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martedì 17 maggio 2016

Lo Sapevate Che: Sul patto commerciale Usa-Ue si sa tutto tranne l'essenziale: è orwelliano...



Un paradosso della nostra epoca è l’illusione di essere informati. Sempre più persone nel mondo, grazie alla rete, hanno libero e gratuito accesso a una quantità colossale d’informazioni. Il problema è che si tratta d’informazioni perlopiù irrilevanti. Le vere decisioni sono prese molto sopra le nostre teste chine sul computer. Un esempio è il Ttip and Investiment Partership, accordo di libero scambio fra Stati Uniti ed Europa, come dire la metà del prodotto interno lordo mondiale: il più grande accordo commerciale di tutti i tempi. Le trattative fra governo Usa e Commissione nel 2013, in un tripudio di buone intenzioni, con la promessa di creare più ricchezza, reddito, consumi, posti di lavoro, soprattutto per i giovani. Le stesse promesse che da un quarto di secolo accompagnano i grandi accordi di globalizzazione e che finora si sono realizzate esattamente al contrario: ma perché gufare sempre? Dunque i grandi della terra si sono rinchiusi per tre anni e tredici round lontano dall’occhio dei media, evitando tutte le domande. A cominciare dalla più semplice: a che diavolo può servire un accordo commerciale per abbattere i dazi fra Usa ed Europa, quando questi sono già ridotti a una media del 3,5 per cento e si avviano a raggiungere lo zero in molti settori? La risposta non è arrivata dai governi ma da Greenpeace, che ha trafugato centinaia di pagine sui reali contenuti del Ttip. Di dazi quasi non si parla, ma in compenso si stabilisce come abbattere le regole vigenti, soprattutto nell’Unione, e aggirare i temutissimi tribunali europei.  Il Ttip ci prepara un futuro in cui potremo trovare al supermercato le carni agli ormoni e gli Ogm americani oggi proibiti, senza neppure conoscere la loro provenienza e in cui saranno decimati i prodotti di origine controllata. L’Italia, che ne ha più di chiunque altro (41), dovrebbe scendere a soli quattro, con grande vantaggio per il colossale falso del made in Italy americano, a base di parmesan e finto olio vergine d’oliva. Il Ttip si occupa pure di libertà sindacali e soprattutto di tribunali, con la pretesa di istituirne nuovi e segreti – ancora una volta – per dirimere le cause fra gli stati e le multinazionali. Di fronte a questa prospettiva orwelliana, molte opinioni pubbliche europee si sono ribellate, in Germania, Spagna e Francia, dove il presidente Hollande è stato costretto a una spettacolare retromarcia. Gli accordi del Ttip sono come le mummie egiziane: se le porti alla luce, svaniscono.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 13 maggio 2016 -

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