Il
Capodanno e le sue tradizioni nel mondo
L'adozione universale del calendario gregoriano fece sì che la data del 1º
gennaio come inizio dell'anno divenisse comune
La festività denominata
"Capodanno" trae la sua origine dalla festa del dio
romano Giano, nome da cui deriva quello del mese
di Gennaio - che si festeggiava subito dopo i Saturnali, le
feste romane per il dio Saturno, che chiudevano l'anno. Il primo
giorno dell'anno corrisponde al Capodanno nel calendario gregoriano -
il nostro calendario e della maggior parte dei paesi occidentali - e in quello
giapponese, ma nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario
giuliano, e pertanto vi era un'ampia varietà di date che indicavano il
momento iniziale dell'anno.
In Francia fino
al 1564 il Capodanno veniva festeggiato nella domenica di
Resurrezione (chiamato anche stile della Pasqua),
a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel 1797) era il 1º marzo
mentre in Puglia, in Calabria e in Sardegna lo si festeggiava
seguendo lo stile bizantino che lo indicava al 1º settembre, tant'è vero che in
sardo settembre si traduce Caputanni (dal latino Caput anni).
Queste diversità
locali (che, specialmente nel Sacro Romano Impero variavano spesso da
città a città), continuarono anche dopo l'adozione del calendario gregoriano.
Solo nel 1691 papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo
predecessore stabilendo che l'anno dovesse cominciare il 1º gennaio, cioè
secondo lo stile moderno o della Circoncisione. L'adozione universale del
calendario gregoriano fece sì che anche la data del 1º gennaio come inizio
dell'anno divenne infine comune.
Svariati regimi
politici hanno istituito riforme del calendario di più o meno lunga durata. Una
delle più intrusive, che cercava di riformare il calendario su basi astronomiche
e razionali, fu quella adottata in Francia durante la Prima
Repubblica, il cosiddetto Calendario Repubblicano, abbandonato poi
durante il Primo Impero.
Anche durante il
periodo fascista in Italia il regime istituì il 28 ottobre, anniversario della marcia
su Roma, come proprio capodanno, associato a una numerazione degli anni
parallela a quella tradizionale contando come "Anno I dell'Era
Fascista" il periodo tra il 28 ottobre 1922 e il 27 ottobre 1923, e
gli altri a seguire.
Tradizione moderna
La festa di
Capodanno è in molti luoghi una festa religiosa di precetto (la Solennità
della Madre di Dio per la Chiesa cattolica che segue
la forma ordinaria del rito romano, la Circoncisione di Gesù per
chi segue il rito ambrosiano o la forma straordinaria del rito
romano), ma anche una occasione per celebrare la notte di passaggio tra il 31
dicembre e il 1º gennaio, che si festeggia con il veglione di Capodanno. In
occasione di questa celebrazione, in quasi tutte le città del mondo si sparano
i tradizionali fuochi artificiali.
La tradizione italiana prevede una
serie di rituali scaramantici per il primo dell'anno che possono essere
rispettati più o meno strettamente come quello di vestire biancheria intima di
colore rosso o di gettare dalla finestra oggetti vecchi o inutilizzati.
Le lenticchie vengono
mangiate a cena il 31 dicembre come auspicio di ricchezza per l'anno nuovo e
un'altra tradizione prevede il baciarsi sotto il vischio in segno di buon
auspicio.
In Spagna c'è la tradizione di
mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d'uva, uno per ogni
rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta
del Sol a Madrid). In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per
far entrare l'anno nuovo. In tutta l'ex Unione Sovietica è
usanza scambiarsi e aprire i regali. Spesso vengono regalati cioccolatini o
pupazzetti corrispondenti all'animale simbolo del calendario cinese dell'anno
che verrà.
In Ecuador e in Perù si
esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta (a volte con
le sembianze di personaggi famosi, calciatori, etc.) riempiti di petardi così
da bruciare ed esplodere ai rintocchi della mezzanotte. In
Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per
bere sakè e ascoltare 108 colpi di gong che annunciano
l'arrivo di un nuovo anno (si ritiene infatti che questo sia il numero dei
peccati che una persona commette in un anno e che in tal modo ci si purifichi).
Il Capodanno
islamico si festeggia il primo giorno del mese di Muharram e può corrispondere a
qualsiasi periodo dell'anno gregoriano, in quanto l'anno lunare impiegato nel
calendario islamico è circa 11 giorni più breve dell'anno solare del calendario
gregoriano, cosicché una data islamica si "sposta" indietro, rispetto
al calendario gregoriano, di circa un mese ogni tre anni. Per esempio, nel
corso dell'anno gregoriano 2008 sono caduti due diversi Capodanni islamici:
quello dell'anno 1429 dell'Egira (corrispondente al 10 gennaio 2008) e quello
dell'anno 1430 dell'Egira (corrispondente al 28 dicembre 2008).
Losar, il capodanno
tibetano, cade tra gennaio e marzo.
In Iran il Norouz coincide con
l'equinozio primaverile (21 marzo).
La festa telegu
(Ugadi) si colloca tra i mesi di marzo e aprile.
In Thailandia,
Cambogia, Birmania e Bengala, il capodanno solare detto Songran è
invece compreso tra il 13 aprile e il 15 dello stesso mese, in occasione del
cambiamento di posizione del sole nell'anello dello zodiaco.
La festa mapuche si chiama We
Tripantu e ha luogo in occasione del solstizio d'inverno (il 21 giugno
per l'emisfero meridionale). La data coincide con il Capodanno inca (Inti
Raymi).
Il Rosh haShana, il
Capodanno ebraico, occorre generalmente nel mese di settembre.
Enkutatash è il
Capodanno etiopico, in data 11 settembre.
L'anno nuovo
indù si festeggia due giorni prima di Diwali, il festival della Luce,
cioè a metà novembre.
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