Nato ad Honolulu (il 4 agosto 1961) da madre
americana e padre kenyota e laureato in legge ad Harward, Obama incarna
perfettamente il sogno americano e nella sua vittoria l’opinione pubblica
internazionale individua un segnale importante di cambiamento, nella
prospettiva di una società aperta alle istanze delle fasce sociali più deboli.
Un progetto ambizioso, una missione impossibile per molti, come lo era
inizialmente la sua corsa alla presidenza iniziata il 10 febbraio 2007, con
l'annuncio della propria candidatura alle primarie del Partito
Democratico. Da quel momento, da sconosciuto senatore dell'Illinois, Obama
diventa l'uomo del cambiamento, catalizzando l'attenzione dei media di tutto il
mondo.
Vinta di misura la sfida con la favoritissima Hillary Clinton, si
presenta al confronto decisivo con il repubblicano John McCain con
la promessa di voltare decisamente pagina rispetto alla politica di George W.
Bush. Il suo efficace slogan «Yes, We Can» fa breccia nello
spirito amareggiato e disilluso di un'America duramente colpita dalla crisi
economica e dalla disoccupazione.
Il "ce la possiamo fare" si concretizza in quasi 70 milioni di voti
(pari al 52%) contro i 60 milioni di McCain (45%), che gli permettono di
strappare ai repubblicani roccaforti storiche come la Florida, la Carolina del
Nord e la Virginia. Obiettivo principe della sua legislatura sarà
l’approvazione della Riforma Sanitaria per ampliare la
copertura assicurativa della popolazione americana, in favore soprattutto dei
cittadini malati o affetti da patologie croniche.
Nell'ottobre 2009, «i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la
diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli» saranno
premiati con il Nobel per la Pace.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/12065
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