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lunedì 31 gennaio 2022

Speciale: Menù del 31 gennaio 2022 e buon pranzo a tutti! ♥

  

Il demonio ha paura della gente allegra.” Don Bosco

 

 

Torta di Lenticchie

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

250 gr di lenticchie, 50 gr di funghi champignon o porcini, 1 cipolla rossa, 1 carota, un cuore di sedano, un cespo di radicchio travisano, 1 uovo, 30 gr di parmigiano grattugiato, timo secco, 1 cucchiaio di succo di limone, 2 foglie di alloro, olio, sale, pepe.

 

Lavare le lenticchie e metterle in una casseruola coperte in abbondanza con acqua fredda. Lessarle con 1 foglia di alloro per circa 60 minuti e comunque sino a quando siano morbide. Scaldare in una padella 2 cucchiai di olio e dorarvi la cipolla finemente affettata, unire le altre verdure a tocchettini e i funghi affettati, il succo del limone. Far rosolare a fuoco lento per 10 minuti e poi unire le lenticchie scolate, fare insaporire per 5 minuti. Mettere poi il composto in una terrina e lasciarlo intiepidire, aggiungere l’uovo, il parmigiano, il timo e il sale. Versare il tutto in una pirofila rivestita da carta da cucina, prima lavata e strizzata. Fare cuocere in forno preriscaldato per 35 minuti a 180°.

 

 

 

Nervetti in Insalata

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

1 piedino di vitello, 500 gr di girello di manzo, 2 spicchi d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 piccola cipolla, aceto, olio e sale

 

Mettere sul fuoco una pentola che possa contenere le carni, riempirla per 2/3 di acqua, aggiungere il sedano, la carota raschiata, la cipollina pelata e il sale q.b. Quando l’acqua comincerà a bollire, tuffatevi il piedino, raschiato e ben lavato, il girello. Cuocetele per 2 ore e mezzo. Dovranno presentarsi molto morbidi. Scolate dal brodo le carni, staccate dal piedino i nervetti, tagliandoli, insieme alla carne, a pezzetti minuti, che metterete in una terrina. Conditeli con aglio e prezzemolo tritati, olio, sale e aceto. Servite.

 

 

Stagione degli Agrumi: approfittiamone!

 


Marmellata di Arance

 

Serve frutta sana e non trattata con pesticidi. Le arance devono essere lavate accuratamente con uno spazzolino. Poi con un ago da lana bucarne ripetutamente la buccia.

Lasciarle a bagno in una bacinella coperte con acqua per 3 giorni, cambiando l’acqua due volte ogni giorno. Passato questo tempo, appoggiando un’arancia con la propria buccia, una alla volta su un piano di lavoro, tagliarle orizzontalmente con un coltello a fette di circa ½ centimetro. Mettere le fette in una casseruola. Aggiungere lo zucchero nella proporzione per 1 kg di arance 700 gr di zucchero. Lasciarle in infusione nello zucchero per almeno 3 ore, mescolandole ogni tanto. Quando lo zucchero sarà impregnato dal liquido delle arance, aggiungere il succo di un limone. Cuocere la marmellata mescolandola ogni tanto e abbassando il calore quando ha raggiunto l’ebollizione. Sarà pronta dopo circa un’ora e mezza e quando posando un po’ di liquido su un piattino, caramelli entro pochi secondi e la buccia dell’arancia sia morbida. Mettere subito nei vasi di conservazione ermetici e sterilizzare i vasi in una casseruola ricoperti da acqua calda per circa 20 minuti. Lasciarli nella casseruola sino a raffreddamento. Riporli al buio e al fresco. Una vera pronta comodità! Per eseguire torte, crostate, biscotti, e per la colazione!

Lo Sapevate Che: Abolita la schiavitù in America: «La schiavitù o altra forma di costrizione personale non potranno essere ammesse negli Stati Uniti, o in luogo alcuno soggetto alla loro giurisdizione, se non come punizione di un reato per il quale l'imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura».

  

Oggi ricordiamo una pagina importante della storia contemporanea, l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti d’America. Si tratta infatti di un evento storico importantissimo, dovuto al fatto che la schiavitù è stata una vera e propria legislazione, durata più di un secolo. Si trattava di una vera e propria importazione di esseri umani acquistati come manodopera nelle colonie in Africa. Gli schiavi venivano poi costretti a lavorare come servitori e nei campi.

Chiaramente le condizioni di lavoro e di vita delle persone ridotte in schiavitù erano misere. Generalmente, lavoravano forzatamente nelle piantagioni, ma anche come servi delle famiglie più abbienti. Risulta poi, per una minima percentuale, che alcune famiglie di nativi americani, o famiglie di colore libere, avessero per schiavi delle persone bianche. Ma vediamo come questa legge non esiste più.

La guerra di secessione americana –

 

L’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti d’America: come è iniziata

L’assetto socio politico americano si divideva in Sud e Nord. Sebbene la tratta degli schiavi arrivasse in tutto il Paese, i primi a distaccarsene furono gli stati del Nord. La possibile vittoria di Abramo Lincoln nel 1860, fece scalpore proprio perché il partito repubblicano era a favore dell’abolizione della schiavitù. Così, gli stati del Sud decisero di dichiarare la secessione dall’Unione. Scoppiò così la famosa guerra civile americana, cominciata nel 1861.

Una volta conclusa la guerra, nell’aprile del 1865, vennero messe in atto le leggi precedentemente scritte da Lincoln. Una delle prime norme parlava appunto dell’abolizione della schiavitù, che entrava in vigore in tutti i territori che non l’avevano ancora fatto. Purtroppo, in alcune regioni lo schiavismo sopravvisse ancora per qualche mese. Ma il 19 giugno le truppe federali entrarono in Texas per imporre l’emancipazione con la forza. Infatti questo giorno è noto come il Juneteenth.

Grazie al tredicesimo emendamento, che condanna la schiavitù, passa al senato nell’aprile del 1865. Ma non ebbe effetto fino al 6 dicembre del 1865, con la ratifica della Georgia. Da quel preciso momento tutti gli schiavi erano ufficialmente liberi. Fortunatamente questa pratica non esiste più, anche se la libertà è costata diversi spargimenti di sangue. Possiamo comunque paragonarla ai movimenti di emancipazione delle persone di colore, che tutt’ora lottano per la propria libertà. (Marianna Soru)

https://metropolitanmagazine.it/labolizione-della-schiavitu-negli-stati-uniti-damerica/

Lo Sapevate Che: Franz Schubert: Tra i più importanti compositori della storia della lirica, è considerato il grande maestro del Lied romantico, composizione di carattere sentimentale per voce solista e pianoforte.


O fantasia, inestinguibile fonte dalla quale bevono l'artista e lo scienziato! Vivi presso di noi, anche se sei riconosciuta ed onorata da pochi, per preservarci dalla cosiddetta ragione, da quel fantasma senza carne e senza sangue.” Franz Schubert

 

Biografia

Franz Peter Schubert fu un compositore austriaco.

Infanzia e giovinezza

Nasce il 31 gennaio 1797 a Lichtental, un sobborgo di Vienna: la casa di Nussdorfer Strasse, all'insegna del Gambero rosso (Zum roten Krebsen), è oggi adibita a museoFranz Schubert è il quarto di cinque figli; il padre, maestro di scuola e violoncellista dilettante, è il primo insegnante del giovane Franz.

Il futuro compositore studia canto, organo, pianoforte e armonia guidato da Michael Holzer, organista e maestro del coro parrocchiale di Lichtental.

Nel 1808 Schubert ha 11 anni: diviene cantore nella cappella di corte e, dopo aver vinto una borsa di studio, riesce ad entrare nell'imperialregio Stadtkonvikt di Vienna.

Compie gli studi regolari e perfeziona la sua preparazione musicale sotto la guida dell'organista di corte Wenzel Ruczicka, e del compositore di corte Antonio Salieri.

Le prime composizioni di Franz Schubert

Le sue prime composizioni sono quartetti: esse risalgono agli anni 1811-1812. Vengono scritte per essere eseguite nell'ambito familiare.

Nel 1813 Franz Schubert abbandona gli studi per diventare assistente del padre presso la scuola in cui insegna. L'anno successivo incontra la poesia di Goethe che sarà la fonte di massima ispirazione per i suoi Lied, fino alla morte.

Due anni più tardi, nel 1815, Schubert scrive il Erlkönig (Il re degli elfi); alla fine del 1816 si contano già oltre 500 Lieder per voce e pianoforte.

L'indipendenza dalla famiglia

Con il sostegno di Franz von Schober (poeta e librettista) e di alcuni amici, che lo finanzieranno per tutta la vita, nel 1816 Schubert lascia la famiglia ed il lavoro presso la scuola del padre.

Del gruppo degli amici e sostenitori fanno parte, fra gli altri:

  • l'avvocato ed ex-violinista Joseph von Spaun;
  • il poeta Johann Mayrhofer;
  • i pittori Leopold Kupelwieser e Moritz von Schwind;
  • il pianista Anselm Hüttenbrenner;
  • Anna Frölich, sorella di una cantante d'opera;
  • Johann Michael Vogl, baritono e compositore;

Quest'ultimo, cantante dell'opera di corte, sarà tra i principali divulgatori dei Lieder composti da Schubert.

Franz vive in ristrettezze economiche, tuttavia grazie all'aiuto di questi amici ed estimatori, riesce a proseguire la sua attività di compositore, pur senza un impiego stabile.

Una fine prematura

Franz Schubert contrae una malattia venerea durante il suo soggiorno presso la residenza estiva del conte Esterházy, in Cecoslovacchia: si tratta di sifilide.

Quando si reca a Eisenstadt in visita alla tomba di Franz Joseph Haydn è malato; non riesce a resistere ad un attacco di febbre tifoide.

Muore prematuramente il 19 novembre 1828 a Vienna, a soli 31 anni.

Di lui dissero

In codesto ragazzo c'è la fiamma divina.

Ludwig van Beethoven

Non c'è Lied di Schubert da cui non si possa imparare qualcosa.

Johannes Brahms

Per quanto riguarda Schubert, ho solo questo da dire: suonate la sua musica, amatela e tenete la bocca chiusa.

Albert Einstein

https://biografieonline.it/biografia-franz-schubert

Lo Sapevate Che: Giorgio Perlasca: Il suo nome compare nell'elenco dei 525 italiani Giusti tra le Nazioni, ossia i "non ebrei" che hanno rischiato la propria vita per salvare quella dei perseguitati dal genocidio nazista.

Giorgio Perlasca nasce a Como il 31 gennaio 1910. Negli anni Venti aderisce con entusiasmo al fascismo, in particolar modo alla versione dannunziana e nazionalista. Parte poi come volontario, prima per l’Africa Orientale e poi per la Spagna, dove combatte al fianco del generale Franco. Tornato in Italia al termine della guerra civile spagnola, prende le distanze dalle scelte di Mussolini di allearsi con la Germania e di promulgare le leggi razziali nel 1938. Non per questo, tuttavia, diventa un antifascista.

Scoppiata la seconda guerra mondiale, è inviato come incaricato d’affari nei paesi dell’Est con lo status diplomatico. L’Armistizio tra l’Italia e gli Alleati (8 settembre 1943) lo coglie a Budapest. Rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale Italiana ed è quindi internato per alcuni mesi in un castello riservato ai diplomatici.

Nell'ottobre del 1944 iniziano le persecuzioni sistematiche, la violenza e le deportazioni dei cittadini di religione ebraica. Perlasca, con uno stratagemma, sfugge al controllo sugli internati e si nasconde prima presso conoscenti, poi nell'Ambasciata spagnola. Qui inizia a collaborare con l'Ambasciatore Sanz Briz, il quale ha iniziato a rilasciare i salvacondotti per proteggere i cittadini ungheresi di religione ebraica. A fine novembre Sanz Briz deve lasciare l’Ungheria per non riconoscere il nuovo governo filo nazista di Szalasi. Perlasca si presenta come sostituto dell'Ambasciatore spagnolo e regge pressoché da solo l'Ambasciata, con il rischio di essere scoperto dai nazisti e pressato dalla necessità reperire i viveri per gli ebrei rifugiati nelle sue "case protette" lungo il Danubio. Riesce ad evitare la loro deportazione fino all'arrivo dell'Armata Rossa, salvandone ben 5218.

Fatto prigioniero dai sovietici e liberato dopo pochi giorni, rientra finalmente in Italia, dove conduce una vita normalissima, chiuso nella sua riservatezza. Non racconta a nessuno, nemmeno in famiglia, la sua storia di coraggio, altruismo e solidarietà, finché negli anni Ottanta alcune ebree ungheresi si mettono alla ricerca del diplomatico spagnolo che durante la seconda guerra mondiale le aveva salvate. Attraverso il giornale della comunità ebraica a Budapest, lo rintracciano a Padova. In questo modo la sua vicenda esce dal silenzio. 

Giorgio Perlasca muore il 15 agosto del 1992. È sepolto nel cimitero di Maserà, a pochi chilometri da Padova. Sulla sua lapide, a fianco delle date, ha voluto un'unica iscrizione “Giusto tra le Nazioni”, in ebraico.

