“Non hai la minima
idea dello stile e del senso della moda... no, non era una domanda…
dal film Il
diavolo veste Prada (2006) Meryl Streep
Da oltre
tre decenni, il suo nome è diventato sinonimo di eleganza e stile. La sublime
raffinatezza interpretativa, originata da quell'animo di artista sensibile, ha
fatto della divina Meryl Streep la migliore attrice vivente. La straordinaria
determinazione di questa diva la si può vedere scolpita in quel profilo così
sofisticato, il cui punto di forza è contraddistinto da un setto nasale deviato
e da uno sguardo particolarmente suadente. Una donna il cui fascino magnetico
non ha eguali; una star che, grazie al maniacale perfezionismo e manierismo, ha
saputo ritrarre con mano sicura una sfaccettata galleria di volti femminili,
spaziando dal melodramma alla commedia, della quale è la regina incontrastata.
Le origini, gli studi e il debutto come
attrice:
Mary Louise
vede la luce nel tiepido mattino del 22 giugno 1949; la mamma che tanto ama
chiamarla Meryl porta il medesimo nome della figlia. Casalinga con la passione
per la pittura, la madre possiede radici anglo-svizzere e irlandesi. Il padre,
invece, annovera origini olandesi nonché ebreo-ispaniche. Harry William Streep
jr. è alla testa di una grossa compagnia farmaceutica. La piccola cresce in una
famiglia borghese nella suburbana Bernardsville, New Jersey, assieme ai
fratelli Dana e Harry. Quando non è occupata a gestire lo studio d'arte vicino
casa, sua mamma adora cantare accompagnata al pianoforte dal marito, abile
musicista.
Meryl eredita dalla signora Streep una bella voce da soprano che verrà
potenziata con le estenuanti lezioni di canto che la donna impartirà alla bimba
dodicenne. Frequenta la Harding Township Middle School, diplomandosi presso la
Bernards High School dove l'adolescente diviene cheerleader e reginetta del
ballo studentesco. La sua aspirazione è quella di trasformarsi in un'interprete
di musical: studia dunque al Dartmouth College, ricevendo, nel 1971, il
Bachelor of Arts in dramma al Vassar College e il Master of Fine Arts
all'Università di Yale, quattro anni dopo.
Ormai risoluta a tramutarsi in un'attrice a tuttotondo, la ragazza attinge dai
preziosi insegnamenti di Stella Adler presso l'Actor's Studio di New York.
Calca il palcoscenico del Public Theatre recitando, tra gli altri, Shakespeare,
Ibsen, Shaw e Pirandello. Notata da Fred Zinnemann mentre
declama un testo di Tennessee Williams e uno di Arthur Miller nella stessa
sera, la fanciulla viene scritturata dal regista inGiulia, dramma
femminile sullo sfondo della seconda guerra mondiale. È il 1977: al suo debutto
cinematografico si aggiunge anche quello televisivo, con le pellicole Secret Service e The Deadliest Season.
Il cacciatore, Kramer contro Kramer e
il primo premio Oscar
Nei ventiquattro mesi che seguono, la Streep ottiene la prima candidatura agli
Academy, come Miglior Attrice non Protagonista, per l'intenso ruolo della
fidanzata abbandonata che ritrova l'amore ne Il Cacciatore Robert De Niro. Durante
le riprese del capolavoro post-Vietnam diretto da Michael Cimino, l'artista
incontra il collega John Cazale: gli starà
accanto fino alla sua scomparsa, sopraggiunta per un cancro il 12 marzo 1978.
Nel settembre di quello stesso anno, convola a nozze con lo scultore Don
Gummer. La coppia ha quattro figli: Henry, Mamie, Grace Jane e Louisa. Nel 1980
conquista l'ambita statuetta a colpi di acuminate battute rivolte a discapito
di Dustin
Hoffman, nel lacerante Kramer contro Kramer. Il doppiaggio ci ha purtroppo
impedito di verificare una delle maggiori doti di Meryl, e cioè la capacità di
cambiare costantemente accento, proprio come accade nel 1981 quando si cimenta
nella duplice parte de La Donna del Tenente Francese, dove
parla sia con l'inflessione inglese che con quella americana.
Il secondo Oscar e gli anni ottanta
Il 1983 la trova a impugnare il secondo premio Oscar, conseguito grazie
all'eccelsa e straziante performance di una prigioniera polacca scampata al
lager nazista ne La Scelta di Sophie. Sin dall'infanzia, la diva ha
tratto ispirazione da un mito come Bette Davis, la stessa
che in quel periodo le invia una lettera complimentandosi per i suoi successi.
Al contrario, si narra che un'altra leggenda chiamata Katharine
Hepburn sostenne che la Streep non fosse nulla di eccezionale.
