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lunedì 17 ottobre 2016

Lo Sapevate Che: Perché in India non si usa tirare i pomodori...

Qualche Giorno Fa ho visto su Facebook che a Mumbai si stava organizzando la “Tomatina”, una festa nata dalle parti di Valencia ma resa famosa da noi grazie a un film indù di successo, nel quale tre ragazzi percorrono in lungo e in largo la Spagna dedicandosi ad attività possibili quando non si è costretti a guardare il portafoglio: gettarsi con il paracadute, fare immersioni, correre inseguiti dai tori, esibirsi con procaci ballerini di flamenco. E anche lanciarsi allegramente pomodori. La Tomatina assomiglia molto al nostro Holi, la festa dei colori, con la differenza che noi, nella stessa atmosfera di spensieratezza e divertimento, ci tiriamo polveri colorate e acqua. L’Holi, che si festeggia subito dopo il raccolto invernale, è una celebrazione del cibo e del bel tempo e un invito a mettere da parte le inibizioni. Alcuni, soprattutto nelle città, lanciano palloncini pieni d’acqua (il che può causare qualche infortunio, altri lanciano colori a olio, altri ancora letame. Nessuno, però, lancia beni commestibili: considerata la quantità di persone che soffrono di fame e malnutrizione in India, l’idea di sprecare cibo per puro divertimento apparirebbe sacrilega. La reazione di un’amica, secondo la quale organizzare qui la Tomatina sarebbe un gesto oltraggioso, non mi ha sorpresa. E ho saputo che su change.org è stata lanciata una petizione per annullare la festa. C’è chi ha suggerito, anziché proibirla, di sostituire gli ortaggi, per esempio con paintball. Ma come si può organizzare una Tomatina senza pomodori? Così, facendo sarebbe una copia dell’Holi. Altri hanno proposto di impiegare solo pomodori inutilizzabili, così da evitare gli sprechi. Ma la parola “inutilizzabili” mi fa sorridere: qualcuno a cui regalare frutta e verdura si trova sempre. Per aggiungere il danno alla beffa, da qualche settimana il costo dei pomodori è andato alle stelle, e persino il ceto medio se n’è accorto. Tutto questo mi ha incuriosito, e facendo qualche ricerca sulle origini della Tomatina, ho scoperto un’interessante teoria secondo la quale nasce da una forma di protesta, il lancio di pomodori all’indirizzo dei consiglieri municipali. Vero o no, di questi tempi anche in Spagna la popolarità della Tomatina pare in declino, perché all’aumento della disoccupazione ha fatto seguito un incremento della malnutrizione, e stando alla classifica Unicef sul benessere dei bambini nei Paesi ricchi, la Spagna perde posizioni. Secondo l’Unicef, la malnutrizione in India è tredici volte più grave che in Brasile e oggi nelle regioni rurali del Paese ( che producono la maggior parte dei nostri pomodori) si mangia peggio di trent’anni fa.(..). Malgrado ciò, nelle città alcuni giovani sono affascinati dal lancio dei pomodori. Forse per la voglia di emulare lo stile di vita di quei tre giovani belli e ben vestiti visti sul grande schermo, che viaggiano e attraggono donne seducenti. O forse perché la Tomatina è esotica, mentre l’Holi è una festa scontata. Tutto questo mi ricorda un’altra festa “danza della pioggia” organizzata tempo fa da un’azienda per la quale lavoravo. Da piccola accoglievo sempre con danze di gioia la pioggia che arrivava alla fine di un’estate particolarmente calda e asciutta. Quella a cui fui invitata a Mumbai era però una danza della pioggia diversa: mentre gli altoparlanti sparavano musica ad alto volume, decine di irrigatori ricreavano gli scrosci d’un acquazzone. Mi pareva un’idea stupida basata sullo spreco, ma non dissi nulla perché al mio lavoro ci tenevo. Finì comunque che l’evento fallì proprio a causa della pioggia. Arrivò sul serio, mettendo ko l’impianto stereo e costringendo tutti a cercare riparo. Fu buffo che proprio chi voleva danzare per invocare la pioggia si dileguasse per non bagnarsi! Quanto a me, feci la mia piccola danza da sola, trattenendo a stento una risata. (traduzione di Maria Porta)

Annie Zaidi – Opinioni – Donna di Repubblica – 8 Ottobre 2016 –

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