La sua storia è stata raccontata da Enrico Deaglio nel libro La banalità del bene (Feltrinelli, Milano, 1991) da cui è stato tratto il film per la TV Perlasca. Un eroe italiano

https://it.gariwo.net/giusti/shoah-e-nazismo/giorgio-perlasca-142.html

Lo Sapevate Che: Don Bosco: Nato in una frazione di Castelnuovo d'Asti, comune piemontese che oggi porta il suo nome, fu un sacerdote molto vicino ai giovani disagiati, per accogliere i quali fondò la congregazione dei Salesiani


Il demonio ha paura della gente allegra.” Don Bosco

 

Amore e coraggio

Straordinario educatore e indimenticabile parroco, Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 in una famiglia contadina poverissima a Becchi Castelnuovo d'Asti (oggi rinominata Castelnuovo Don Bosco). Rimasto orfano di padre a soli due anni matura la vocazione sacerdotale fin da subito.

Nel 1841, giovane prete, arriva a Torino e comincia ad esplorare la città per farsi un'idea delle condizioni morali dei giovani. Ne rimane sconvolto. Ragazzi che vagabondano per le strade, disoccupati, sbandati e depressi pronti a qualsiasi cosa. Rimane inoltre profondamente impressionato dal constatare come tanti di quei ragazzi prendano da subito la via delle patrie galere. Capisce che non può rimanere indifferente a tutto ciò e decide di agire per cercare di sanare, come può, la difficile situazione.

Aiuta dunque i ragazzi a cercare lavoro, si prodiga per ottenere condizioni migliori a chi è già occupato e fa scuola ai più intelligenti. Nasce così nella periferia torinese il primo oratorio.

Nell'aprile 1846 apre a Valdocco nella "casa Pinardi" un oratorio intorno al quale nascerà col tempo il grandioso complesso della casa-madre dei Salesiani.

Il problema di accogliere non per alcune ore bensì a tempo pieno ragazzi senza casa diventa fondamentale ma si apre un problema di natura finanziaria. Don Bosco diventa promotore in prima persona della sua iniziativa e si mette alla ricerca di fondi.

La prima benefattrice è la madre Margherita che vende tutto quello che possiede per sfamare i ragazzi. Tra i giovani che hanno don Bosco per padre e maestro, qualcuno gli chiede di "diventare come lui". Così nasce, con la cooperazione di don Rua e di don Cagliero, la "Società di San Francesco di Sales" che darà vita all'omonimo ordine dei Salesiani. I Salesiani danno ai giovani non solo pane e una casa, ma procurano loro istruzione professionale e religiosa, possibilità di inserirsi nella vita sociale e buoni contratti di lavoro.

Don Bosco diventa col tempo una figura di rilievo nazionale. Uomo di straordinaria intelligenza, tanto da essere spesso consultato da Papa Pio IX, era dotato di "poteri" quasi sovraumani e forse, per chi crede, di natura divina (ad esempio, ripeteva fedelmente intere pagine di libri dopo averle lette una sola volta), Don Giovanni Bosco rimase sempre altrettanto straordinariamente una persona umile e semplice.

Nel 1872, instancabile, fonda la Congregazione femminile delle figlie di Maria Ausiliatrice, detta delle Suore Salesiane.

Pochi anni dopo, è il 31 gennaio 1888 quando si spegne a Torino, circondato dal cordoglio di tutti quelli che lo avevano conosciuto, lasciando dietro di sé una scia luminosa di opere concrete e di realizzazioni.

Don Bosco venne dichiarato venerabile nel 1907, Beato nel 1929 e Santo nel giorno di Pasqua, 1 aprile 1934. Il 31 gennaio 1958 Pio XII, su proposta del Ministro del Lavoro in Italia, lo ha dichiarato "patrono degli apprendisti italiani".

https://biografieonline.it/biografia-don-bosco

domenica 30 gennaio 2022

Speciale: Menù del 30 gennaio 2022 e buon pranzo a tutti! ♥

  

È buonsenso prendere un metodo e provarlo. Se fallisce, ammettilo con franchezza e provane un altro. Ma soprattutto, prova qualcosa.” Franklin Delano Roosevelt

 

 

Mini calzoni imbottiti al forno alla “Martinez” (da consigliare per i giorni di festa!)

