Etichette

mercoledì 19 ottobre 2016

Lo Sapevate Che: Diagnosi di malaria precise e veloci? Ci pensa un videogioco...



Perché non creare un videogame in cui, invece di sparare alle astronavi, si cercano parassiti ematici? L’idea è venuta a un giovane ricercatore dell’Università Politecnica di Madrid, Miguel Luengo Oeoz. Oltre un milione di persone muore ogni anno di malaria, la maggior parte perché non ha ricevuto una diagnosi tempestiva. Oltre un miliardo di persone gioca abitualmente ai videogiochi. Riflettendo su queste due realtà, Oroz si è reso conto che potevano comunicare tra loro. D’altronde il suo lavoro prevede proprio questo: Miguel è una data scientist, letteralmente scienziato dei dati, una nuova figura professionale che integra conoscenze matematiche, statistiche e tecnologiche per trasformare in informazioni, o idee, l’enorme mole di dati prodotta dalla società digitale, ha pensato che l’intelligenza collettiva dei giocatori si potesse mettere al servizio della comunità per combattere la malaria. Nella diagnosi di questa malattia è necessario contare il numero di parassiti e classificarli, cioè capire quale delle cinque specie di parassiti responsabili della malaria sia presente nel sangue. L’efficacia della terapia dipende soprattutto da questa analisi quantitativa e qualitativa, che però, spiega il ricercatore “può prendere anche trenta minuti di tempo al microscopio. Senza contare che nel mondo ci sono abbastanza specialisti per diagnosticare tutti i casi”. Da qui l’idea di MalariaSpot, un’app per computer e smarthone (sia Android che iOS) dove il giocatore, dopo un breve tutorial, ha un minuto di tempo per individuare e contare i parassiti all’interno di un vero campione di sangue digitalizzato. Se riesce a contarli tutti, accede a un altro campione, e la caccia ricomincia. Dal suo lancio (2012), oltre 100 milioni di persone si sono cimentate nel gioco e hanno identificato più di un milione e mezzo di parassiti. Ma il riscontro decisivo è arrivato da poco:Miguel Luengo-Oroz e il suo team del Politecnico di Madrid hanno appurato che il conteggio effettuato dagli utenti di MalariaSpet è preciso quanto quello di laboratorio, ma decisamente più veloce. Il loro studio,  pubblicato su The Lancer, dimostra che “la diagnosi collettiva mediante i videogiochi non è affatto un’idea folle”. Ora però dovrà essere accuratamente valutata anche dal punto di vista medico. A questo scopo i dati di ogni partita vengono automaticamente archiviati sulla piattaforma informatica Amazon Web Service e messi a disposizione della ricerca. Il team di Miguel, nel frattempo, lavora alla seconda fase: “Grazie ai videogiochi, l’obiettivo è ottenere una diagnosi delle malattie globali a basso costo e accessibili a qualsiasi persona, in tutto il pianeta”.
Giulia Villoresi – Scienze -  Il Venerdì di Repubblica – 14 Ottobre 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento