Quell'evento fu il
risultato di un'altra e ben più epocale scoperta compiuta dallo stesso
scienziato, qualche giorno prima, nel laboratorio di fisica dell'Università di
Würzburg. Qui, partendo dalle conclusioni di illustri suoi colleghi del calibro
di Heinrich Hertz e Philipp Lenard, si dedicò allo studio dei raggi
catodici.
Per caso, mentre tentava un esperimento al buio, si accorse di un foglio di
carta diventato improvvisamente luminoso; di qui comprese che ciò avveniva per
via di raggi invisibili provenienti da un "tubo a vuoto" (caricato
cioè elettricamente), in grado di scatenare le proprietà fluorescenti di alcuni
elementi, nel caso specifico di un sale di platino e di bario, posti sul
foglio. Quella sera dell'8 novembre 1895 avvenne così la scoperta dei raggi, da
lui definiti X, perché sconosciuti.
Per testare le proprietà dei raggi utilizzò diversi oggetti, verificando ogni
volta che questi ultimi risultavano trasparenti ai raggi, in modo da produrre
un'immagine della loro struttura interna sulla lastra fotografica. Il test con
la mano della moglie gli mostrò che anche il corpo umano era trasparente ai
raggi, ad eccezione dello scheletro.
La scoperta dei raggi X, fondamentale per i successivi studi sulla
radioattività, valse a Röntgen il Nobel per la Fisica nel 1901.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1718002
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