Per 20 calzoni

 

Ingredienti per l’impasto di circa 20 calzoni

 

o 1 kg di farina 00, o 100 gr di burro, o 50 gr di lievito di birra, o 20 gr di sale, o 100 gr di zucchero, o 2 uova, o 400 gr di acqua, o 50 gr di sesamo,

Ingredienti per il ripieno

o 800 gr di mozzarella, o 300 gr di prosciutto cotto, o 300 gr di salame ungherese

 

Cominciate versando la farina 00 in un recipiente

insieme allo zucchero, al sale e al burro tagliato in

piccoli pezzi, e iniziate a lavorarli insieme.

Aggiungete poi le uova, e continuando ad impastare,

versate a poco a poco l’acqua a temperatura

ambiente, in cui, precedentemente, avrete fatto

sciogliere per bene il lievito di birra. Quando

l’impasto avrà raggiunto la giusta elasticità e

consistenza, formate delle palline di circa 50 gr

ciascuna e ponetele una distante

dall’altra su un piano, coperte da un

canovaccio e lontane da correnti.

Lasciare lievitare per almeno 3 ore, dopodiché

spianatele, aiutandovi con un mattarello, formando dei cerchi.

Cominciate, a questo punto, ad imbottirli a vostro piacimento. Piegate il composto, formando

delle mezze lune, schiacciando bene sui bordi, in modo da far aderire bene le estremità.

Spennellate la superficie con tuorlo d’uovo miscelato ad un po' di latte, e spolverate sopra del

sesamo. Infornate, ad una temperatura di 180 gradi, a forno statico e fate cuocere per circa

10 minuti. Quando i vostri calzoni diventeranno dorati potete tirarli fuori e servirli.

…di Ilenia Martinez & Co.

 

 

 

Cardi alla Parmigiana e insalata di Stagione  

Per 4 persone

 

1 kg di cardi, farina, un limone, 500 gr di polpa di pomodoro, 1 mozzarella di bufala, 50 gr di parmigiano grattugiato, burro, olio, sale e pepe.

 

Togliete i filamenti alle coste di cardi, tagliateli a pezzi di 3 cm, lavateli e lasciateli a bagno in acqua acidulata. In una casseruola con 3 lt d’acqua, unite un pizzico di sale, il succo residuo del limone e una pastella formata da 2 cucchiai di farina stemperati in due cucchiai d’acqua. Portate a ebollizione, aggiungete i cardi scolati dalla loro acqua. Fateli cuocere per 30 minuti, poi scolateli.. In un tegame con 30 gr di burro, fateli insaporire, salate e pepate, aggiungete la polpa di pomodoro, prima schiacciata con una forchetta, un bicchiere di acqua calda e continuate a cuocere a fuoco dolce per 20 minuti. In una pirofila unta di olio, sistemate metà dei cardi e sopra metteteci metà della mozzarella a dadini e metà del parmigiano grattugiato. Aggiungete i rimanenti cardi e completate la parmigiana, con la rimanente mozzarella e parmigiano grattugiato. Ungete a filo con olio. Mettete la pirofila, ricoperta da carta di alluminio, in forno preriscaldato a 200° per 30 minuti. Poi scopritela e continuate la cottura per altri 15 minuti a forno ridotto a 180°. Servite caldo.

 

 

 

Cake con Uvetta, Cioccolato e Mandorle

Per 6 persone

 

150 gr di burro, 150 gr cioccolato fondente, 150 gr di zucchero, 4 uova, 90 gr di farina, 2 cucchiai di latte, 1 cucchiaino di lievito per dolci, 50 gr di mandorle, 100 gr di uvetta secca.

 

Far fondere il cioccolato a pezzettini in due cucchiai di latte a bagnomaria. Aggiungere il burro e mescolare. Mettere in una ciotola le uova intere e lo zucchero. Sbattere con la frusta. Poi incorporare la farina, il lievito e il composto di burro e cioccolato, le mandorle a pezzi e l’uvetta ammollata in un po’ d’acqua tiepida e poi ben strizzata. Farlo cuocere in forno preriscaldato a 190°per 40 minuti, non aprendo il forno prima di 30 minuti.

 

 

Lo Sapevate Che:Verne pubblica “Il Giro del mondo in 80 giorni”: «Nell'anno 1872, la casa segnata con il numero 7 di Saville Row, Burlington Gardens – nella quale morì Sheridan nel 1814 – era abitata da Phileas Fogg, esq. uno dei membri...


Il giro del mondo in 80 giorni

 

Il giro del mondo in ottanta giorni (titolo originale Le Tour du monde en quatre-vingts jours) è un romanzo di avventura dell'autore francese Jules Verne, pubblicato per la prima volta nel 1872. In questa storia il gentleman inglese Phileas Fogg, di Londra, e il suo nuovo cameriere francese Jean Passepartout tentano di circumnavigare il globo in 80 giorni, per vincere la scommessa di 20.000 sterline stipulata con gli altri soci del Reform Club.

