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martedì 25 ottobre 2016

Lo Sapevate Che: Fumo e alcol tra i ragazzi: l'Italia è oltre la media UE...



Prima la cattiva notizia: gli adolescenti italiani fumano, bevono e si drogano oltre la media europea. Ma per consolarci, ecco la buona: l’uso di molte sostanze psicoattive fra i nostri giovani è in costante calo. Questo, in estrema sintesi, è quanto dice il rapporto Espad (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), la rivelazione quadriennale fra gli studenti di 15-16 anni di 35 Paesi europei su uso di sostanze psicoattive e comportamenti a rischio dipendenza, come il gioco d’azzardo. “Espad è una rivelazione particolarmente attendibile, sia per il numero di studenti coinvolti, 96 mila in Europa, che per il suo metodo: questionari anonimi distribuiti nelle classi, che aumentano la sincerità delle risposte” spiega Sabrina Molinaro, dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr e coordinatrice di Espad Italia. “Da noi, poi, la ricerca viene ripetuta ogni anno su 30 mila studenti dai 15 ai 19 anni, fornendo così un quadro ancora più dettagliato”. E che induce a un certo ottimismo: per il tabacco, per esempio, nel 2015 lo consumava frequentemente il 25,2 per cento dei giovani di 15-19 anni, contro il 28,3 del 2008. Analogo calo per l’uso frequente di alcol: picco nel 2008 con il 6,6 percento, sceso a 4,2 nel 2015. Più o meno costante da molti anni, invece, l’uso frequente di sostanze illegali, intorno al 3 per cento per la cannabis, così come, su numeri molto inferiori, quello di droghe più pesanti. “A preoccupare, però, sono due fattori relativamente nuovi” dice Molinaro. “La tendenza a provare” droghe nuove” senza sapere neanche cosa sono (ormai dichiara di farlo il 2 per cento dei giovani) e il ritorno delle sostanze ad uso iniettivo, eroina in testa, risalito all’1 per cento dallo 0,1 del 2002: la paura di overdose e malattie, evidentemente, sta sfumando”. E preoccuoante è anche lo scarto fra Italia e medie europee. Nel sondaggio ha dichiarato di aver fumato sigarette nell’ultimo mese il 21 per cento dei sedicenni europei, contro il 37 per cento dei coetanei, per l’alcol i valori sono 48 e 57 rispettivamente e 18 contro 28 per l’uso “almeno una volta” di droghe illegali. E’ vero che siamo sui livelli di Francia e Spagna, ma lontani da Paesi come la Svezia, dove solo l’8 per cento dei giovani ha provato droghe illegali. Se però si estende lo sguardo alla popolazione di tutte le età, allora l’Italia diventa virtuosa: per esempio, secondo l’Oms, se da noi fuma il 21 per per cento della popolazione adulta, la media europea è del 28, e se in Europa c’è un 4 per cento di alcolisti, in Italia sono appena lo 0,5 per cento. Come si spiegano questi risultati contradditori? “ Per l’alcolismo la spiegazione è nota: nei Paesi mediterranei non c’è cultura della sbronza” dice lo psicologo Riccardo De Facci, direttore del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza e grande di dipendenze giovanili. “Da noi tradizionalmente si comincia a bere presto in famiglia e si continua a farlo, ma nei momenti di socializzazione, abituandosi a un uso positivamente. Anche il tabacco è molto usato in contesti   sociali, come segno di essere “diventati grandi”. (..). Interessante anche il calo nell’uso di molte sostanze.  “Il lavoro fatto da noi e da altre associazioni nei luoghi di raduno giovanili e nelle scuole, per informare sui rischi. sta portando dei risultati. Ma certo conta anche la crisi economica, che ha inciso sulle possibilità di spesa. Per fortuna in Italia non sono arrivate in massa le droghe “da poveri”, molto dannose, che imperversano in Grecia o Europa orientale”. Di cerrto i giovani vanno seguiti con attenzione. “Calibrando i messaggi: in genere si punta sugli effetti sulla salute o si fanno denunce morali. Ma da quell’orecchio gli adolescenti non ci sentono, meglio far ribadire da giovani visti come “modelli” che fumare, ubriacarsi o drogarsi non è cool e ti rende meno sexy”.
Alex Saragosa – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 21 Ottobre 2016 -

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