Etichette

venerdì 3 giugno 2016

Lo Sapevate Che: Sovranisti improbabili, unionisti senza idee...



Il Malessere Che attraversa i Paesi occidentali ha il volto di politici improbabili. Inquietanti. Se Donald Trump, con la sua corte di miss passate e presenti, è l’dolo di un’America profonda, protezionista, in conflitto con la religione degli affari officiata a Wall Street, in Europa la francese Marine Le Pen, l’ungherese Viktor Orbàn, l’austriaco Norbert Hofer e tutta la rete di capi e ducetti pronti ad imitarli impersonano gli architetti di nuovi muri, di lacerazioni antiche. Sembra quasi stiano tornando preponderanti le forze irrazionali della politica e della Storia, su cui a lungo un filosofo come Benedetto Croce ha riflettuto dopo i due conflitti mondiali del secolo scorso. Che i fenomeni storici non si ripetano mai nelle stesse modalità, è più che certo. Il paradosso contemporaneo  ha radici antiche, tuttavia. Il conflitto tra sovranisti e unionisti si alimenta di una nostalgia ingiustificata del passato (quando c’era la lira…,quando c’erano le frontiere…, quando eravamo padroni in casa nostra…). (..). Tutte le democrazie occidentali vivono infatti una crisi della rappresentanza e un indebolimento delle strutture liberamente elette per effetto congiunto del perdurare della stagnazione economica, della pressione sociale provocata dall’immigrazione di massa, della prevalenza dei poteri economico-finanziari transazionali sulle volontà espresse dalle “piccole patrie”. Per Meglio Comprendere i sommovimenti in atto nella pancia di un Paese, è interessante sottolineare la metamorfosi di un partito affermatosi in Italia a cavallo dei due secoli. La Lega Nord nata indipendentista e poi federalista con Bossi, oggi – dopo gli scandali del clan dell’Umberto – è con Matteo Salvini una formazione ultranazionalista e sovranista sul modello del Front National. Di fronte alla complessità e alla pluralità di un mondo globale, la risposta è tanto semplice e vecchia quanto impraticabile. Ma rischia di rendere abbastanza in termini elettorali.  D’altra parte gli eredi delle culture politiche europee che hanno garantito pace e benessere economico per 70 anni si stanno rivelando privi di idee, progetti, visioni. Se sempre più spesso conservatori e progressisti governano insieme – in Germania ormai da anni – con Grandi Coalizioni, sono costretti a farlo perché le basi parlamentari si assottigliano. E ancor più si assottigliano, agli occhi dei cittadini impauriti dalla crisi, le differenze di programma. Finendo per rafforzare ciò che si vorrebbe contrastare:  il dilagare delle forze antisistema. Sopravvivrà Dunque l’Europa al Brexit? Al referendum sulla permanenza o meno nell’Unione della Gran Bretagna? Il 23 giugno il voto. Intanto una Ue sempre più debole affronta gli Stati Uniti nel Trip, il trattato euro-americano di collaborazione commerciale. Qualcosa di enorme. Se ne parla poco o nulla da noi. Eppure a partire dal 30 maggio i parlamentari italiani potranno prender visione, in tutta riservatezza, dei documenti preparatori. (..) Inciderà, (..) in maniera pesante nella vita di tutti. In bene e in male. A partire da quel che mangeremo quotidianamente. Finirà perciò per spaccare l’opinione pubblica. Nuova linea netta di demarcazione tra sovranisti e unionisti. Nel piatto come nelle urne. (..).
Luigi Vicinanza – Editoriale  www.lespresso.it -  @vicinanzal – 2 giugno 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento