L’Asessualità “è
uno di quei temi intimi sui quali mi sono interrogata per anni, ma di non aver attrazione per il
sesso. Semplicemente da adolescente
ignoravo che esistesse anche questa possibilità”. La voce è di Alice Redaelli,
trentatré anni, fotografa freelance e frontwoman del movimento “Asessuali”. E’
la bandiera di questo gruppo nato all’interno della storica associazione di
attivisti Arcigay di Milano. Si ritrovano ogni sabato come volontari, hanno uno
sportello aperto due volte al mese e si confrontano come una comunità viva.
(..). Gli esempi da cui prendere spunto non mancano, anche se non c’è nulla di
certo: il filosofo faro dell’illuminismo tedesco Immanuel Kant e il fisico ed
inventore inglese Isac Newton. Un secolo dopo mentre intorno è un trionfo di
testosterone ed eros, ecco come si vive scegliendo di non aver rapporti. “Mi
accorgevo di essere diversa. All’inizio mi credevo malata e mi sono
colpevolizzata”. continua Alice mentre racconta gli anni bui del liceo quando
le intimidazioni e il bullismo erano la compagnia quotidiana. “Non cercavo
ostinatamente di perdere la verginità come le mie coetanee e per questo ero la
“diversa”. A 17 anni ho fatto coming out con la mia famiglia, dopo aver letto
in una nota di un libro poche semplici parole: “L’autore non ebbe mai figli
perché probabilmente asessuale”. E’ stata una folgorazione. In quel momento ho
trovato la parola che mi definiva”. (..). Percorso simile per Daniele,
insegnante 36enne. Tre anni fa si è fatto anche lui la fatidica domanda
sull’attrazione: “Uomini, donne, nessuno?Non ho mai avuto nessuna relazione
perché avevo paura di arrivare al momento del sesso.(..). Alle spalle anni di
sofferenza e poi la liberazione: “Ora mi accetto e sono sereno”. (..). Nell’era
del sapere universale e delle community per ogni aspetto sociale il primo passo
è sempre una ricerca in Rete: approdo
naturale Aven Italia che, con oltre 3mila iscritti, è il principale forum
online dedicata all’asessualità. Oggi Alice e Daniele sono i veterani e gestori
del forum e animatori del gruppo che da virtuale a reale si riduce a 50
persone. (..). Ad ogni latitudine in copione è sempre lo stesso: la scoperta di
Aven, Asexual visibilità and education
network. la rete mondiale del movimento “No sex”. Il professore canadese Antony
Bogaert della Brock University ha provato a dare una risposta con il suo
saggio. “Understanding asexualitity, dividendo gli asessuali in due categorie:
le prime sono persone che sentono vagamente qualche pulsione, oppure si
accoppiano e convivono in modo pigro per compagna, mentre le seconde sono
persone che non ne provano alcuna. In Italia si è interrogato Marco Silvaggi
psico-sessuologo dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma: “La definizione
è ancora molto controversa e confusa, perché all’interno di questa categoria
esistono persone che provano repulsione per il sesso, alcuni indifferenza,
altri che hanno solo desideri romantici e dal punto di vista relazionale
possono essere single, in coppia o sposarsi. Una cosa è certa: desiderano che
l’asessualità venga riconosciuta come orientamento sessuale, il quarto dopo
l’eterosessualità, omosessualità e la bisessualità.(..). “L’energia sessuale
c’è ma non si vede. Così ragazze e ragazzi come Alice e Davide vivono
serenamente il contatto fisico anche senza eros. In un mondo in cui la
sessualità è una parte ingombrante dell’identità delle persone presentarsi come
“asex” manifesta una voglia di non essere travisati da questa maschera”,
conclude Silvaggi. Insomma si può essere delle persone felici pur senza
desiderare il sesso. Non sono vergini e l’amore non manca. Sposando le idee di
un movimento che rivendica semplicemente il diritto a non fare sesso, senza
subire per questo uno stigma sociale.
Michele Sasso – Orientamenti – L’Espresso – 12 maggio 2016
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