Il Partito Laburista (in inglese: Labour
Party; in gallese: Blaid
Lafur) è un partito politico britannico di centro-sinistra. È
un partito storicamente riconducibile al socialismo democratico e
alla socialdemocrazia, ma
dalla seconda metà degli anni novanta è
stato dominato da esponenti facenti capo alle correnti progressiste, socioliberali e vicine alla terza via, tra
cui Tony Blair, primo
ministro dal 1997 al 2007, Alastair Campbell e Gordon Brown, primo
ministro dal 2007 al 2010.
È uno dei due principali partiti del sistema politico britannico
(l'altro è il Partito Conservatore); dal 1997 al 2010 è stato il primo per numero di voti
nelle elezioni generali. A livello internazionale aderisce in qualità di membro
osservatore all'Internazionale
Socialista e fa parte dell'Alleanza Progressista. A
livello europeo aderisce al Partito del Socialismo Europeo ed
i suoi esponenti siedono nel gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti
e dei Democratici.
Dal 12 settembre 2015 presidente e leader del partito è Jeremy Corbyn,
veterano della sinistra interna, di stampo socialista, critica
nei confronti della deriva centrista e neoliberale del partito.
(..)
Struttura
Il Partito Laburista ha una struttura
federale, con organizzazioni autonome per l'Inghilterra, la Scozia (Partito
Laburista Scozzese) e il Galles, mentre non è
presente in Irlanda del Nord. Il partito non
prevede una forma di iscrizione personale dei suoi sostenitori, i quali possono
invece aderire alle organizzazioni "affiliate": i partiti laburisti
locali, uno per circoscrizione elettorale (constituency Labour parties),
i sindacati affiliati al partito, il Partito Parlamentare Laburista
(corrispondente ad un gruppo parlamentare, ma rilevante anche per
l'organizzazione interna al partito) e le associazioni socialiste, come
la Fabian Society. Questi gruppi hanno
il diritto di inviare i propri rappresentanti ai congressi annuali del partito,
così come le organizzazioni femminile e giovanile; i deputati partecipano al
congresso di diritto. Il congresso elegge un Comitato Esecutivo di 26 membri,
massimo organo di governo del partito; il sindacato ha diritto a 12 membri.
Il Partito Parlamentare gode comunque
nelle sue scelte politiche di un'ampia autonomia rispetto all'organizzazione di
base. Inoltre, nel 1987 sono state modificate le regole interne al partito allo
scopo di ridurre il peso dei sindacati. Di conseguenza, il leader del partito
viene scelto con una votazione in cui un terzo dei voti spetta alle trade
unions, un terzo al Partito Parlamentare e un terzo ai constituency
Labour parties; i sindacati non hanno più potere nella scelta dei candidati
alle elezioni; il peso dei delegati scelti dal sindacato al congresso annuale
non può superare il 50%. Inoltre, è stato istituito un Forum Politico
Nazionale, i cui membri sono scelti dai ministri (o dai "ministri-ombra" quando il Labour è
all'opposizione), i cui rapporti vengono approvati o rigettati dal congresso
senza possibilità di presentare emendamenti.
Base
elettorale
Il Partito Laburista è stato in passato
un tipico "partito operaio", sebbene abbia sempre avuto larghi
consensi da parte di esponenti del ceto medio. A partire dagli anni Sessanta ha
iniziato a ottenere voti in misura maggiore da parte dei dipendenti pubblici.
Negli anni Ottanta, tuttavia, la base elettorale del partito si era molto
ridotta rispetto al passato, e limitata alle tradizionali zone operaie del
Galles, del Nord dell'Inghilterra e della Scozia. La leadership di Tony Blair
ha consentito al Labour di recuperare consensi tra i lavoratori urbani di
Londra e di altre città dell'Inghilterra meridionale.
Ancora oggi, sebbene gli operai tendano
a iscriversi al partito in misura sensibilmente minore rispetto al passato, il
voto operaio al partito laburista è superiore a quello di altre classi sociali[9] Il numero degli
iscritti individuali si è ridotto rispetto ai decenni scorsi, e buona parte dei
finanziamenti del Labour proviene da quanto versato dai sindacati affiliati,
mentre i contributi da parte di donatori ad alto reddito coprono una parte
minore delle entrate.
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