Operaia combattiva nel denunciatorio Silkwood, la stella rimane vittima del 'mal d'Africa'
ne La Mia Africa, fino a "ridursi" a fare
la clochard in Ironweed.
Successivamente è accusata dell'uccisione della sua neonata in Un Grido nella Notte, stila peccaminosi romanzi rosa
nella vendicativa comedy She - Devil -
Lei il Diavolo e riceve Cartoline Dall'Inferno (1990)
da un'insopportabile genitrice come Shirley MacLaine.
Un'attrice consapevole e versatile
Lontana dallo star-system e dai pettegolezzi made in Hollywood, Meryl è sempre
stata in pole position nella battaglia accusatoria contro la Fabbrica dei Sogni
che, per lungo tempo, ha scarseggiato di consistenti personaggi femminili da
assegnare alle interpreti. Tra il 1992 e il 1999, sorseggia il siero della
giovinezza in La morte ti fa bella, posa per l'obiettivo di Clint Eastwood in I Ponti Di Madison County e
lotta contro la malattia in La Voce dell'Amore. Il nuovo millennio fregia la diva
della 12esima nomination al caro, vecchio zio Oscar per La Musica del Cuore in cui incarna una maestra di
violino che desidera insegnare ai ragazzi disadattati di Harlem. Per poter dare
il massimo sul set, la sua scrupolosa professionalità la induce a studiare lo
strumento per sei ore al giorno per otto settimane. In seguito, redige
per Nicolas
Cage Il Ladro Di Orchidee, psicoanalizza Uma
Thurman in Prime e
indossa abiti ultra-griffati in Il Diavolo Veste Prada.
Il 2007 la vede a capo della CIA nella spy-story Rendition - Detenzione illegale,
nei panni di una giornalista in Leoni per Agnelli, nonché in quelli di madre nel
romance Evening.
Eccola, inoltre, in Dark Matter: pellicola che prende spunto dalla
strage del Virginia Tech Istitute.
Nel 2008 gira, sulle note degli ABBA, il musical Mamma
Mia!, per poi passare al fianco di Philip Seymour Hoffman in Il dubbio (2008)
dove interpreta magistralmente una rigida madre superiora direttrice di una
scuola privata restituendo le mille sfumature di un carattere complesso
nascosto sotto l'apparente rigidità dell'aspetto esteriore. Sempre del 2008 è
presente nel documentario di John Walter sull'allestimento di Madre coraggio di
Bertolt Brecht, interpretata da Meryl nel teatro all'aperto di Central Park a
New York intitolato Theater
of War. Si mette poi ai fornelli per Nora Ephron nella
commedia culinaria Julie
& Julia (2009). Nel 2010 la ritroviamo contesa da Alec Baldwin e Steve Martin nella
commedia rosa È
complicato, per poi prestare la sua voce al primo film d'animazione del
geniale Wes Anderson Fantastic Mr. Fox in uscita
nelle sale italiane il 16 aprile 2010. Nel 2012, sotto la direzione di Phyllida
Lloyd, che l'aveva già diretta in Mamma
mia!, interpreta il Primo Ministro inglese Margareth Thatcher in The Iron
Lady (ruolo per il quale si aggiudica diversi premi, tra cui
Golden Globe e Oscar). Torna poi alla commedia diretta dal regista de Il diavolo veste Prada David Frankel in Il matrimonio che vorrei. Nel 2014
con il film tratto bestseller di Tracy Letts I segreti di Osage County, si
aggiudica l'ennesima nomination come miglior attrice protagonista ai Golden
Globes e agli Academy Awards 2014. Successivamente è una splendida cattiva,
protagonista di Into the Woods, adattamento dello
spettacolo di Broadway diretto da Rob
Marshall.
Le attuali artiste del grande schermo che predilige sono Cate
Blanchett, Emily Blunt, Helen Mirren e Nicole Kidman. Nel 2016
è la carismatica e ricercata fondatrice della Women's Social and Political
Union, a cui si ispirano le donne rivoluzionarie della Londra d'inizio '900,
di Suffragette, e
l'ereditiera Florence Foster Jenkins, che aspirò alla carriera di cantante
d'opera nonostante fosse senza talento in Florence di Stephen Frears (sua
ventesima candidatura al premio Oscar come miglior attrice). Per la prima volta
nella sua carriera affiancherà poi Tom Hanks nel
film di Steven
Spielberg The Post. Tornerà
poi a vestire i panni di Donna nel sequel Mamma mia
- Ci risiamo! (2018).
Con le sue ventotto nomine ai Golden Globe, di cui otto messe a segno, Meryl
Streep è una delle attrici più premiate nel mondo della celluloide. Al momento
detiene il record di candidature agli Academy Awards, diciotto addirittura (ne
ha vinti tre), superando il primato di Katharine
Hepburn, rimasta a quota dodici.
https://www.mymovies.it/biografia/?a=7748
Nessun commento:
Posta un commento