Etichette

mercoledì 25 maggio 2016

Lo Sapevate Che: In Italia i corrotti sono sempre gli altri perchè in famigli abbiamo solo santi....



La rubrica sulla Juventus, nella quale da milanista riconoscevo (con dolore) la superiorità dell’organizzazione bianconera e l’intelligenza di risollevarsi dallo scandalo Moggi, ha ricevuto modestamente quasi soltanto commenti negativi, riassumibili in due critiche sostanziali. Gli juventini hanno negato con forza che la Juventus avesse mai nella storia rubato uno scudetto, ma neppure una coppetta o una sola partita. Luciano Moggi era una specie di San Francesco del pallone, finito vittima di un complotto ordito ai danni della società degli Agnelli dai “poteri forti” (immagino il Chievo, il Crotone, l’Entella).  Gli anti juventini militanti, al contrario, mi hanno spiegato che la Juventus ha rubato gli ultimi cinque scudetti, come tutti gli altri del resto, grazie ai favori arbitrali. Senza questi la Juve, squadra di pippe, da Buffon a Dybala a Pogba, e in passato Pirlo e Tevez, sarebbe sicuramente finita dietro a Roma e Inter già stellari e in impreziosite dagli ultimi acquisti di fuoriclasse del calibro di Dzeko e Kondoghia. Ora, laccenda sarebbe di per sé divertente se questa mentalità tifosa fosse applicata  soltanto al calcio e non alla vita pubblica. E invece è allo stesso modo fanciullesco che milioni d’italiani reagiscono di fronte alla corruzione. I corrotti sono sempre gli altri, i nostri sono santi perseguitati. Per anni i seguaci del Cavaliere hanno spiegato a noi cronisti che il loro leader era un uomo senza macchia, un imprenditore calvinista, purtroppo crocefisso da magistrati rossi e da noi giornalisti di m. Ora che il Pd è al centro di tanti scandali e perfino Renzi ammette una questione morale nel partito, i supporter più realisti del re imprecano contro le invenzioni di noi gufi. Gli stessi grillini cominciano a vedere “gomblotti” dappertutto, come già i seguaci di Di Pietro che avevano votato la rivoluzione morale incarnata da Razzi e Scilipoti. Non c’è verso di parlarci fra noi italiani, oltre le appartenenze, e di stabilire che questo sistema politico produce corruzione generalizzata e va combattuto con regole accettate da tutti. Gli italiani non sono antropologicamente corrotti, ha ragione Raffaele Cantone, ma purtroppo sono antropologicamente familisti e dunque negano che in famiglia (gruppo, clan, fazione, partito) vi siano mele marce. Così ci freghiamo con le nostre stesse mani, rubandoci fra di noi e da fessi la semplice verità. Poi arrivano i furbi e rubano tutto il resto.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 20 maggio 2016

Nessun commento:

Posta un commento