Ultimo giorno di Carnevale,
tradizionalmente con il Martedì Grasso terminava il periodo della confusione,
della sovversione delle regole, della dissoluzione delle frontiere, dell’orgia
primordiale.
Era la fine di un periodo di rinnovamento
che sanciva il bisogno profondo di rigenerarsi, di abolire il tempo e le convenzioni
per una restaurazione del caos dei primordi.
Secondo Mircea Eliade, grande storico
delle religioni, il Carnevale riporta la società ad un livello iniziale che le
serve per ri-innovarsi e ri-iniziare. Eliade spiega che “al livello cosmologico
l’orgia corrisponde al Caos, alla pienezza finale, mentre al livello temporale,
essa corrisponde al Grande Tempo, all’istante
eterno, alla non – durata. La presenza dell’orgia nei cerimoniali che segnano
le divisioni periodiche del tempo, tradisce una volontà di abolizione integrale
del passato mediante l’abolizione della Creazione. La confusione delle forme è
illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali e dalla sospensione di
tutte le norme”.
“Lo scatenarsi della licenza, la
violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non
mirano che alla dissoluzione del mondo – la comunità è l’immagine del mondo – e
alla restaurazione dell’illud tempus primordiale che è
evidentemente il momento mitico del principio (caos) e della fine
(diluvio universale o apocalisse). Il significato cosmologico del caos
carnevalesco di fine anno è confermato dal fatto che, alla dissolutezza, segue
sempre una nuova creazione del Cosmo”.
Il periodo di Carnevale che culmina con il
Martedi Grasso è sempre stato, storicamente, un periodo piuttosto lungo, molto
celebrato e molto aspettato nella tradizione popolare cristiana. Durava quasi
tutto l’inverno, più o meno da dopo l’epifania fino all’Inizio della Quaresima,
che dipende dalla Pasqua ed ha quindi una data variabile.
Serviva per scaricare legittimamente tutte
le tensioni lasciando fluire le energie.
Era un momento dinamico dove gli spiriti
di cielo, terra e inferi circolavano liberamente.
Così come l’anima ha un corpo, così il
corpo indossava una maschera. Essa aboliva il tempo e le convenzioni, incarnava
una ciclicità che rinnovava l’essere umano.
Poi il Carnevale finiva, ed iniziava, con
il Mercoledì delle Ceneri, la Quaresima.
Con la Pasqua tornava l’ordine sociale
consueto, rigenerato e garantito fino al Carnevale seguente.
Fonte citata: Mircea Eliade, Il sacro e il
profano, Bollati Boringhieri editore,
Torino, 1956. Link all’acquisto cliccando qui.
Galleria foto a - Illustrazione: Carnevale nel 1862, Tafel
aus Karl Friedrich Flögel, Friedrich Wilhelm Ebeling (Bearb.): “Geschichte des
Grotesk-Komischen”, 1862; Flögel1862 19 Ritterliche Spiele 1617,
WikiMediaCommons.
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