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venerdì 14 ottobre 2016

Lo Sapevate Che: Addio al grande gelo, così i laghi del Nord diventano un pericolo...



“Il cambiamento climatico è una miccia accesa pe tutta l’area intorno al Circolo polare artico”. A dirlo è il geografo Michael Pisaric, della Brock University in Onitario, responsabile del monitoraggio della regione artica di Fort McPherson, nei Territori del Nordovest canadese. Qui, come nel resto dell’America settentrionale, il terreno si scongela. Così gli argini dei laghi cedono facendo precipitare tonnellate d’acqua e detriti nelle valli, “Sta succedendo con molti bacini, anche grandi. Solo che nessuno registra questi eventi perché avvengono in zone isolate e impervie”. La gravità della situazione è evidente fin dalla fine del 2015, quando a Fort McPherson, un lago senza nome grande più di due ettari ha sfondato i suoi argini riversando in due ore 30 mila metri cubi di ghiaccio e sedimenti sui due chilometri quadrati della valle circostante e ricoperti di foresta: una quantità di acqua pari a una dozzina di piscine olimpioniche è caduta a valle in una cascata alta come un palazzo di cinque piani. Da allora il lago è sotto osservazione e gli scienziati della Brock University che collaborano con l’agenzia federale Nortwest Territorie Geological Survey si aspettano una nuova inondazione nei primi mesi del prossimo anno, che potrebbe portare al completo svuotamento del bacino. “Prevediamo la caduta di una montagna di fango che si riverserà fino alla foce del Mackenzie, il più grande fiume del Canada, che sfocia nel Mar Glaciale Artico dice Pisaric. “La La regione che stiamo osservando è un plateau montuoso dove si trovano centinaia di laghi. Il permafrost ha garantito finora la tenuta del terreno e quindi degli argini di questi laghi. Ma ora il suo scioglimento innesca frane sempre più frequenti”. Il permafrost è un terreno tipico delle regioni dell’Estremo Nord, dove il suolo è rimasto ghiacciato dall’ultima glaciazione avvenuta circa diecimila anni fa. “Questo strato può raggiungere la profondità di 1.500 metri, nel Nord della Siberia, o di alcune centinaia di metri in Alaska e Canada” dice Pisaric. Gli scienziati hanno calcolato che, in Canada, dal 1980 l’area soggetta a scongelamento del permafrost è più che raddoppiata. E, in attesa del nuovo crollo, il governo dei Territori del Nordovest ha iniziato una campagna di informazione per avvertire dei pericoli chi viaggia nella regione. “Nel 2015 non ci furono vittime soltanto perché l’area in cui avvenne lo straripamento è isolata”. Ma quello va considerato solo il primo avvertimento.
Simone Porrovecchio – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 7 Ottobre 2016 -

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