Etichette

venerdì 29 luglio 2016

Lo Sapevate Che: Se non paghi ti arresto: chi non dà gli alimenti rischia il carcere...



Roma. Quando l’amore nella coppia finisce, spesso quel che resta sono solo scartoffie nelle mani di avvocati e giudici. Sarà una sentenza a stabilire chi avrà la custodia dei figli, in quale casa dovranno abitare, quanto si pagherà per mantenerli. Nella quasi totalità dei casi tocca al padre  (secondo l’Istat il 94 per cento). E quando l’assegno di mantenimento non viene corrisposto possono scattare anche le manette. Lo prevede la legge che per, in genere nei tribunali italiani non viene applicata fino alla misura estrema del carcere. Dovunque tranne che a Torino, dove un uomo di 45 anni è stato condannato dalla Corte d’appello a tre mesi di reclusione senza la sospensione condizionale della pena,. “E’ un ottimo esempio che dovrebbero seguire tutti gli altri tribunali italiani”  commenta Alessandro Simeone, matrimonialista milanese e membro del direttivo Aiaf, l’Associazione avvocati di famiglia. “Finalmente qualcuno fa applicare norme che esistono nel Codice penale da più di 40 anni. Negli Usa se non passi gli assegni all’ex moglie ti mettono in cella all’istante. In Italia vige un atteggiamento lassista e si preferisce applicare la sospensione condizionale della pena. Circa il 65 per cento dei padri non paga il mantenimento, e c’è ancora una mentalità patriarcale molto diffusa che affibbia il ruolo di “cattiva” alla madre che chiede i soldi all’ex marito”.  Ovviamente non tutti gli uomini separati possono permettersi di pagare un secondo affitto o un doppio mutuo, così per molti di loro comincia il dramma sociale della caduta in povertà. Per l’Ami, l’Associazione avvocati matrimonialisti, su poco più di due milioni di padri separati in Italia circa 800 mila vivo in una situazione di indigenza. al punto da frequentare le mense della Caritas- “Ma anche tante donne vanno alla mensa dei poveri perché  mariti non pagano, pur potendolo fare” sottolinea GianEttore Gassani, presidente Ami. “E ci sono padri che non passano gli alimenti per dispetto verso l’ex moglie o perché sanno che non incorreranno in sanzioni gravi. Attenzione però a usare una legge del taglione che colpisce tutti senza distinzione “. Un concetto ribadito anche da Tiziana Franchi, presidente dell’Associazione padri separati (www.padri.it) , che afferma con sarcasmo: “Con l’impoverimento che c’è, se tutti facessero come a Torino le carceri si riempirebbero. Ci sono persone che si sono indebitate fino al collo per mantenere il ritmo dell’assegno e quelli che hanno perso il lavoro. Ogni singolo caso andrebbe indagato dai giudici con più profondità. E’ vero, qualche furbo c’è. Ma per uno su mille che imbroglia, poi ne pagano le spese ingiustamente tutti gli altri”. Intanto la legge di Stabilità 2016 ha previsto l’istituzione del Fondo di solidarietà per i coniugi in stato di bisogno, almeno sulla carta. I decreti attuativi del governo si fanno attendere.
Monca Rubino – Inchieste Italia – Il Venerdì di Repubbica – 22 luglio 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento