagneriana.
Accanto ai titoli del grande e classico repertorio
hanno tuttavia spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati, come
Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc: con "Dialogues des
Carmélites" vince il Premio "Abbiati" della critica.
Il lungo periodo trascorso come direttore musicale
della Scala conosce il suo apice il 7 dicembre 2004, giorno della trionfale
riapertura del teatro restaurato, dove Muti dirige l'opera "Europa
riconosciuta", di Antonio Salieri.
Nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera, il
maestro Riccardo Muti dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo:
Berliner Philharmoniker, Bayerischen Rundfunk, New York Philharmonic, Orchestre
National de France, Philharmonia di Londra e Wiener Philharmoniker.
Invitato sul podio in occasione del concerto
celebrativo dei 150 anni della grande orchestra viennese, il direttore italiano
riceve l'Anello d'Oro, un'onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale
ammirazione e affetto.
Nell'aprile del 2003 viene promosso in Francia un
evento eccezionale, una "Journée Riccardo Muti": l'emittente
televisiva nazionale France Musique, trasmette per quattordici ore ininterrotte
musiche dirette da Muti con tutte le orchestre che lo hanno avuto come
direttore. A Venezia, il 14 dicembre dello stesso anno, dirige l'atteso
concerto di riapertura del Teatro "La Fenice".
Sempre nel 2003 comincia a incrinarsi il suo rapporto
con la Scala di Milano, che lo porteranno a dimettersi: successivamente a
profonde divergenze fra il maestro Muti ed il sovrintendente della Scala, Carlo
Fontana, Muti nel 2003 si rifiuta di partecipare alla conferenza stampa di
presentazione della stagione. Viene nominato Mauro Meli come nuovo direttore
artistico con lo scopo di calmare il conflitto fra Muti e Fontana. In seguito
Fontana viene rimosso dall'incarico di sovrintendente e Meli insediato al suo
posto. A questo punto però i musicisti si schierano dalla parte di Fontana
contro Muti, il quale rifiuta di dirigere l'orchestra scaligera. Il 16 marzo
2005 l'orchestra e lo staff della Scala votano a grande maggioranza una mozione
di sfiducia nei confronti di Muti, il quale annulla un concerto già in
programma. Il 2 aprile Muti rassegna le dimissioni, adducendo a motivo quella
che definisce "ostilità" da parte di alcuni membri dello staff.
Nel 2004 fonda l'Orchestra Giovanile "Luigi
Cherubini" formata da giovani musicisti selezionati da una commissione
internazionale, fra oltre seicento strumentisti provenienti da tutte le regioni
italiane. La vasta produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e
oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia
dal repertorio sinfonico e operistico classico fino al Novecento.
L'impegno civile come artista non manca, inoltre tra
gli innumerevoli riconoscimenti conseguiti da Riccardo Muti nel corso della sua
carriera, ricordiamo: l'ordine di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica
Italiana; la Grande Medaglia d'oro della Città di Milano; la
Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legion d'Onore in Francia e il titolo di
Cavaliere dell'Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II.
Il Mozarteum
di Salisburgo gli ha assegnato la Medaglia d'argento per l'impegno sul versante
mozartiano; la Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto
Membro Onorario; il presidente russo Vladimir Putin gli
ha attribuito l'Ordine dell'Amicizia, mentre lo stato di Israele lo ha onorato con il premio
"Wolf" per le arti. Moltissime università italiane e straniere hanno
conferito al direttore Muti la Laurea Honoris Causa.
Nel 2010 pubblica la propria autobiografia dal titolo
"Prima la musica, poi le parole" (Rizzoli).
https://biografieonline.it/biografia-riccardo-muti
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