Autisti, facchini, porta hamburger in
bicicletta, ma anche copywriter, social media editor o “verificatori” di
contenuti e database. E’ la “gig economy” ,quella dove il lavoro è
iperparcellizzato e on demand, su richiesta, spesso attraverso siti e-o
applicazioni su internet. E’ questa l’ultima frontiera del mondo dell’hi-tech,
delle startup, dei brand innovativi. Ma è anche la cronaca ordinaria di
lavoratori ordinari le cui difficoltà sono spesso invisibili. E i cui diritti
sono spesso trascurati. Il primo sciopero, portato avanti dai facchini in
bicicletta di Fodora a Torino . ai quali l’azienda di consegna pasti a
domicilio aveva chiesto di accettare una retribuzione non più a ore ma a
cottimo, meno di tre euro a viaggio – ha fatto discutere. Foodora, con i suoi
600 ciclisti a Milano e 300 a Torino, società nata in Baviera, sede in Italia,
controllo in Lussemburgo, capitale diviso fra Germania e fondi con sedi alle
Cayman, non è un’eccezione. Una delle regole di molti nomi forti dell’economia
digitale è proprio quella di avere capitali accentrati, e collaboratori
sparpagliati. Collaboratori, non dipendenti: la manodopera è il più possibile
freelance. E’ il modello vincente di Uber, la multinazionale degli autisti pop:
tutti singoli individui, “partner”. mai in rapporti stabili con la casa madre.
E’ il modello favorito dalle piattaforme di outsourcing online, grazie alle
quali si possono trovare piccoli lavoratori web pronti a fare mansioni a
cottimo, dai commenti alle traduzioni: come per le 996 mila micro-mansioni ora
in offerta sul “Turco meccanico” di Amazon. C’è anche il lavoro reale però.
Anche se, almeno sulla carta, dovrebbe essere un lavoro effettuato sempre più
da imprenditori. Il ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato a luglio
un rapporto sulle startup innovative in Italia. Oggi sono 5.943, coinvolgono
23.045 soci. E soltanto 8.193 dipendenti, distribuiti su appena la metà delle
stesse società. Sarà perché sono aziende giovani, e cresceranno. O perché è un
nuovo modello di business, che non prevede buste paga?
Fra.Si. Addio al lavoro – L’Espresso – 16 Ottobre 2016 -
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