Alle origini del jazz i musicisti si
apostrofavano con termini tipo daddy-o.
Come dire papà. E adesso questa moda è tornata nel social, dove i personaggi
pubblici più popolari vengono chiamati dagli internauti dad. Che si tratti del rapper superfamous
Kanye West, o del politico dandy Bernie Sanders. Mentre mom viene appioppato a Hilary Clinton.
Perché? Perché si tratta di mamma e papà, ovvero i suoni più elementari e più
universali per esprimere familiarità, affetto, rispetto. E per aprire un
discorso diretto. Mom e dad, mama e papa in tedesco, ma e pipà in hindi, mama e tama nel Mari del Sud, mama
e baba in swaili. Un articolo appena uscito su Time rilancia la questione
del perché le prime parole pronunciate dai neonati siano ovunque le stesse. Le
sole eccezioni alla babele delle lingue. La risposta sta proprio nel fatto che
non sono parole ma balbettii. I più facili da emettere per l’apparato vocale
umano. Sono segnali di piacere e di partecipazione che l’infante, letteralmente
“colui che non parla”, lancia alle figure più vicine. Che sono i genitori.
Basta un soffio tra le due labbra ed escono questi due totem del senso. Che
iniziano dalle bolle del bebè e finiscono sul lettino dello psicanalista. Sono
le password dell’immaginario. Dalla mitologia alla letteratura e al cinema.
Dalla mamma universale Made in Italy, all’onnipotente yiddish mom di Woody
Allen. Fino a Christy, eroina del serial Mom. Forse ha ragione il proverbio
ebraico. Dio non poteva essere dappertutto, così ha creato le mamme. Ma, per
farsi capire ovunque, le ha chiamate tutte con lo stesso nome.
Marino Niola – Miti D’Oggi – Il Venerdì di Repubblica – 1
Luglio – 2016
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