Quasi tutte le piante Ogm coltivate
nel mondo sono di due tipi: quelle che resistono a un erbicida, il glifonato, e
quelle che producono un insetticida naturale, la tossina Bt. I loro produttori sostengono che uno dei principali
vantaggi di questi Ogm è che consentono una drastica riduzione nell’uso di
erbicidi e di insetticidi. Ma il primo studio fatto su larga scala sembra
indicare che questo risultato è stato raggiunto solo a metà. L’economista
italiano Federico Ciliberto, dell’Università della Virginia, ha esaminato i
dati di uso di insetticidi ed erbicidi fra 10mila agricoltori americani dal
1998 al 2011, scoprendo che quelli che usano mais Ogm in effetti spruzzano
l’11,2 per cento di insetticidi e l’1,2 per cento di erbicidi in meno dei loro
colleghi che usano mais normale. Fra i produttori di soia Ogm, d’altro canto,
l’uso di erbicidi è costantemente aumentato e oggi supera di ben il 28 per
cento quello dei coltivatori di soia normale,mentre i campi dove viene usato il
solo glifosato sono scesi dal 70 al 41 per cento. E anche fra i coltivatori di
mais Ogm da cinque anni l’uso di erbicidi sta crescendo.
“Questo vuol dire” spiega Ciliberto “che si stanno
sviluppando erbe infestanti resistente al glifosato, che richiedono l’uso di
altri erbicidi, annullando il vantaggio iniziale della varietà Ogm. Nel caso
degli insetti, invece, questa resistenza non sembra svilupparsi, forse perché
le norme attuali prevedono di lasciare nei campi coltivati con mais Ogm
“insetticida”, una parte con mais normale, così che possano sopravvivere e
riprodursi anche insetti non resistenti alla tossina.
(Alessandro codegoni) – Scienze – Il Venerdì di Repubblica –
14 Ottobre 2016 -
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