Non esiste solo la vacanza
intelligente, con la scelta sul calendario dei giorni in cui strade e località
sono meno affollate. C’è anche la vacanza scientifica, quella che propone il
giornalista, geologo e divulgatore Jacopo Pasotti con La scienza in
valigia(Codice), agile compendio di
curiosità e consigli utili a viaggiare col cervello. Se si punta su una vacanza
ecologica le mete top sono senza dubbio gli hotspot della biodiversità, dove
abbondano le specie animali e vegetali. Certo, non si trovano proprio dietro
l’angolo. “ Se il polmone del Pianeta + l’Amazzonia, il suo cuore è il parco
naturale Yasumi, in Ecuador. Poche
centinaia di ettari per un concentrato di natura inimmaginabile” dce Pasotti.
“Andarci con cognizioni scientifiche apre un universo altrimenti difficile da
apprezzare molta della sua ricchezza è riconoscibile nei dettagli. Un aiuto può
venire però dal centro di Quito, che accoglie i turisti per illustrare i
segreti della foresta. Per i patti del mare, il paradiso della biodiversità è
invece il parco nazionale di Bunaken, sull’isola di Sulawesi, in Indonesia: non
ha rivali per varietà di coralli, pesci e spugne ed ospita ben sette delle otto
specie di ostriche giganti esistenti”. Detto questo, c’è biodiversità e
biodiversità. Perciò forse si preferirà sapere in anticipo quali sono le
nazioni con più di 50 specie animali velenose per l’uomo: Australia, India,
Brasile, Columbia e Messico. Seguendo Pasotti, anche chi punta sulla solitudine
e non ama le mete facili potrebbe farlo in modo scientifico. L’isola Tristan da
Cunha è la più lontana dal resto delle terre emerse: si trova nell’Atlantico
meridionale e si raggiunge solo via mare con un viaggio di 2.400 chilometri da
Città del Capo. Chi non vuol rischiare di sentire freddo può puntare invece
sicuro sulle regioni tropicali, dove la temperatura media non scende sotto i 18
gradi, neppure di notte e indipendentemente dalle stagioni. Questo, unito
all’umidità garantita da abbondanti piogge, rende i Tropici l’habitat ideale
per il funzionamento del metabolismo. Ma bisogna fare attenzione a evitare la
“zona di convergenza intertropicale”, ossia la fascia prossima all’Equatore, la
zona più piovosa del Pianeta per l’instabilità creata dall’incontro tra gli
alisei dell’emisfero boreale e australe (..). Quindi in primis rispettare
ambiente e popolazione. Detto questo, e passando a questioni più lievi: per la
nostra soddisfazione psicologica è meglio fare una vacanza lunga o varie brevi?
Anche qui la scienza può dare una mano a rispondere: “ Due vacanze brevi danno
maggiore felicità di una lunga” dice Dan Arielt, docente Duke University. “La
ragione è che ci abituiamo presto anche alle cose più belle: l’ottavo giorno
che passiamo in un posto stupendo è molto meno entusiasmante del primo”.(..).
Sembra poi che esista anche una formula per migliorare i ricordi. La propone lo
psicologo (e Nobel per l’economia) Daniel Kahneman, notando che quando
rammentiamo un evento non lo giudichiamo nella sua interezza. Piuttosto, ci
affidiamo a due “fotografie”: il momento più intenso e quello finale.
L’emozione che resta di una vacanza sarà quindi una media tra questi due
moment. Insomma, per garantirsi bei ricordi, vale la pena di curare
particolarmente il giorno prima del ritorno a casa. Infine, una dritta per i
patiti dei numero: il 22/7 non è solo una data, ma è anche una frazione che
approssima il valore del pi greco. Perciò quel giorno è stato consacrato alla
più famosa delle costanti matematiche: il 22 luglio ricordatevi di festeggiare.
Giuliano Aluffi -
Scienze – Viaggiare col cervello- Il Venerdì di Repubblica – 15 luglio
2016
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