Una diagnosi impietosa
Scrittore boemo di lingua tedesca, nasce a Praga nel 1883.
Figlio di un agiato commerciante ebreo, ebbe con il padre un tormentato
rapporto, notevolmente documentato nella celebre e commovente "Lettera al
padre" nella quale si configurano in modo netto le caratteristiche della
complessa personalità dello scrittore e le origini familiari di molti dei suoi
tormenti, non agevolati neanche dai rapporti con la madre e le tre sorelle,
difficili anch'essi. Nella lettera, Kafka dà la colpa della propria
inettitudine al padre e ai suoi metodi educativi troppo autoritari. Quella
figura severa e pragmatica, dai comportamenti distanti, lo schiaccia e non gli
permette di crescere in modo sereno e conforme alla sua sensibilità. Ad ogni
buon conto, Franz, primo di sei figli, riceve un'ottima e regolare educazione e
formazione nelle scuole tedesche, anche grazie alle buone disposizioni
economiche paterne.
Nel 1906 si laurea per così dire controvoglia
all'odiata facoltà di Legge, dopo un percorso di studi caldeggiato più che
altro dai genitori che lo volevano Dottore. Intanto, sul piano sentimentale, si
profila il tormentato rapporto con Felice Bauer, più volte sciolto e poi
ripreso, fino alla definitiva rottura avvenuta nel 1914. Finalmente dottore,
insomma, trova un impiego presso una banca, dopo aver sperimentato i disagi del
praticantato. Fin da subito, si profila per lui una carriera di funzionario,
del tutto opposta alle sue più intime inclinazioni, anche se sul lavoro è
apprezzato per la sua solerzia e per la sua coscienziosità, anche se dentro di
sè vive l'esistenza di impiegato scrittore in un conflitto spesso esasperato. A
fronte di questa insoddisfacente collocazione sentimentale non fa purtroppo da
contrappeso un'analoga situazione sentimentale. L'amore con Milena Jesenka è
tormentato, così anche la relazione con Dora Dyamant, con cui convisse dal
1923.
Il suo rapporto di lavoro con la banca si chiude nel
1922 con richiesta di pensionamento, quando la tubercolosi, manifestatasi nel
1917, irrompe in tutta la sua gravità. La sua vita, tranne brevi viaggi il più
delle volte compiuti per salute, si svolge a Praga, nella casa paterna e,
nonostante due fidanzamenti, rimane scapolo. Legato da amicizia,
all'università, con coetanei introdotti in ambienti letterari, tra cui
l'importantissimo, anche per la storia letteraria, Max Brod. Infatti, i sette
volumi che pubblicò, curandoli di persona (Meditazione (1913), Il fuochista
(1913), La metamorfosi (1915),
La condanna (1916), Nella colonia penale (1919), Un medico in campagna
(1919-20) ed Un digiunatore (1924), rappresentano una piccola percentuale di
quello che, sfuggito a distruzioni di manoscritti da lui compiute, ad incuria
di corrispondenti, a persecuzioni politiche, è stato pubblicato postumo grazie
all'interessamento ed all'abnegazione dell'amico Brod, che non tenne conto
delle disposizioni testamentarie dell'amico, secondo le quali avrebbe dovuto
distruggere tutti gli scritti da lui lasciati. Questi scritti posso
considerarsi, di fatto, la parte emergente di un'opera che si sottrae a
tracciati e recinzioni, in particolare quella legata ai tre tentativi di
romanzo. Pubblicati postumi, rispettivamente nel 1927, nel 1925 e nel 1926,
"America", "Il processo" ed "Il castello" sono le
stazioni principali di una ricerca fatta unica ragione di vita ed identificata
con la letteratura.
Lo scavo kafkiano, insieme agli esiti di tutta la
letteratura novecentesca e in specie mitteleuropea, aggrava ulteriormente
quella crisi di certezze che si era già manifestata alla fine del 1800. In quel
secolo avevano dominato gli ideali tipici della scienza e del progresso,
condensati e diffusi nella filosofia e
nella mentalità del positivismo. Già alla fine del 1800, e poi con sempre
maggior forza agli inizi del 1900, invece, si viene infatti manifestando nella
cultura europea un movimento di reazione al positivismo, movimento che
influenza la filosofia,
la letteratura e i vari campi artistici. Si rimprovera al positivismo di
coltivare troppa fiducia nel progresso, di essere ingenuamente meccanicista nel
coniugare fiducia nella trasformazione intima dell'uomo, progresso morale e
mero progresso materiale, economico o tecnologico che fosse.
Questi smottamenti "ideologici" portarono
alla ricerca di nuove forme espressive, insieme alla presa di coscienza da
parte degli scrittori, di nuove funzioni. Essi capiscono che possono più
limitarsi alla semplice descrizione della realtà, ma cercare le ragioni più
profonde dell'agire umano. In questo clima acceso si sviluppa una forte
polemica antiborghese, manifestata anche con l'adozione di nuove forme di vita
originali e sregolate, con le provocazioni lanciate contro il pubblico e la
società dei "benpensanti" . La rivolta contro la mediocrità e
l'ipocrisia della vita borghese è un tema ricorrente in tutta la cultura
europea di questo periodo, a cui Kafka si inscrive a pieno diritto. Vengono
alla ribalta, insomma, nuovi temi letterari: lo scavo nell'interiorità
dell'individuo, la valorizzazione degli aspetti inconsci della personalità, la
riflessione sulla condizione esistenziale del singolo, in cui dominano
l'inquietudine, lo smarrimento, l'angoscia.
"motivo fondamentale dell'opera di Kafka è quello
della colpa e della condanna. I suoi personaggi, colpiti improvvisamente dalla
rivelazione di una colpa apparentemente sconosciuta, subiscono il giudizio di
potenze oscure e invincibili, vengono per sempre esclusi da un'esistenza libera
e felice, che intuiscono realizzata in un'altra dimensione del mondo, in
un'altra realtà [...]. Kafka non va considerato soltanto una delle più profonde
espressioni poetiche della situazione esistenziale contemporanea, ma anche un
originale mediatore tra la cultura occidentale a sfondo razionalistico e li
impulsi mistici dell'ebraismo" [Enciclopedia Garzanti di Letteratura].
Franz Kafka muore nell'estate del 1924, il giorno 3 giugno, prima di compiere
quarantuno anni, in una clinica nei pressi di Vienna.
Libri di Franz Kafka
Lettera al padre (1919)
Lettere a Milena (1920-22)
La metamorfosi e
altri racconti (1919)
America (incompiuto)
Il Processo (1915)
Il castello (1922)
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