Contesto storico

Le innovazioni tecnologiche del XIX secolo, nel contesto della Rivoluzione industriale, avevano aperto la possibilità di viaggiare rapidamente in tutto il mondo. Lo sviluppo di nuovi modelli di trasporto - quello ferroviario, dei piroscafi e dei battelli a vapore - e l'apertura del Canale di Suez nel 1869, accorciarono le distanze, o perlomeno il tempo necessario per percorrere la Terra. Il libro, uno dei più celebrati romanzi dell'autore, potrebbe essere stato ispirato dalle azioni di George Francis Train, il quale compì quest'impresa nel 1870.

Trama

Londra, 2 ottobre 1872. Phileas Fogg è un uomo riservato e con abitudini regolari. La fonte del suo denaro è sconosciuta ed egli vive, senza sforzo, una vita assai metodica. Dopo aver licenziato il suo precedente maggiordomo per avergli portato l'acqua per radersi di due gradi Fahrenheit (circa un grado Celsius) più bassa rispetto alla temperatura prestabilita, assume come rimpiazzo Jean Passepartout (Gambalesta, in alcune traduzioni italiane), un francese sulla trentina, che si rivela in gamba e affettuoso verso il proprio padrone.

Più tardi, al Reform Club di cui Fogg è socio e che ogni giorno raggiunge a piedi facendo sempre lo stesso numero di passi, si fa coinvolgere insieme ad altri cinque membri in una discussione riguardo ad un articolo del Daily Telegraph, il quale afferma che c'è stata una rapina alla Banca d'Inghilterra e che, grazie all'apertura di una nuova linea ferroviaria in India, è ora possibile viaggiare intorno al mondo in 80 giorni.

I compagni di Fogg mettono in dubbio che sia davvero possibile percorrere l'intero globo in così poco tempo, ma Fogg si impegna a completare il giro del mondo in 80 giorni e rientrare alla stessa ora al Reform Club 80 giorni più tardi, sabato 21 dicembre, e scommette 20.000 sterline con i suoi cinque compagni del Club, ognuno dei quali ne mette in palio 4.000. Il gentiluomo parte la sera stessa portando con sé il suo nuovo maggiordomo Passepartout e una borsa in cui ripone un grosso fascio di banconote per le necessità del viaggio, e lascia Londra con un treno partito alle 20:45 del 2 ottobre.

 

Itinerario

Tappa

Mezzo

Durata

Da Londra (Regno Unito) a Brindisi (Italia) e Da Brindisi a Suez (Egitto)

ferrovia attraverso Parigi e Torino e poi piroscafo attraverso il Mar Mediterraneo

6 giorni

Da Suez a Bombay (India)

piroscafo attraverso il Mar Rosso e l'Oceano indiano

14 giorni

Da Bombay a Calcutta

ferrovia e a dorso d'elefante, traversata via terra dell'India britannica via Allahabad e Benares

3 giorni

Da Calcutta a Victoria City (Hong Kong)

piroscafo attraverso il Mar Cinese Meridionale

13 giorni

Da Hong Kong a Yokohama (Giappone)

goletta e piroscafo, dal Mar Cinese Meridionale, attraverso il Mar Cinese OrientaleShanghai e l'Oceano Pacifico

6 giorni

Da Yokohama a San Francisco (Stati Uniti)

piroscafo attraverso l'Oceano Pacifico

22 giorni

Da San Francisco a New York City

ferrovia e in slitta, traversata via terra degli Stati Uniti via KearneyOmaha e Chicago

7 giorni

Da New York a Londra

nave mercantile attraverso l'Oceano Atlantico e ferrovia via Dublino e Liverpool

9 giorni

Totale

80 giorni

 

Fogg e Passepartout raggiungono in treno Brindisi, dove si imbarcano su una nave diretta a Bombay. Mentre fanno tappa a Suez, in Egitto, Fogg viene osservato da un detective di Scotland Yard di nome Fix, che è stato inviato da Londra per scovare il rapinatore della Banca d'Inghilterra. Poiché Fogg corrisponde bene alla descrizione del ladro, Fix lo confonde con il rapinatore e lo segue imbarcandosi sulla nave diretta a Bombay; durante il viaggio, fa amicizia con Passepartout per strappargli informazioni sul suo padrone.

