Il 12 febbraio
1809 nasceva
Charles Darwin, vale a dire lo scienziato comunemente ritenuto
il padre della Teoria dell’Evoluzione. Sono passati 210 anni, dunque, e solo
161 da quando presentò la sua opera più importante, vale a dire L’origine delle specie, pubblicata poi nel 1859.
Come sempre accade,
Darwin non fu folgorato sulla classica via di Damasco, ma passò anni a
raffinare le proprie ipotesi. La Teoria dell’Evoluzione, da una parte, nasce
dai lavori di scienziati precedenti, il più importante de quali è
probabilmente Thomas
R. Malthus e il suo Saggio sul Principio di Popolazione –
di scarsa reperibilità nella sua traduzione italiana.
L’altro elemento
che portò Darwin ad abbozzare la sua teoria fu il viaggio sul Beagle,
nave su cui lo scienziato – all’epoca 22enne – si imbarcò con l’incarico di
naturalista, lavoro che avrebbe svolto a titolo gratuito. Il viaggio portò
Darwin, e l’equipaggio, in diversi luoghi del mondo; in ognuno di essi il
giovane scienziato osservò e annotò con cura quanto vedeva, cercando di
tracciare collegamenti tra le specie che osservava – come testimonia la
riproduzione del diario
che tenne durante quell’esperienza.
A tal proposito,
alcuni luoghi si rivelarono più importanti di altri: le isole Galapagos,
per esempio, praticamente separate dal resto del mondo, permisero a Darwin di
osservare un ecosistema pressoché indipendente e privo di contaminazioni
esterne. Ognuna delle isole, notò, aveva specie proprie di tartarughe e
uccelli.
Charles unì
coscienziosamente i vari pezzi, tracciando una linea sui puntini dei suoi
appunti e le teorie di Malthus. Probabilmente si era già fatto una bozza
mentale della sua teoria durante gli anni ’40 del XIX sec., ma preferì muoversi con estrema cautela.
Darwin era
consapevole che la sua idea era contraria ai dogmi religiosi e
alle convinzioni di praticamente chiunque, compresi illustri scienziati e
governanti. Passò diversi anni a perfezionare la teoria, dunque, e sopratutto
a cercare quante più prove potesse trovare. Dodici anni dopo il
rientro del Beagle, si sentiva pronto ad affrontare le inevitabili tensioni che
la Teoria dell’Evoluzione avrebbe generato.
E così fu:
come Phileas Fogg (il protagonista de Il giro del mondo in ottanta
giorni) , Darwin
fu oggetto di scherno e derisione, insieme al collega Alfred Russel
Wallace – che aveva sviluppato praticamente la stessa teoria. Buona parte dei
suoi colleghi scienziati si dimostrarono capaci di accogliere la sua teoria
rivoluzionaria, persino in quelle parti apertamente contrarie alle idee
creativiste. Il grande pubblico e diversi giornali, tuttavia, non esitarono a
prenderlo in giro – sono famosi i ritratti satirici che ritraggono Charles
Darwin con il corpo di una scimmia.
La Teoria
dell’Evoluzione
Charles
Darwin, naturalmente, non aveva studi genetici a cui appigliarsi; il DNA non
era nemmeno una lontana ipotesi all’epoca. Capì comunque che gli esseri viventi
si evolvono, in periodi di tempo lunghissimi, su basi del tutto casuali.
E che alla fine sopravvivono quegli individui che, per caso, si rivelano più
adatti all’ambiente. Osservare la natura lo portò a dubitare delle
Sacre Scritture, almeno in quelle parti che descrivono l’origine del mondo
e della vita – e capì che si sarebbe esposto ad accuse di eresia.
Darwin oggetto di satira
Lavorò in
segreto, dunque, e a un certo punto smise di andare a messa la domenica. Dopo
la pubblicazione, diventò una figura controversa: da una parte lo scienziato
che aveva cambiato per sempre la visione del mondo e di noi stessi, dall’altra
il tizio che aveva cancellato i dogmi religiosi. La tensione non è
ancora risolta, al punto che qualcuno cercò – e in parte riuscì – a
diffondere voci secondo cui lo scienziato si sarebbe “rinsavito e convertito”
in punto di morte.
Dal 1859 a
oggi la Teoria dell’Evoluzione ha sempre avuto degli oppositori nel
mondo religioso, alcuni particolarmente infervorati; ma se c’è chi pretende di
vedere il creazionismo insegnato come alternativa “alla pari”, la maggior parte
delle persone ha capito che l’evoluzionismo non è un’opinione che si possa
mettere in discussione – a meno che non si voglia dibattere di alcuni specifici
aspetti della teoria.
Anche perché
non è difficile spostare “a monte” l’intervento divino, e far convivere le
credenze religiose con le conoscenze scientifiche – non senza attriti, ma è
tutto sommato una convivenza civile, nella maggior parte dei casi. E infatti
oggi abbiamo anche opzioni invitanti come libri per bambini dedicati
all’evoluzione: nel caso specifico c’è l’Evoluzione. La storia della vita
sulla terra prima e dopo Darwin, che abbiamo recensito qualche
tempo fa. E c’è
anche il notevole Mini Darwin. Alle Galápagos. L’evoluzione raccontata
dai bambini.
Lo stesso
Darwin, dopotutto, fatica a digerire l’idea che tutto sia guidato dalla più
assoluta casualità, e si sforza di “vedere in ogni cosa il risultato di leggi specificamente
progettate, mentre i dettagli, buoni o cattivi che siano, sono lasciati
all’azione di ciò che si può chiamare caso. […] Percepisco nel mio intimo che
l’intera questione è troppo profonda per l’intelligenza umana. È
come se un cane tentasse di speculare sulla mente di Newton”, come scriveva in
una lettera nel 1860.
In ogni
caso, il lavoro di Darwin è tra quelli che più di tutti hanno forgiato
e trasformato il mondo successivo. Il modo in cui si si è sviluppato il
pensiero umano, o almeno una sua parte, dipende in modo diretto da come vediamo
noi stessi; una visione che non sarebbe la stessa senza la Teoria
dell’Evoluzione. Se siamo quello che siamo, nel bene e nel male, lo dobbiamo in
buona parte a questo signore inglese nato due secoli fa.
Darwin è dunque un
peso massimo, culturalmente parlando. Tant’è che negli ultimi anni, insieme ad
altri illustri scienziati, Darwin è diventato una specie di icona pop, un supereroe per nerd, un
simbolo che possa ispirare alla ricerca di nuove verità e
nuove sfide. Al punto che oggi potete trovare persino dei giochi da tavolo
ispirati al suo lavoro: Specie
Dominanti ci
permette di divertirci ricreando il mondo preistorico, mentre in Evolution dovremo evolverci per
sopravvivere, sperimentando oltre 4.000 diversi percorsi evolutivi.
E poi ci si sono i
divertentissimi Darwin
Awards,
sito che elenca una serie di incidenti i cui protagonisti si distinguono per
aver fatto qualcosa di particolarmente stupido. Un’iniziativa che ha anche
ispirato una curiosa
commedia con
Joseph Fiennes e Winona Ryder, diretti da Finn Taylor. E naturalmente trovate
anche la maglietta con il
suo faccione.
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