La Marvel lancia "L'incredibile Hulk": Diventare verde di rabbia per il
Dr. Banner non è soltanto un comune modo di dire. È uno stato di alterazione
fisica che lo trasforma in una creatura mostruosa dalla forza sovrumana, messa
al servizio del bene. Il personaggio targato Marvel debuttò nel 1962, pochi
mesi prima che un altro supereroe catturasse i fan nella sua
"ragnatela".
Fondata nel 1939 come Timely Comics, la grande casa newyorchese di fumetti
assunse lo storico nome Marvel Comics nel 1961, anno in cui
furono lanciati i Fantastici Quattro, usciti dal felice sodalizio tra il
fumettista Stan Lee e il disegnatore Jack Kirby.
Una collaborazione foriera di numerosi successi già a partire dall'anno
successivo, quando l'editore chiese alla coppia di inventarsi un nuovo
supereroe, che risultasse davvero originale rispetto all'immagine tradizionale.
Lee trovò l'ispirazione giusta nel personaggio biblico del Golem e
in due capolavori del romanzo di fantascienza: Lo strano caso del
dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson e Frankenstein di
Mary Shelley. Combinando i due personaggi prese forma nella sua mente l'idea di
un personaggio dall'aspetto comune e innocuo, che a un certo punto desse libero
sfogo a rabbia e dolore repressi, finendo col perdere il controllo di se stesso
e del proprio corpo.
Nacque così L'incredibile Hulk che debuttò in edicola il 10
maggio 1962. Protagonista del fumetto è il fisico nucleare Bruce Banner,
al quale il ministero della Difesa americano dà l'incarico di sperimentare una
bomba ai raggi gamma nel deserto del New Messico. Il segretissimo test,
organizzato sotto il comando del generale Thaddeus Ross, ha inizio quando
Banner si accorge della presenza del giovane Rick Jones. Si precipita a
salvargli la vita e ci riesce spingendolo in un fossato.
Banner, pur sopravvivendo all'incidente, rimane esposto alle radiazioni.
Qualcosa in lui è cambiato e se ne accorge dopo il tramonto quando il corpo
comincia improvvisamente a crescere, fino a trasformarlo in un gigante tutto
grigio. Un colore della pelle scelto perché neutro (non identificabile con nessuna
etnia) e in omaggio a Frankenstein. La resa tipografica fu ritenuta scadente e
dai numeri successivi venne adottato il verde.
Dal secondo
numero cambiò anche la logica della trasformazione del personaggio, innescata
non più dal calare delle tenebre ma da una forte emozione, come attacchi d'ira
e dolori del passato (l'infanzia di Banner era stata tutt'altro che felice).
Nel prosieguo della storia il protagonista vive questo suo stato come un
handicap che cerca di tenere nascosto agli altri, in particolare agli uomini
del generale Ross che lo considerano un pericolo per la società e gli danno la
caccia.
La prima serie si arrestò dopo il sesto numero, uscito nel marzo del 1963,
facendo registrare un clamoroso flop di vendite, influenzato in parte dal debutto
in quello stesso periodo del personaggio di maggior successo della Marvel: l'Uomo
Ragno, che apparve per la prima volta sul numero 15 di Amazing
Fantasy. Ripreso successivamente nella serie "Vendicatori"
(insieme ad Iron Man e Thor) e in un episodio dei Fantastici Quattro, il
fumetto di Hulk perse col tempo ulteriore smalto.
Il mostro verde tornò in auge alla fine degli anni Settanta grazie
all'attore Lou Ferrigno, che lo impersonò in un popolare telefilm
del 1977. Seguì poi una serie animata. Più recentemente è salito alla ribalta
con pellicole come L'incredibile Hulk (2008) di Louis
Leterrier e la lunga saga The Avengers.
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