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mercoledì 5 ottobre 2016

Lo Sapevate Che: Se la gente non crede più nell'Europa una ragione ci sarà. Cercatela a Bruxelles...



Dovrebbero tutti smetterla di colpevolizzare le opinioni pubbliche nazionali, perché non si interessano abbastanza di quanto si decide in Europa, salvo poi rendersi conto che si tratta di decisioni che cambiano la vita, come nel caso delle nuove regole bancarie europee che rischiano di provocare la rovina economica di decine di migliaia di risparmiatori. I cittadini, in Italia e altrove, non seguono le notizie da Bruxelles perché si sono convinti che siano tutte false, un teatrino retorico perfino peggiore di quello offerto dalla politica nazionale. E hanno ragione, anche se non sanno esattamente in quale modo. L’ultimo esempio e riprova viene da quanto è accaduto intorno alla Brexit. L’opinione pubblica britannica si era convinta che la propaganda a favore della permanenza in Europa, fondata su previsioni di catastrofi economiche si fondasse su falsi ideologici. Finora ha avuto ragione. A mesi di distanza dal referendum britannico non si è materializzata neppure una delle piaghe bibliche annunciate da tutti i media e centri di studi internazionali; il Pil britannico non è franato; la sterlina non ha subito una colossale svalutazione, nessuna delle grandi multinazionali ha annunciato lo spostamento della propria sede europea da Londra ad altre capitali. L’apocalisse semplicemente non è avvenuta. E non arriverà neppure domani o fra un anno. Alla fine probabilmente l’Europa commerciale sul modello di quelli con la Norvegia e la Svizzera e l’effetto finale della Brexit sull’economia inglese sarà del tutto marginale o forse addirittura positivo. Questo naturalmente non significa che un’eventuale uscita dall’Europa e dall’euro di Francia o Italia non comporterebbe costi altissimi. Altro è uscire da qualcosa in cui in fondo non si era mai entrati, come la Gran Bretagna, altro è distruggere una costruzione, la moneta unica, alla quale, giusta o sbagliata, ci si è legati mani e piedi.  Ma intanto la credibilità dell’europeismo è andata in pezzi e non sarà possibile la prossima volta gridare al lupo. Si comprende allora la scettica distrazione generale che accompagna i teatrini dei vertici europei, passati in pochi giorni dalla finta armonia della gita a Ventotene al finto conflitto del summit di Bratislava. La gente guarda lo show e pensa che stiamo recitando, che le vere decisioni si stiano prendendo altrove, in segrete stanze e oscure trattative fra burocrati di Bruxelles e grandi lobbisti. E purtroppo è proprio così.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 30 settembre 2016 -

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