In seguito ad un brutto incidente a Malabar Hill in una pagoda (tempio induista al centro del quale è situata l'immagine del dio che si adora), Passepartout commette involontariamente una profanazione entrando con calze e scarpe. I due comunque riescono a prendere in orario il treno a Bombay diretti verso Calcutta, ma scoprono che, differentemente da quanto annunciato dal giornale, la costruzione della ferrovia non è ancora completa, quindi sono obbligati a proseguire cavalcando un elefante, che Fogg acquista al prezzo pazzesco di 2.000 sterline. Durante il viaggio incrociano la processione di un rito Sati (pratica funeraria nella quale la vedova del marito viene arsa sulla pira sacrificale del defunto). Poiché la giovane ragazza destinata ad essere immolata è drogata e non partecipa volontariamente, i viaggiatori decidono di salvarla: seguita la processione fino al luogo della cerimonia, Passepartout si sostituisce di nascosto al corpo del defunto sulla pira e durante la cerimonia si alza dal rogo, spaventando i sacerdoti e fuggendo con la donna in braccio.

I viaggiatori si affrettano a prendere il treno alla stazione successiva, portando la ragazza, Auda, con loro. A Calcutta finalmente si imbarcano sulla nave a vapore diretta a Hong Kong. Fix, che era rimasto quanto bastava a mettere nei guai Passepartout per la vicenda della pagoda di Malabar Hill, non riesce però ancora a ottenere un mandato di arresto contro Fogg ed è forzato a seguirli ad Hong Kong. In questa città scoprono che il lontano parente di Auda, presso il quale avevano progettato di lasciarla, si è trasferito, così decidono di portarla con loro in Europa. Nel frattempo Fix si rivolge al tribunale e trattiene Fogg per la vicenda della pagoda: questi paga una cauzione di 2.000 sterline e evita la prigione per sé e per il suo domestico. Fix cerca allora un altro modo di sabotare Fogg: fa ubriacare Passepartout e gli fa assumere oppio in una fumeria, dopo avergli rivelato la propria vera identità e ciò che crede di sapere su Fogg.

Il giorno successivo, non avvisato da Passepartout, Fogg scopre di avere perso l'imbarco e cerca una nave per Yokohama. Non riesce a trovare alcuna imbarcazione in grado di compiere il lungo viaggio, ma viene informato dal padrone della goletta che il General Grant, la nave a vapore per gli Stati Uniti che avrebbe dovuto prendere a Yokohama, in realtà parte da Shanghai che si trova a metà strada. Il gentiluomo prende a nolo un'altra imbarcazione che lo porta insieme ai suoi compagni Auda e Fix a Shanghai, da dove potranno partire con la nave a vapore diretta a San Francisco passando per Yokohama.

Una volta in Giappone, Fogg e Auda si riuniscono casualmente a Passepartout e salgono a bordo della nave a vapore, con cui attraversano l'Oceano Pacifico fino a San Francisco. Rincontrato anche Fix, questi promette a Passepartout che - avendo lasciato i possedimenti britannici, nei quali poteva far valere il mandato d'arresto nei confronti di Fogg - non tenterà più di ostacolarne il viaggio, ma che piuttosto l'aiuterà a raggiungere l'Inghilterra il più presto possibile (per poterlo arrestare lì), stringendo un patto con il domestico francese, che gli crede.

A San Francisco salgono a bordo del treno per New York. Durante il viaggio, proprio mentre Fogg sta sfidando a duello un americano che aveva litigato con Fix, il treno viene attaccato dagli indiani Sioux e Passepartout viene imprigionato mentre salva i passeggeri. Fogg riesce comunque a salvarlo, aiutato da alcuni soldati. Per recuperare il tempo perduto, Fogg ed i suoi compagni noleggiano una slitta, con cui raggiungono Omaha appena in tempo per prendere un treno per Chicago e quindi un altro treno per New York. All'arrivo, però, scoprono che la nave a vapore China, che avrebbero dovuto prendere per arrivare a Liverpool, è partita da quarantacinque minuti.

