Luigi Vanvitelli (Napoli, 12 maggio 1700 – Caserta, 1º marzo 1773) è stato
un pittore e architetto italiano di origine olandese.
Il
Vanvitelli è considerato uno dei maggiori interpreti del periodo del Rococò;
eseguì un cospicuo numero di opere che ancor oggi caratterizzano il paesaggio
di varie città italiane: a Caserta la scenografica Reggia, alla quale il suo
nome è tuttora indissolubilmente legato, e l'imponente acquedotto Carolino; ad
Ancona il grande Lazzaretto, su un'isola artificiale pentagonale da lui
realizzata, e la chiesa del Gesù; a Napoli il Foro Carolino, il palazzo Doria
d'Angri, la chiesa della Santissima Annunziata; a Roma il difficile restauro
della Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Si
affermò in seguito alla partecipazione ai concorsi per la Fontana di Trevi e
per la facciata di San Giovanni in Laterano: i suoi progetti, pur non
risultando vincitori, furono molto apprezzati e ne rivelarono l'estro
artistico. Assurto a notorietà, fu molto attivo in centro Italia, in
particolare ad Ancona e a Roma, per poi essere assunto al servizio di Carlo di
Borbone, per il quale realizzò, a partire dal 1752, la celebre Reggia di
Caserta.
L'eclettismo
delle sue
L'eclettismo delle sue realizzazioni e la versatilità
del suo estro creativo rendono Vanvitelli un architetto difficilmente
inseribile entro i ristretti orizzonti di una definita corrente artistica: la
produzione del Vanvitelli appare pertanto non priva di contraddizioni, tipiche
del periodo di transizione fra barocco e neoclassicismo. Generalmente, si può
affermare che il linguaggio vanvitelliano da una parte raccoglie l'eredità
delle esperienze tardo-barocche, e dall'altra promuove le nuove soluzioni
architettoniche offerte dal neoclassicismo; in ogni caso, continuano i
dibattiti per inserire il Vanvitelli nella schematicità scandita dalla
suddivisone in stili artistici.
Dalle testimonianze, inoltre, sappiamo che Vanvitelli
non era un assiduo frequentatore della vita mondana napoletana; ciò malgrado,
quando il lavoro glielo permetteva, amava recarsi a teatro, specialmente al San
Carlo. Per allontanarsi dalle normali occupazioni e ricrearsi, inoltre, spesso
il Vanvitelli giocava a lotto, inoltrando al fratello Urbano soldi e istruzioni
ben precise sui numeri da scegliere, spesso in riferimento a episodi bizzarri
avvenuti a Napoli, seguendo così i dettami dell'interpretazione cabalistica.
https://www.museionline.info/architetti/luigi-vanvitellivvvvvrfe
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