“Ogni stagione del mondo,
attraversa una notte,
e l'uomo sempre si sente,
smarrito e bambino,
sente bisogno di stelle,
segni d'amore nel cielo,
e il Signore le accende,
nel cielo lassù.
[Inno a Santa Rita]”
Santa Rita da Cascia
Con l'eroica forza dello
spirito
Santa Rita nacque intorno l'anno 1381, probabilmente
nel mese di ottobre, e morì il 22 maggio 1457. L'anno di nascita e la data di
morte vennero accettate ufficialmente da papa Leone XIII quando
la proclamò Santa il 24 maggio 1900.
Margherita nasce a Roccaporena, a pochi chilometri da
Cascia (PG), figlia unica di Antonio Lotti e Amata Ferri.
I genitori, pacieri di Cristo nelle
lotte politiche e familiari fra guelfi e ghibellini, diedero a Rita una buona
educazione, insegnandole a scrivere e leggere.
Già dalla tenera età Margherita era desiderosa di
intraprendere il cammino che l'avrebbe portata verso la consacrazione a Dio, ma
gli anziani genitori prima di morire, insistettero per vedere accasata la loro
unica figlia. Mite e obbediente, Rita non volle contrariare i genitori e a soli
sedici anni andò in sposa a Paolo di Ferdinando Mancini, giovane ben disposto,
ma di carattere irruento. L'indole rissosa di Paolo non impedì a Rita, con
ardente e tenero amore di sposa, di aiutarlo a cambiare.
Ben presto nacquero i gemelli Giacomo Antonio e Paola
Maria. Con una vita semplice, ricca di preghiera e di virtù, tutta dedita alla
famiglia, Rita aiutò il marito a convertirsi e a condurre una vita onesta e
laboriosa. Questo fu forse il periodo più bello della vita di Rita, ma fu
attraversato e spezzato da un tragico evento: l'assassinio del marito, avvenuto
in piena notte, presso il mulino di Remolida da Poggiodomo nella valle, sotto le
balze di Collegiacone. Le ultime parole di Paolo, vittima dell'odio tra le
fazioni, furono parole d'amore verso Rita e i suoi figli.
Rita fu capace di una sconfinata pietà, coerente con
il Vangelo di Dio cui era devota, perdonando pienamente chi le stava procurando
tanto dolore. Al contrario i figli, influenzati dall'ambiente circostante,
erano propensi e tentati dal desiderio di vendetta. I sentimenti di perdono e
di mitezza di Rita non riuscivano a persuadere i ragazzi. Allora Rita arrivò a
pregare Dio per la morte dei figli, piuttosto che saperli macchiati del sangue
fraterno: entrambi morirono di malattia in giovane età, a meno di un anno di
distanza dalla morte del padre.
Rita ormai sola, e con il cuore straziato da tanto
dolore, si adoperò a opere di misericordia e, soprattutto, a gesti di
pacificazione della parentela verso gli uccisori del marito, condizione
necessaria per essere ammessa in monastero, a coronazione del grande desiderio
che Rita serbava in cuore sin da fanciulla. Per ben tre volte bussò alla porta
del Monastero Agostiniano di santa Maria Maddalena a Cascia, ma solo nel 1417
fu accolta in quel luogo, ove visse per quarant'anni, servendo Dio ed il
prossimo con una generosità gioiosa e attenta ai drammi del suo ambiente e
della Chiesa del suo tempo.
La sera di un Venerdì Santo, dopo la tradizionale
processione del Cristo Morto,
avvenne un prodigio che durò per tutti i suoi ultimi quindici anni di vita:
Rita ricevette sulla fronte la stigmate di una delle spine di Cristo,
completando così nella sua carne i patimenti di Gesù.
Rita ne sopportò il dolore con gioiosa ed eroica forza. Salvo una breve parentesi,
in occasione della visita a Roma per acquistare le indulgenze romane, la ferita
rimase aperta sulla fronte di Rita fino al termine della sua vita terrena. Morì
beata il giorno di sabato 22 maggio 1457.
Fu venerata come Santa subito dopo la sua morte come è
attestato dal sarcofago ligneo e dal Codex Miraculorum, documenti risalenti
all'anno della morte.
Dal 18 maggio 1947 le ossa di Santa Rita da Cascia
riposano nel Santuario, nell'urna di argento di cristallo eseguita nel 1930.
Ricognizioni mediche effettuate in epoca recente hanno
affermato che sulla fronte, a sinistra, vi sono tracce di una piaga ossea
aperta (osteomielite). Il piede destro ha segni di una malattia sofferta negli
ultimi anni, forse una sciatalgia, mentre la sua statura era di 157 centimetri.
Il viso, le mani ed i piedi sono mummificati, mentre sotto l'abito di suora
agostiniana si trova l'intero scheletro.
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