Il giorno successivo Fogg inizia a cercare un metodo alternativo per attraversare l'Oceano Atlantico. Trova il piccolo battello a vapore Henrietta, con destinazione Bordeaux, ma il capitano della nave si rifiuta di portarli a Liverpool. Fogg accetta comunque di imbarcarsi, ma durante il viaggio imprigiona il capitano e si dirige verso Liverpool. Navigando a tutta velocità, la nave esaurisce il combustibile in pochi giorni, quindi Fogg è costretto a comprare, a caro prezzo, il battello stesso dal capitano per poterne bruciare le parti di legno poste in alto e mantenere le caldaie sotto pressione. Riescono così ad arrivare fortunosamente fino alle coste irlandesi nel porto di Queenstown (ora Cobh) all'una di notte del giorno precedente la fine programmata del viaggio, con poche ore a disposizione per raggiungere Liverpool via nave con mezzi ordinari. Fogg ha allora l'idea di sbarcare lì ed utilizzare il servizio rapido di consegna posta dai transatlantici in transito con treni espressi verso Dublino e poi con vapori veloci fino a Liverpool. In questo modo, i compagni arrivano a Liverpool alle 11.40, parecchie ore prima della scadenza, più che sufficienti a raggiungere Londra in treno. D'un tratto, Fix, che avrebbe potuto arrestare Fogg già a Queenstown (l'Irlanda era allora suolo britannico) ma aveva esitato, esibisce il mandato di arresto ed incarcera Fogg. Solo dopo due ore la situazione viene chiarita, dato che il vero ladro era stato catturato tre giorni prima. Fogg, dopo aver sferrato due pugni a Fix, corre con i suoi due compagni alla stazione dove, essendo già partito l'ultimo treno, ordina ed ottiene un treno speciale con cui arriva alla stazione di Londra con cinque minuti di ritardo rispetto alla scadenza della scommessa (in realtà il ritardo effettivo era maggiore perché entro la scadenza sarebbe dovuto giungere fino al Reform Club).

Il giorno dopo, nella sua casa di Londra, il gentiluomo si scusa con Auda per averla portata con sé, dato che ormai, avendo speso per il viaggio quasi 20.000 sterline e dovendo pagarne altre 20.000 per la scommessa persa, avrebbe dovuto vivere in povertà e, pur volendo, non avrebbe potuto mantenerla. Auda confessa a Fogg di amarlo comunque e gli chiede di sposarla. L’uomo invia Passepartout dal reverendo Wilson per dargli la notizia e fissare il matrimonio. Giunto alla casa del reverendo, Passepartout scopre con grandissima sorpresa che i calcoli sulle date sono sbagliati: non è domenica 22 dicembre, ma ancora sabato 21, poiché, nel continuo viaggio verso oriente, avevano spostato le lancette dell'orologio un'ora in avanti per ogni fuso orario attraversato.

Passepartout si affretta da Fogg, che si reca subito di corsa al Reform Club, dove giunge appena in tempo mentre l'orologio della sala batte i rintocchi per reclamare la vincita. Al termine del viaggio, Phileas Fogg è quasi nelle stesse condizioni economiche di prima: avendo speso 19.000 sterline per il viaggio e recuperate 20.000 vincendo la scommessa ha guadagnato solo 1.000 sterline. È però sicuramente un uomo più felice perché ha trovato moglie, Auda, e un domestico fedele e devoto, Passepartout; anzi divide le 1.000 sterline guadagnate con la scommessa con lo sfortunato Fix, al quale non serba rancore, e con l'onesto Passepartout (al quale però, in nome della sua proverbiale precisione, addebita la spesa del gas consumato in 80 giorni per il fornello lasciato acceso).

L'errore di Fogg era stato teoricamente possibile (ma solo nella finzione letteraria) perché siamo nel 1872 mentre la linea internazionale del cambio di data in mezzo all'oceano Pacifico sarebbe stata istituita solo nel 1884; quindi avevano "guadagnato" un intero giorno al termine del loro viaggio intorno al globo non essendo stati costretti ad un cambio di data ufficiale che avrebbe rimosso il giorno aggiunto al suo orologio durante il suo viaggio. Tuttavia, nella realtà un errore di questo tipo non sarebbe stato possibile in quanto: una linea di data di fatto esisteva poiché il Regno Unito, l'India e gli Stati Uniti avevano lo stesso calendario con orari locali diversi e avrebbe dovuto notare quando arrivò negli Stati Uniti che la data locale non era la stessa del suo diario. Questo valeva per tutti i paesi che regolarmente commerciavano con paesi posti al di là dell'oceano verso occidente. Infatti per esempio fino a pochi decenni prima dell'ambientazione del romanzo e sin dal 1521 le Filippine erano state un giorno in ritardo rispetto ai corrispondenti paesi dell'Estremo Oriente.

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_giro_del_mondo_in_80_giorni#:~:text=Il%20giro%20del%20mondo%20in%20ottanta%20giorni%20(titolo%20originale%20Le,la