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venerdì 7 febbraio 2020

Lo Sapevate Che: Charlot debutta al cinema 105 anni fa


Charlie Chaplin è stato uno dei personaggi più complessi apparsi sul panorama cinematografico; non solo attore fu anche sceneggiatore, produttore, compositore e comico. Chaplin ha saputo unire nel corso della sua lunga carriera l'impegno politico alla sua vocazione artistica.

Charlie Chaplin, un'icona del passato e dei “tempi moderni”
(Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25 dicembre 1977)
Con i suoi personaggi e le sue sceneggiature originali, Charlie Chaplin si è aggiudicato il decimo posto nella classifica dei 25 migliori attori della storia del cinema.
Sir Charles Spencer Chaplin, noto a tutti come Charlie Chaplin, nasce a Londra il 16 aprile 1889. Secondo una leggenda la sua nascita sarebbe avvenuta in un campo di zingari nei pressi di Birmingham. Suo padre, Charles Chaplin Senior è un guitto del teatro di varietà che affoga spesso i suoi dispiaceri nell’alcol; sua madre, Hannah Harriette, è una cantante del Music Hall che fu presto scoperta a tradire il marito con il cantante Leo Dryden. Da questo amore nasce Wheeler Dryden, ma Charlie, nonostante dopo la separazione vivesse con la madre e il fratello più grande Sydney, ne viene a conoscenza molto tempo dopo.
La sua infanzia non è proprio quella ideale. Per le precarie condizioni di famiglia, lui e il fratello passano da un collegio all’altro con qualche tappa in disagiati istituti per orfani. Nel 1901 muore il padre mentre la madre comincia a manifestare i primi problemi psichiatrici. Di lì a poco viene ricoverata presso un istituto con una diagnosi di depressione causata dalla malnutrizione.
Nonostante l’apparente infelicità della famiglia Chaplin, il piccolo Charlie, seguendo le orme della madre, si innamora presto della musica e del canto. quando scopre la recitazione, grazie alle mirate conoscenze del padre, riesce ad entrare in una vera compagnia di enfants prodige, gli Eight Lancashire Lads. Gli otto bambini, sotto la guida di William Jackson, si esibiscono in divertenti balli son gli zoccoli.
A 11 anni il fratello gli fa ottenere il ruolo comico di un gatto nella pantomima ‘Cinderella’, nella quale recitava anche il famoso clown Marceline. Segue una piccola parte in “Jim, the Romance of a Cokayne” e poi finalmente il suo primo ruolo fisso in teatro, quello dello strillone Billy in “Sherlock Holmes”. Con sua grande felicità dopo la tournée anche il fratello si unisce a lui sul palcoscenico.

 

La conquista della fama

Nei primi anni del ‘900 ha l’occasione di conoscere e apprezzare il mondo del circo unendosi al Circo di Casey, che univa spettacoli di varietà all’ intrattenimento circense. Ottiene i suoi primi guadagni con la compagnia di Fred Karno, debuttando ne “L’incontro di calcio”. La collaborazione con il fratello è certamente di grande aiuto. Sydney scrive le pantomime e lui le interpreta. È proprio così che Charlie impara l’arte di esprimersi senza parole, divenendo (insieme a Stanley Jefferson) l’attore più apprezzato della compagnia. Quando la compagnia di Karno va in tournée all’estero, ha finalmente occasione di mostrarsi al pubblico di Parigi e poi negli Stati Uniti, come primo comico in “A Night an English Music Hall”. Nel 1913 il produttore Mack Sennet lo nota e gli propone un contratto con la casa cinematografica Keystone.
Una delle sue tante passioni è poi il podismo. Si iscrive anche al club podistico di Kennington con l’intenzione di partecipare alle Olimpiadi di Londra ma sfortunatamente si ammala. Nell’arco di cinque anni arriva in vetta. L’esordio avviene nel 1914 con il corto “Per guadagnarsi la vita”. Con la Keystone gira in tutto trentacinque corti interpretando per lo più personaggi sprezzanti e anticonvenzionali. Nel 1919 arriva addirittura a fondare la United Artists Corporation.
‘The Tramp’ ossia ‘Il Vagabondo’ è il personaggio che gli regala popolarità in tutto il mondo. Il suo nome è Charlot ed è un raffinato gentiluomo che indossa giacca, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, l’inseparabile bombetta e un bastone da passeggio di bambù. Charlot, riconoscibile dai baffetti e dall’andatura ondeggiante, è sentimentale, emotivo e fermamente malinconico di fronte alla cattiveria della società moderna. Tutte queste caratteristiche ne fanno l’emblema dell’alienazione umana nell’era del progresso industriale. La prima volta che ne indossa le bizzarre vesti è nel cortometraggio “Charlot si distingue”.
Dopo una breve ma fruttuosa tappa alla Essany (per la quale gira 14 produzioni) approda alla Mutual Films dove Charlot, il personaggio da lui creato, diventa a sua volta protagonista di molteplici film, interpretando di volta in volta un ruolo diverso in storie disseminate di amore e pericoli. Recita e dirige quasi cento corti. Nel 1916 è un attore da 600.000 dollari all’anno (a quell’epoca era una cifra da capogiro) e scrittura la diciannovenne Edna Purviance, facendone la sua prima donna in trentacinque film ma anche nella realtà. Ben presto l’amore finisce e lei finisce nel vortice dell’alcol. Charlie le è sempre vicino e per tutta la vita le passa una sorta di paga salariale.
Nel 1918 decide di mettersi in proprio e passa alla First National, con cui gira una decina di film. Sydney, che ormai è diventato il suo procuratore, riesce a corrispondergli un ingaggio da un milione di dollari; un cachet mai guadagnato prima da una attore.
Nel 1921 debutta il suo più grande capolavoro, “Il monello”. Con questa pellicola Charlie Chaplin segna l’esordio del piccolo Jackie Coogan. Dal 1923 al 1952 lavora costantemente per la United Artists e gira i film più importanti della sua carriera. Il primo è “La donna di Parigi” (1923) ed è anche il primo film in cui non figura come interprete. Segue “La febbre dell’oro” (1925) e “Il Circo” (1928). Nel frattempo si sposa con la ventenne Lita Grey ma divorzia dopo soli quattro anni.
L'avvento del sonoro e una carriera a rischio

