Già
nel Medioevo a Milano si teneva la solenne processione con le candele per
ricordare la Presentazione di Gesù al Tempio, avvenuta 40 giorni dopo la sua
nascita. I proverbi legati alle previsioni sul bello o cattivo tempo
Il Vangelo di Luca narra che i
genitori di Gesù, quando compì 40 giorni, lo portarono al Tempio per
offrire in sacrificio una coppia tortore o di giovani colombi, come prevedeva
la legge mosaica per la «purificazione» della madre di un maschio primogenito,
nel caso di una famiglia povera, qual era quella del falegname di Nazaret: «Se
non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno per
l’olocausto e l’altro per il sacrificio espiatorio» (Lv 12, 8).
Nel Tempio di Gerusalemme Maria
e Giuseppe, sempre secondo il racconto di Luca, incontrarono Simeone:
«un uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele». E
dalle parole di Simeone, che benedice Dio alzando il bambino tra le braccia, si
ricava la spiegazione dell’uso delle candele: «Ora lascia, o Signore, che il
tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi han visto la
tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele». Le candele sono dunque simbolo di Cristo,
«luce per illuminare le genti».
A Milano, all’interno del
Grande Museo del Duomo, tra le sale del Tesoro,
si conserva l’icona della «Madonna dell’Idea» (che probabilmente sta per
«eidon», dal greco: «immagine»), preziosa opera di Michelino da Besozzo,
capolavoro del Quattrocento. Sulla tavola è raffigurata, da un lato, la
«Madonna con Bambino in trono» attorniata da angeli, e dall’altro appunto la
«Presentazione di Gesù al Tempio».
Anticamente a Milano il 2
febbraio si svolgeva una processione che prevedeva il trasporto
dell’arca della «Madonna dell’Idea» dalla basilica di Santa Maria Maggiore alla
Chiesa di Santa Maria Beltrade. Il rito è narrato nel testo trecentesco Beroldus
sine ecclesiae ambrosianae mediolanensis Kalendarium et ordines saec. XII ed
è raffigurato in un prezioso bassorilievo risalente alla II metà del XII sec.,
ora al Museo Archeologico del Castello Sforzesco.
Oggi la processione nel Duomo
di Milano parte dall’altare della Madonna dell’Albero:
qui vengono benedette le candele distribuite ai canonici e ai fedeli. Anche
sulla sommità a cuspide dell’Idea viene acceso un grosso cero. Al termine della
benedizione delle candele e della processione con l’icona della Madonna
dell’Idea, l’arcivescovo Mario Delpini ha presieduto alle 17.30 l’eucarestia
nella Festa della Presentazione del Signore, che coincide con la Giornata
mondiale della Vita consacrata, alla presenza dei consacrati della diocesi di
Milano.
Tradizionalmente la processione
della Candelora era considerata la festa della fine dell’inverno e
i milanesi, guardando il cielo, cercavano di pronosticare quanto lontana fosse
la primavera: «A la Candelora de l’inverna
semm foera, ma se pioeuv o tira vent per quaranta dì semm dent».
Insomma, se il tempo è brutto il 2 febbraio, per altri quaranta giorni c’è poco
da sperare.
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