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sabato 23 luglio 2016

Lo Sapevate Che: Bambine, occhio al trucco...



Bagnoschiuma alla fragola, talco assorbente, crema lenitiva per il cambio pannolino, profumi. Sono solo alcuni dei prodotti che fanno parte del beauty-case dei bambini, da quando nascono all’adolescenza. La paidocosmesi (dal greco pais, paidòs “bambino”) è un mercato in crescita: fattura circa 80 milioni di euro l’anno in Italia con prodotti destinati alle farmacie, alle parafarmacie, alle profumerie, ai grandi magazzini. Perché i genitori pensano così di accudire meglio i loro pargoli. Ma forse sbagliano. E’ quanto sostiene almeno Pucci Romano, dermatologa presidente dell’Associazione di Eco-dermatologia  Skineco e autrice del libroUn’amica per la pelle”(..). “I bambini non hanno assolutamente bisogno di tutte queste cure cosmetiche. Anzi, sarebbe bene limitare l’utilizzo di molti prodotti perché oltre a non apportare benefici alla pelle, alcuni dei principi attivi spesso contenuti in questi prodotti sono dannosi per la pelle infantile che è più fragile, soprattutto dal punto di vista immunologico”. Prima regola, quindi, capire bene il contenuto dei prodotti dedicati ai bambini, senza farsi influenzare dalla pubblicità. In pratica, bisogna imparare a leggere il linguaggio Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingrentients) ovvero l’elenco degli ingredienti riportato in etichetta, per individuare le sostanze  da evitare: Oltre a quelle messe sotto accusa dalla ricerca scientifica come petrolati, siliconi, triclosan, glicol, Peg, ci sono anche gli ftalati che alterano lo sviluppo del sistema riproduttivo maschile, e la formaldeide, sostanza cancerogena usata per la conservazione e la disinfezione”. Un altro prodotto da dimenticare è il talco: “Non ha senso cospargere i bambini di una polvere che deriva da una pietra” dice la dermatologa. “L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro lo ha classificato come possibile cancerogeno, con un rischio legato all’inalazione. L’azione assorbente del talco può essere svolta dall’amido di mais o di riso”. Ma quali sono i principi attivi “buoni” per i prodotti destinati ai bambini, invece? “Per prima cosa un cosmetico adatto alla pelle dei più piccoli deve essere anche eco-dermocompatibile, cioè deve essere efficace e non dannoso per la pelle ma deve rispettare anche l’ambiente. Tra i principi attivi da cercare in etichetta c’è l’acido 18 beta-glicirretico: si ricava dalle radici della liquirizia ed è noto per le proprietà antinfiammatorie”, spiega Pucci Romano. Promosso anche il Bisabololo estratto dalla camomilla che è un efficace lenitivo contro irritazioni e arrossamenti, oltre ad avere una leggera azione disinfettante. E poi ancora la calendula, ricca di flavonoidi, l’Aloe, ricca di vitamina C e minerali che favoriscono la riparazione cutanea, e il Beta-glucano, uno zucchero che deriva dall’avena ed è capace di legare grandi quantità di acqua e cederle alla pelle, idratandola. Altri rischi sono insiti in un fenomeno sempre più alla moda, il baby make-up: il Web impazza di tutorial in cui ragazzine preadolescenti spiegano alle coetanee come si applicano il fondotinta o il gloss. L’età in cui le bambine iniziano a truccarsi è scesa dai 13 ai 10-11 anni. E anche qui serve attenzione: le forze dell’ordine hanno più volte sequestrato prodotti cosmetici per bambine pericolosi per la salute perché contenevano livelli molto alt di metalli tossici come arsenico, piombo e cadmio.
Irma D’Aria – Paidocosmesi –L’Espresso – 21 luglio 2016 -

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