Il 1927 è un anno difficile. L’affermazione del sonoro è un brutto colpo, poiché il personaggio di Charlot era stato studiato esclusivamente per il cinema muto e comprendeva un repertorio di centinaia di espressioni facciali. Sydney gli propone più volte l’idea della pellicola sonorizzata ma lui è sempre scettico. Tuttavia nel 1929, all’età di trenta anni, arriva il primo Oscar alla carriera. A tutt’oggi è il più giovane regista ad averlo vinto.
Nel 1931 gira “Luci della città”, un film muto ma accompagnato dalla musica. Anche la voce delle persone è resa dagli strumenti musicali. Questo film è anche passato alla storia per la scena più ripetuta: ben 342 ciak.
Non cede ancora al sonoro e si riscatta girando un altro capolavoro del cinema muto: “Tempi moderni”. Questo è l’ultimo film che ha come protagonista Charlot. Charlie è costretto ad ammettere che: “Charlot non poteva parlare, non saprei che voce usare. Come riuscirebbe a mettere insieme un frase? Per questo motivo Charlot ha dovuto darsela a gambe”. Nel 1932 si innamora dell’attrice ventenne Paulette Goddard, anche lei interprete della pellicola.
Nel 1940 arriva il suo film completamente sonoro, “Il grande dittatore”. Charlie Chaplin interpreta due personaggi: Adenoid Hynkel, il dittatore di Taormina ispirato ad Adolf Hitler, e un barbiere ebreo perseguitato dai nazisti. Durante le riprese muore il suo unico migliore amico, Douglas Fairbanks e successivamente finisce la sua storia d’amore con Paulette. Dopo questo film interrompe la sua attività cinematografica per sette anni.
L'incontro con la donna della sua vita
Nel 1942 conosce Oona O’Neil, figlia del celebre drammaturgo Eugene O’Neil, che diviene sua moglie nel 1946 e gli regala ben otto eredi. Nel 1947 torna sul set con “Monsieur Verdoux” ispirato alla famosa storia di Henri Landru, su un soggetto di Orson Welles. Questa pellicola gli procura l’accusa di filo comunismo infatti nel 1949 diviene uno dei bersagli del movimento innescato dal senatore Joseph McCarty.
Nel 1951 inizia a girare quello che sarebbe stato il suo film d’addio: “Luci alla ribalta”. Il film è tratto direttamente da un suo romanzo, ‘Footlights’, mai pubblicato. Questa pellicola è l’unica che interpreta con un altro grande del cinema muto: Buster Keaton.
L'esilio politico
Per problemi di natura politica, dopo una vacanza in Europa a  Charlie Chaplin non è permesso tornare in America. È così che lui e la sua famiglia si trasferiscono in Svizzera. Il cambio di residenza riaccende l’amore per la macchina da presa. In pochi mesi gira “Un re a New York” in cui recita con il figlio Michael. Scrive la sua autobiografia e nel 1966 gira “La contessa di Hong Kong”, sua ultima fatica ma per la prima volta a colori. Qui ha l’occasione di lavorare con due star mondiali, Sophia Loren e Marlon Brando.
Produce la versione sonora di alcuni suoi capolavori e nel 1972, dopo essersi riconciliato con l’opinione pubblica, ritorna negli Stati Uniti per ritirare un secondo premio Oscar alla carriera assegnatogli per “aver fatto delle immagini in movimento una forma d’arte nel XX secolo”. Quell’occasione lo rende protagonista della più lunga ovazione della storia dell’Academy Awards.
Il 4 marzo 1975 è poi nominato Cavaliere di Sua Maestà dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra. Riceve questa onorificenza dopo molti anni di esilio volontario del suo paese d’origine.
Charlie Chaplin muore a Corsier-sur-Vevey, in Svizzera, la notte di natale del 1977. Tre mesi dopo la sua sepoltura il suo corpo è trafugato in un tentativo di estorsione ai danni dei suoi famigliari. Fortunatamente la salma viene recuperata nei pressi del lago di Ginevra. Oggi il grande maestro del cinema muto riposa in pace ma aleggia nella memoria di tutti noi.
Per commemorare la sua vita e il suo operato, il regista Richard Attenborough nel 1992 ha girato un film biografico in cui la parte di Charlie è stata affidata a Robert Downey Jr..
Vengono in mente solo due parole per descriverlo: Inimitabile e Irraggiungibile.

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