Si prevedono voti altissimi in fisica,
per il prossimo anno scolastico. Nelle scuole arriva infatti La fisica del
calcio, firmato dal calciatore brasiliano Marcos Duarte e dalla fisica
dell’Università di San Paolo Emico Okuno (Zanichelli..). Questo manuale usa le
gesta calcistiche di Leo Messi, Gigi Buffon e altri campioni per spiegare ai
ragazzi del biennio delle superiori le leggi di una delle materie più ostiche e
temute. Il meccanismo, assai brillante, s’intuisce già scorrendo l’indice: dieci
capitoli con due titoli ciascuno: uno convenzionale, l’altro calcistico. Così, I moti nel piano li esemplifica Il colpo di testa; La velocità si può spiegare tramite Il calcio di rigore; La
dinamica dei fluidi ha molto a che vedere con La punizione a effetto. Ci sono poi una serie di esercizi da fare a
casa, come quello che chiede di calcolare la velocità media impiegata da
Maradona per segnare all’Inghilterra quel gol che nel 2008 è stato eletto il
più bello della storia. La prefazione è affidata a Roberto Baggio. “Se
imparerete le leggi della fisica potrete sfruttarle in campo, per stare in
piedi durante un contrasto, per spiazzare l’avversario con un dribbling
fulminante, o per superare la barriera con un calcio di punizione” scrive agli
studenti. E continua: “Con lo studio imparerete che si possono dribblare gli
ostacoli, cancellando dal vostro vocabolario parole quali non ce la farò mai”.
Pagina dopo pagina, verifichiamo che la linea tratteggiata da un pallone
rinviato dal portiere è una parabola nel sistema di riferimento dello stadio,
che un rigore di Cristiano Ronaldo – se calciato rasoterra, all’angolino, a 90
chilometri all’ora – è imparabile; che il segreto dei dribbling di Messi è
l’accelerazione, e che l’effetto delle famose punizioni in cui Maradona
eccelleva si spiega con l’effetto Magnus, quello che l’omonimo scienziato
teorizzò nell’800 a proposito della variazione di traiettoria che può subire un
corpo sferico rotante in un fluido in movimento. Al fisico Danilo Cinti, che ha
curato l’edizione italiana, chiediamo quanto l’uso di un testo del genere possa
aiutare gli studenti: “L’obiettivo è fornire un aggancio, un ancoraggio visivo
che aiuti a capire, semplificare e, dunque, a rendere di più in sede d’interrogazione.
La fisica viene considerata una cosa difficile, astratta, e invece può essere
raccontata in un modo diverso, prendendo spunto dalla realtà che ci circonda.
Il testo farà breccia di certo nei licei sportivi, ma speriamo anche nelle
altre scuole”. Solo un dubbio: con chi se la prenderà chi, odiando il calcio,
prenderà un brutto voto in fisica? Con l’arbitro?
Valentina Farinaccio – Scienze – Il Venerdì di Repubblica –
27 maggio 2016 -
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