L’Aquila Dici “antiossidanti” e pensi alla
possibilità di ritardare l’invecchiamento, non certo alla sindrome di
Stargardt, malattia che colpisce la retina di giovani e giovanissimi, oscurando
il centro del loro campo visivo, fino alla cecità nei casi più gravi. Una
ricerca italiana condotta dalla professoressa Silvia Bisti dell’Università de
l’Aquila su modelli animali e dal professor Benedetto Falsini dell’Università
del Sacro Cuore di Roma sui pazienti, promette ora di fermare l’avanzamento di
questa malattia grazie allo zafferano. “La malattia di Stargardt è
ereditaria e legata allo stress
ossidativo a cui vanno incontro le cellule nervose della retina” dice Bisti.
“In collaborazione con un gruppo di chimici, abbiamo studiato per anni sostanze
già note per il loro potere antiossidante. Abbiamo valutato circa quattrocento
tipi di zafferano da tutto il mondo. Alcuni presentano il giusto rapporto tra
le componenti molecolari e risultano efficaci nel mitigare i processi
neurodegenerativi. Tra questi, lo zafferano abruzzese ha dato i risultati più
incoraggianti.
Giovanni Desideri – News Scienze&Tecno – L’Espresso – 9
giugno 2016
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