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martedì 31 maggio 2016

Lo Sapevate Che: Così le notti bianche francesi svegliano l'Europa sul tema lavoro...



Nella Francia che pareva la bella addormentata d’Europa all’improvviso si è accesa la protesta della Nuit Debout. E’ cominciato tutto una notte di fine marzo a Parigi. In piazza della Repubblica trecento manifestanti riuniti per vedere un film, Merci patron!, decidono di non andare a casa e fermarsi a discutere di lavoro. Nessun leader, simbolo o bandiera, nessuna scaletta: ognuno può iscriversi e parlare al massimo per tre minuti. Avanti tutta la notte e all’alba è nato un movimento che potrebbe cambiare il destino della Francia. Nelle settimane successive le manifestazioni diventano centinaia in tutto il Paese, alimentate dalla presentazione del Jobs Act francese, la legge Kohmri. Si organizzano via internet, appuntamento in una piazza della città, discutono fino all’alba di lavoro. Il merito principale e il motivo del successo del movimento sono semplici. Ha rimesso al centro dell’attenzione il lavoro, uno dei temi più importanti delle nostre società e allo stesso tempo il più ignorato dall’agenda politica ufficiale. Media e partiti parlano d’altro, i vertici internazionali discutono di rifugiati, terrorismo, debito pubblico, banche. Chi ricorda che fine ha fatto il piano Juncker? Eppure è la disoccupazione o il precariato il problema vero di milioni di europei. Le riforme del lavoro approvate in Europa negli ultimi anni si somigliano in tutte. In pratica tendono a liquidare i contratti nazionali, abbassare le tutele, quindi de facto i salari, in cambio di maggiori occasioni. Di solito sono accompagnate per i primi tempi da robusti sconti fiscali alle aziende, in modo da dimostrare che funzionano creando nuovi posti. Quando gli incentivi cessano, l’occupazione crolla. E’ stato così in Grecia, Spagna, Italia e i francesi non vogliono ripetere l’esperienza.  I giovani sono in prima fila, reduci da stage infiniti, cui seguono contratti a termine, con la terribile, violenta assicurazione che un vero posto di lavoro stabile non l’avranno mai, figurarsi una pensione. Ma la svalutazione del lavoro riguardando anche i cinquantenni che erano entrati in un mondo di lavoro ricco di tutele e di promesse e ora si ritrovano ad aver fatto molti passi indietro, con la loro fatica considerata privilegio e sotto minaccia di licenziamento. Le notti bianche francesi chiedono soltanto un buon lavoro, quello che vogliamo tutti nella vita, anche i poliziotti in tenuta antisommossa.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 27 maggio 2016 -

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