Il Circo Mediatico innescato dalle parole che Alfio
Marchini – candidato al Campidoglio appoggiato da Berlusconi – ha pronunciato
su La7 a “Piazza Pulita”, mi ha portato indietro al tempo del gossip
centellinato, del gossip quasi eterno, di polemiche abbastanza inutili d poter
durare anche per settimane, un gossip che ho frequentato poco perché troppo
giovane e disinteressato. Un gossip, però, non leggero abbastanza da non fare
danno, Quel tempo in cui non in televisione ma sui rotocalchi si facevano
dichiarazioni ambigue, che utilizzavano un codice comunicativo istituzionale,
come può essere quello da campagna elettorale, per sottintendere comunicazioni
sentimentali il cui scopo però restava istituzionale. Cosa abbiamo saputo: il
candidato sindaco di Roma è prima di tutto un padre, un padre amorevole che
ricorda una vicenda personale tragica ma dal lieto fine. Il figlio giovane che
si risveglia dal coma perché non ha mai fumato una canna. Quindi madri e padri,
è proprio questo il candidato da votare a garanzia della tolleranza zero sulle
sostanze stupefacenti. Non potrà essere altrimenti, suo figlio si è salvato, si
salveranno anche i vostri. Immediata la
risposta di Rita Formisano, il medico che ha seguito il figlio di Marchini nel
recupero dal trauma: “Non c’è correlazione scientifica dimostrata tra il fatto
di non consumare sostanze stupefacenti e il risveglio dal coma”. C’è invece
correlazione scientifica, aggiunge la dottoressa, tra recupero, plasticità cerebrale
e giovane età. “ Più la persona è giovane e più il cervello è plastico” più si
hanno possibilità di recupero. La risposta non si fa attendere: “La dottoressa
Formisano conferma quanto ho detto: il recupero è facilitato dalla plasticità
della massa cerebrale e dalla giovane età. E tale plasticità viene ridotta
dall’uso delle droghe”. (..). Ne Siamo Certi? Se così fosse, dato che non è solo elettoralmente conveniente, ma sarebbe
anche conveniente per tutti, perché non ha detto l’opposto? Non abbiamo forse evidenza scientifica che
bere alcol sia dannoso come fumare sigarette? Ma sono sostanze legali e le
seconde per altro distribuite e commercializzate dal Monopolio di Stato. Dire
che le canne fanno male è una banalità inaccettabile. Chi ne fa uso? In che
modo? Insieme ad altre sostanze? Per quanto tempo? Precisione e non
approssimazione. Invece le parole di Marchini sono quanto di più scorretto e
impreciso si possa dire sull’argomento. Primo perché decenni (e molti) di
proibizionismo non hanno prodotto nessun successo nella lotta alla dipendenza e
al traffico di stupefacenti. Secondo perché a noi resta solo questo: correre ai
ripari e pagare il conto di un mercato che frutta decine di miliardi di euro
alle organizzazioni criminali, che mettono in vendita nelle piazze di spaccio
sostanze dannose, tagliate male, non controllate male. Noi gestiamo gli effetti
collaterali di un fenomeno complesso che dovremmo gestire tutto, nella sua
totalità. (..) E Invece No. Si Continua a parlare genericamente di droghe e
superficialmente di canne senza capire il regalo, in termini economici, che si
fa alle mafie e alla loro capacità di invadere e infiltrare ogni cosa. Da dove
pensa Marchini che le mafie traggano maggiori profitti? Dal mercato della
droga. E come pensa Marchini che quel denaro venga investito? Quel denaro serve
a corrompere, a orientare gare d’appalto, a ungere ingranaggi, ad alimentare la
rete, a rendere il sistema solido. Il loro sistema solido e il nostro
fragilissimo. Che le canne facciano male non è in discussione, ma è davvero
questo il problema? E quali saranno le parole che verranno ricordate, quelle di
Marchini e di suo figlio uscito dal coma per non aver mai fumato uno spinello o
quelle del medico che dice non esserci alcuna correlazione? E’ una domanda
retorica la mia e, a ben vedere, la dichiarazione fatta da Marchini su La 7 è
stata di gran lunga più elettoralmente conveniente che non parlare di
legalizzazione con cognizione di causa.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it – L’Espresso – 19 maggio
2016
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