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domenica 22 maggio 2016

Lo Sapevate Che: Gossip proibizionista da campagna elettorale...



Il Circo Mediatico innescato dalle parole che Alfio Marchini – candidato al Campidoglio appoggiato da Berlusconi – ha pronunciato su La7 a “Piazza Pulita”, mi ha portato indietro al tempo del gossip centellinato, del gossip quasi eterno, di polemiche abbastanza inutili d poter durare anche per settimane, un gossip che ho frequentato poco perché troppo giovane e disinteressato. Un gossip, però, non leggero abbastanza da non fare danno, Quel tempo in cui non in televisione ma sui rotocalchi si facevano dichiarazioni ambigue, che utilizzavano un codice comunicativo istituzionale, come può essere quello da campagna elettorale, per sottintendere comunicazioni sentimentali il cui scopo però restava istituzionale. Cosa abbiamo saputo: il candidato sindaco di Roma è prima di tutto un padre, un padre amorevole che ricorda una vicenda personale tragica ma dal lieto fine. Il figlio giovane che si risveglia dal coma perché non ha mai fumato una canna. Quindi madri e padri, è proprio questo il candidato da votare a garanzia della tolleranza zero sulle sostanze stupefacenti. Non potrà essere altrimenti, suo figlio si è salvato, si salveranno anche i vostri.  Immediata la risposta di Rita Formisano, il medico che ha seguito il figlio di Marchini nel recupero dal trauma: “Non c’è correlazione scientifica dimostrata tra il fatto di non consumare sostanze stupefacenti e il risveglio dal coma”. C’è invece correlazione scientifica, aggiunge la dottoressa, tra recupero, plasticità cerebrale e giovane età. “ Più la persona è giovane e più il cervello è plastico” più si hanno possibilità di recupero. La risposta non si fa attendere: “La dottoressa Formisano conferma quanto ho detto: il recupero è facilitato dalla plasticità della massa cerebrale e dalla giovane età. E tale plasticità viene ridotta dall’uso delle droghe”. (..).  Ne Siamo Certi? Se così fosse, dato che non è solo elettoralmente conveniente, ma sarebbe anche conveniente per tutti, perché non ha detto l’opposto?  Non abbiamo forse evidenza scientifica che bere alcol sia dannoso come fumare sigarette? Ma sono sostanze legali e le seconde per altro distribuite e commercializzate dal Monopolio di Stato. Dire che le canne fanno male è una banalità inaccettabile. Chi ne fa uso? In che modo? Insieme ad altre sostanze? Per quanto tempo? Precisione e non approssimazione. Invece le parole di Marchini sono quanto di più scorretto e impreciso si possa dire sull’argomento. Primo perché decenni (e molti) di proibizionismo non hanno prodotto nessun successo nella lotta alla dipendenza e al traffico di stupefacenti. Secondo perché a noi resta solo questo: correre ai ripari e pagare il conto di un mercato che frutta decine di miliardi di euro alle organizzazioni criminali, che mettono in vendita nelle piazze di spaccio sostanze dannose, tagliate male, non controllate male. Noi gestiamo gli effetti collaterali di un fenomeno complesso che dovremmo gestire tutto, nella sua totalità. (..) E Invece No. Si Continua a parlare genericamente di droghe e superficialmente di canne senza capire il regalo, in termini economici, che si fa alle mafie e alla loro capacità di invadere e infiltrare ogni cosa. Da dove pensa Marchini che le mafie traggano maggiori profitti? Dal mercato della droga. E come pensa Marchini che quel denaro venga investito? Quel denaro serve a corrompere, a orientare gare d’appalto, a ungere ingranaggi, ad alimentare la rete, a rendere il sistema solido. Il loro sistema solido e il nostro fragilissimo. Che le canne facciano male non è in discussione, ma è davvero questo il problema? E quali saranno le parole che verranno ricordate, quelle di Marchini e di suo figlio uscito dal coma per non aver mai fumato uno spinello o quelle del medico che dice non esserci alcuna correlazione? E’ una domanda retorica la mia e, a ben vedere, la dichiarazione fatta da Marchini su La 7 è stata di gran lunga più elettoralmente conveniente che non parlare di legalizzazione con cognizione di causa.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it – L’Espresso – 19 maggio 2016

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